Wta Toronto: Bencic in paradiso, sconfitta Serena Williams! Finale contro Halep, Errani eliminata

TENNIS – Di Diego Barbiani

TORONTO. Le lacrime di gioia di una Belinda Bencic ancora genuinamente sotto shock sono l’immagine più bella della serata di Toronto, dove la diciottenne svizzera ha sconfitto Serena Williams 3-6 7-5 6-4.

Al termine dell’incontro sono stati sparati dei fuochi d’artificio sopra lo stadio centrale e lei, seduta, rideva come una matta, godendosi il momento secondo dopo secondo. Non sapeva che fare, se correre ad abbracciare suo padre in tribuna o se inginocchiarsi, mettersi le mani sulla testa, guardarsi intorno e vedere che diecimila persone erano in piedi per dedicarle un applauso interminabile, mentre la n.1 del mondo camminava lentamente verso la rete per stringerle la mano, questa volta come giocatrice beffata.

E’ solo la seconda partita persa della statunitense nel 2015, dopo quella della semifinale di Madrid contro Petra Kvitova, ma è destinata a fare tanto rumore. I meriti di Bencic si ritrovano in molti aspetti, primo tra tutti il carattere che ha messo in campo questa sera. Contro una avversaria di caratura così elevata, che vince il primo set nonostante lei riesca a far vedere del buon tennis, sembrava di assistere ad un match che poteva trovare la propria conclusione in breve, quei 6-3 6-4 piuttosto lottati, decisi magari da un solo episodio a favore della più forte in campo. Invece la diciottenne ha tratto fiducia e consapevolezza, continuando incessante a premere sull’acceleratore. Il rovescio, si sa, è il colpo più naturale, capace di giocarlo in innumerevoli modi. Basta vedere quello magico in controbalzo con cui ha chiuso l’incontro nel terzo set. E’ il dritto, però, che è sembrato trasformato. Dallo scorso anno, ma anche solo da qualche mese a questa parte, Belinda ha migliorato tantissimo questo colo ed ora, quando vuol spingere, riesce a giocare più pesante ed anche con più determinazione, avendo probabilmente maggiore consapevolezza di poter far davvero male. Serena si difendeva, si arrabbiava quando le cose non andavano bene, si infuriava a tal punto da accartocciare la racchetta sul primo break subito verso la metà del secondo set, esternava con grande foga e partecipazione ogni commento le passasse per la testa. C’era tanta vitalità in campo, il pubblico gremito sugli spalti impazziva. Tifavano apertamente per la partita ed il boato al break della svizzera per il 5-3 nel secondo set ha acceso la miccia.

Bencic non ha chiuso nel nono game, sul 5-5 ha tirato su un game di grande coraggio riprendendo Serena da 0-40 ed una manciata di minuti dopo era lei che, ripartita alla grande, arrivava a due set point. Sul secondo è arrivato uno dei tanti doppi falli della serata della n.1 del mondo. Saranno ben dodici in totale, talvolta distribuiti anche a coppia. Con il servizio ha fatto tanta fatica e probabilmente anche lei, vedendo tutti quei problemi, spazientita entrava in un vortice negativo da cui non riusciva ad uscirne. E’ giusto però dare tanti meriti a Belinda, perché dirsi continuamente di non mollare è un conto, ma aggiudicarsi in quel modo il secondo set è un segnale: gli attributi ci sono tutti. Se lo stavano chiedendo i più pessimisti, dopo un inizio di stagione un po’ incerto, se non è stato troppo prematuro dipingerla come possibile futura stella. Bencic, autrice di una strepitosa annata junior nel 2013, nel terzo set è volata 4-0 e poi 5-1 prima di essere assalita dalla tensione. La seconda palla era diventata ancor meno efficace e non riusciva più a darle un angolo, ne usciva un colpo piuttosto molle e centrale. Serena, senza neanche muoversi dalla sua posizione d’attesa lasciava andare il braccio e metteva a segno decine di risposte vincenti. Così, da 1-5 è risalita fino al 4-5, recuperando i due break di ritardo. 

Sul 5-4, però, il capolavoro definitivo della svizzera. Dal 30-30 prima uno dei tanti, tecnicamente splendidi, dritti lungolinea a spezzare lo scambio per la chiusura in avanzamento con il rovescio. Era il primo match point dopo essere stata sei volte a due punti dall’incontro. Poi il capolavoro di rovescio, su una palla profonda e pesante della sua avversaria. Lungolinea magistrale che Serena non è riuscita a rigiocare in maniera pericolosa. Dopo aver chiuso con il dritto, le lacrime. Ne sono scese tante, altre forse ne staranno scendendo ora nello spogliatoio. “Non ci credo, non ci posso ancora credere. Grazie di tutto (rivolto al padre, a Toronto con lei, ndr), sono tre semplici parole che per me vogliono dire il mondo. Grazie anche a te, mamma, che mi stai seguendo da casa, ti voglio bene”. 

Un percorso, il suo, che più complicato di così non poteva essere: al primo turno Eugenie Bouchard, al secondo Caroline Wozniacki (n.4), al terzo Sabine Lisicki, ai quarti Ana Ivanovic (n.6), in semifinale Serena Williams (n.1), ora Simona Halep (n.2). La rumena, nel primo match di giornata, ha sconfitto Sara Errani con un doppio 6-4, dimostrando che piano piano sta tornando anche la sua forma migliore, quella che le aveva permesso fino a Stoccarda di essere tra le protagoniste principali del 2015. Tra queste, deve esserci un posto anche per Belinda Bencic.

 

Dalla stessa categoria