di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
TENNIS – MADRID – Dal nostro inviato Piero Vassallo
Contro tutti i pronostici, Svetlana Kuznetsova si qualifica per la finale del WTA Premier di Madrid: battuta 6-2 6-4 una Sharapova disastrosa, autrice di un’infinità di errori gratuiti.
Sembrava tutto apparecchiato per il piatto forte del circuito femminile: la finale Sharapova-S.Williams era la più accreditata dopo i risultati di ieri, invece al termine della prima semifinale è già certo che le due grandi rivali non si troveranno contro nell’ultimo atto, com’era successo già due anni fa alla Caja Magica. A far saltare il banco ci ha pensato Sveta Kuznetsova, che con un mese e mezzo di anticipo si concede un grande regalo di compleanno e torna in finale in un torneo Premier, cosa che non le riusciva dal 2011, quando perse a Dubai contro Caroline Wozniacki.
Risultato ancor più sorprendente se si pensa che Kuznetsova non batteva MaSha dal 2008 (Semifinale a Indian Wells), a Madrid non si era mai spinta oltre il terzo turno e in questa stagione aveva ottenuto pochissime vittorie. Ma soprattutto nessuno si aspettava troppo da una giocatrice che negli ultimi tre match era rimasta in campo oltre 8 ore: 2h e 32′ contro Garbine Muguruza al secondo turno, 2h e 43′ contro Samantha Stosur agli ottavi e 3h e 5′ contro Lucie Safarova nel quarto giocato ieri. Il tutto con tempi di recupero davvero strettissimi.
Onore e merito a Svetlana per aver giocato un match intelligente, di alto livello e con pochissime sbavature, ma dove finiscono i meriti cominciano i tanti, troppi demeriti di Maria Sharapova, autrice di una prova oltremodo deludente. La siberiana è stata insufficiente sotto ogni aspetto, ha commesso una quantità industriale di errori non forzati e non ha mai dato la sensazione di poter far cambiare l’andazzo della partita. Nel primo set non è mai riuscita a mettere in difficoltà la connazionale, che inoltre ha servito molto bene (78% di prime in campo) e ha saputo variare il gioco con efficacia, mandando ancor più in crisi una Sharapova fallosissima.
Per la numero 3 del mondo (sarebbe tornata numero 2 in caso di finale) l’occasione di far girare la ruota è arrivata nel quarto gioco del secondo set, ma ha giocato in maniera sciagurata l’unica palla break in suo favore, mandando lunga di un metro abbondante la risposta di rovescio su una debole seconda della Kuznetsova. Nonostante il punteggio meno severo, il secondo set è stato ancora più negativo per Sharapova: Kuznetsova ha servito meno bene, ma MaSha non è mai riuscita ad essere aggressiva e ogni qual volta ci ha provato i risultati sono stati scoraggianti.
Conquistato il break nel quinto game del secondo set, Kuznetsova ha avuto tre palle break per chiudere definitivamente i conti nel corso del settimo gioco, non è riuscita a sfruttarle ma non si è fatta prendere dall’ansia: aiutata dai soliti disastri di Sharapova ha chiuso al primo match point dopo un’ora e mezza di gioco. Nulla in confronto ai match-fiume degli ultimi giorni. Per la 29enne di Leningrado quella di domani sarà la 35esima finale in carriera, la decima in un torneo Premier, dove non trionfa da Pechino 2009. Sharapova non riesce a difendere il titolo vinto lo scorso anno e dopo la sconfitta di Stoccarda contro Kerber incassa un altro bruciante KO.