di SALVATORE SODANO Queste grandi competizioni internazionali a squadre al femminile, la prima fondata nel 1923 come “Wightman Cup”, equivalente della “Coppa Davis”, con nuovi format e denominazioni, si disputano da oltre un secolo. La prima, che prendeva la denominazione dal nome della grande signora del tennis americano Hazel Wightman, fu disputata sin dal 1923 […]
TENNIS – Dal nostro inviato a Flushing Meadows Andrea Scodeggio
Roger Federer vince sull’Arthur Ashe Stadium battendo il tedesco Philipp Kohlschreiber con il punteggio di 6-3, 6-4, 6-4 in un’ora e trentacinque minuti di gioco. Nel prossimo turno affronterà John Isner per un posto ai quarti di finale.
Roger continua a vincere ma stavolta con un po’ più di fatica. Lo imponeva l’avversario, Philipp Kohlschreiber non sarà di primo pelo ma non è mai da prendere sottogamba, lo imponeva il diverso orario e perciò clima, visto che si giocava nella sessione diurna, ma qualcosa ha concesso. Nulla di particolarmente rilevante, ma abituati alla perfezione dei giorni scorsi fa sempre specie vedere errori insoliti, dettati dalla troppa fretta e da una concentrazione meno presente.
Dire che nel primo set si è assistito all’ennesimo monologo federiano, dove Roger ha sciorinato tutto il suo repertorio senza alcuna remora ed ha vinto facile il primo parziale: 6-3. Si porta avanti subito anche nel secondo, andando sul 3-1, ma qui incredibilmente perde il servizio per la prima volta dopo Wimbledon (aveva giocato solo Cincinnati ma lo avevo vinto immacolato). Nulla di grave, come già detto, ma sempre una notizia di questi tempi.
Tutto nella norma poiché Kohlschreiber torna in parità ma subito perde il servizio nel gioco successivo ed anche il set poco dopo: 6-4. E’ nel terzo parziale che lo svizzero si distrae seriamente e commette molti errori insoliti, di fretta, non da lui. Il tedesco ne approfitta e sale 2-0 nel punteggio e con possibilità di andare sul 3-0. Ciò non avviene, perché Kohlschreiber perde la testa, commette due doppi falli di fila, e rimette il terzo set nelle mani del suo vero padrone. Alla fine la vittoria appare scontata e con l’ennesimo break nel nono gioco, ed un game perfetto in battuta, Roger conclude il suo match con un altro 6-4.
Un altro passo per cercare di raggiungere la maggiore età negli slam.
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