US Open: comincia a razzo la scalata al Grande Slam di Serena Williams

TENNIS – DAL NOSTRO INVIATO A FLUSHING MEADOWS ANDREA SCODEGGIO – Serena Williams scende in campo, ma ci resta davvero poco. Nemmeno il tempo di adattarsi, che la russa Vitalia Datchenko, apparsa subito in uno stato imbarazzante, si ritira dal match con il punteggio di 6-0, 2-0 dopo una mezzoretta di non gioco. 

Ciò che resta alla regina indiscussa del tennis in questo momento, Serena Williams, che ha l’occasione della vita, quella che tutta la sua America le chiede: Il grande slam. Non è donna da spaventarsi, non lo è mai stata, sebbene il tabellone ha cercato fin da subito di metterle pressione e di renderle complicato il cammino.

Il fato però, o qualcosa di trascendentale, sa muovere i fili come meglio crede ed ecco il tabellone insidioso sgonfiarsi durante la giornata, con le sorprese a delineare un cammino più agevole. Il forfait della Sharapova è stato il primo sgambetto, poi sono uscite tra la mattina ed il pomeriggio: Ana Ivanovic e Sloane Stephens, ovvero due delle giocatrici che l’avevano eliminata precedentemente negli slam, oltre alla Carla Suarez Navarro e Katerina Pliskova, due teste di serie che non rappresentavano una vera minaccia, ma sempre teste di serie restano.

Una minaccia non poteva essere la russa Vitalia Diatchenko, numero 86 del mondo, e per niente in grado di reggere la tensione di un incontro al di sopra delle sue possibilità. Fin dai primi colpi incerti del riscaldamento facevano presupporre una tensione davvero troppo ingigantita, visto che perfino semplici smash d’allenamento si perdono a fondo campo.  

Il match inizia qui e già finisce. Il pubblico si deve accontentare solo di vedere in campo lei, poiché l’avversaria accusa subito un male alla gamba destra, quello che la blocca e la rende inerme. Il primo set si conclude con un 6-0 in ventitré minuti povero di indicazioni.

Il secondo set sembrava non iniziare, ma la claudicante russa prova a restare in piedi, ma dopo il 2-0 il responso diventa inevitabile: ritiro dell’avversaria.

Delusione sul volto di tutti, anche per la Williams, che non può nemmeno definirlo un allenamento, ma resta la felicità di essere qui, di provare a centrare quel traguardo che dopo Steffi Graff nel 1988, nessuno è riuscito più a raggiungere. La scalata al grande slam è appena iniziata.

 

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