Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
Dal nostro inviato ad Umago, Lorenzo Di Caprio
Dominic Thiem illumina a suon di bei colpi lo “Stadion” di Umag e, dopo aver perso nettamente il primo set, supera Gael Monfils nella seconda semifinale del torneo. 1-6 6-3 6-1 il punteggio finale, con il francese stanco dal difficile quarto di finale giocato con Kohlschreiber.
Venti anni dopo Thomas Muster, vincitore di questo torneo in tre occasioni, un altro austriaco raggiunge la finale del “Konzum Croatia Open”. La giovane stella di Dominic Thiem ha messo in mostra tutto il suo talento, riuscendo a ribaltare una partita iniziata nel peggiore dei modi. Il primo parziale, infatti, non ha bisogno di lunghi resoconti: Monfils entra meglio in partita, al servizio è praticamente perfetto – solo due i punti concessi nel primo set con la battuta – e Thiem non riesce a trovare un modo per replicare. Dopo soli 22 minuti di gioco, si va al secondo.
Le sensazioni sono di un Monfils in palla, proiettato verso la sua seconda finale dell’anno dopo Marsiglia, ma Thiem col passare dei minuti inizia a prendere le misure. La partita si fa avvincente, l’austriaco salva anche una pericolosa palla break nel terzo gioco, tanto che alla fine è lui a togliere la battuta a Monfils. Forte del break, Dominic è bravo a conservare il vantaggio fino alla fine, togliendo sempre più campo all’avversario con un gioco coraggioso. Chiuderà 6-3.
I primi minuti del set decisivo sembrano essere il presagio di un thriller sportivo: Thiem va subito 0-40, ma “La Monf” è bravo a trovare il modo per portare a casa il gioco d’apertura. Nel terzo la situazione è prossima a ripetersi, il francese recupera da 0-40 a 40-40; tuttavia, lo stesso Monfils compie due doppi falli consecutivi e regala il gioco all’avversario. Da lì in poi, non c’è più partita: Thiem prende spesso la rete, fa la partita e colleziona vincenti. In più occasioni, dopo i colpi dell’austriaco, Monfils è costretto a sussurrare mestamente un “good” e non ha tutti i torti: la stanchezza accumulata e l’afa di Umago non permettono al numero uno del seeding di fare partita pari, Thiem è ormai padrone dell’incontro. Il 6-1 finale è un punteggio severo, dunque, ma non per questo casuale: l’austriaco ha tutte le qualità – tecniche, fisiche e mentali – per ambire ai massimi livelli, tra lui ed il secondo titolo ATP in carriera (il primo è arrivato quest’anno a Nizza) c’è solo l’ostacolo Sousa.