Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
TENNIS – NEW YORK – DI GIANLUCA ATLANTE.
Simone Bolelli cede nettamente a David Goffin nel primo turno dello US Open 2015. Prestazione deludente per l’italiano, sfavorito in partenza ma completamente assente dal campo.
L’urna non era stata benevola, a maggior ragione per chi, come il nostro Simone Bolelli, era arrivato nella “Grande Mela” con sole tre partite giocate su un cemento simile, quello di Winston-Salem. Resta, però, il fatto che il 6/4 6/1 6/2 rimediato in un’ora e trentadue minuti dal belga Goffin, numero 14 del tabellone, è molto più che un sempice schiaffo in faccia a chi, in cuor suo, pensava e sperava di poter giocare tutta un’altra partita in apertura di programma a Flushing Meadows, sul campo numero 13.
Non c’è stato match, nemmeno nel primo set. Ma, quello che è più grave, forse, è che Bolelli, questa partita, non ha nemmeno provato lontanamente a giocarla. Sapendo, forse, in cuor suo di non poter, nelle condizioni in cui era, provare a fare match pari con chi, invece, è decisamente in ascesa in questo momento. Brutto, molto brutto il tutto. Perchè, soprattutto nel secondo e nel terzo set, la “gialla” del tubo, il povero Bolelli, l’ha soltanto vista passare.
Da una parte all’atra di un campo, il numero 13, apparso, nei più dei casi, molto più grande delle reali misure. L’Open degli Stati Uniti, insomma, intorno all’ora di pranzo nel Queen’s, ci ha regalato la prima amarezza di questo caldo ed umido quarto Slam della stagione. Forse preventivabile alla viglia, ma non nei termini nei quali si è sviluppata e concretizzata, con Goffin, che a tennis sa giocare, ed anche molto bene, un po’ come il nostro Bolelli del resto, pronto a fare il bello e cattivo tempo contro il nostro povero tennista. Lo ripetiamo, mai in partita. Ed è questo che, al di là della brutta eliminazione, rattrista di più.
Al termine dell’incontro, Bolelli esamina le cause che lo hanno portato a questa sconfitta, palesando una condizione fisica per nulla ottimale: “E’ un periodo dove non mi sono potuto allenare tantissimo. Dopo Wimbledon sono stato fermo per le ginocchia ed ho perso un mese di allenamenti e partite. Oggi ero un po’ sofferente, soprattutto per il mio turno di servizio, non riuscivo mai ad essere incisivo nei servizi. Ho avuto l’unica chance sul 15-40 del primo set, ma poi non ho avuto più chance.” In vista dello spareggio di Davis, il tennista bolognese ha detto: “Non sarà facile, penso che siamo favoriti ma non bisogna sottovalutarli, soprattutto in casa loro. Abbiamo sempre la sfortuna di giocare fuori casa, ma andremo là per vincere.”
(14) D.Goffin b. S.Bolelli 6-4 6-1 6-2