Atp Roma. Murray, buon esordio: battuti Chardy e la stanchezza. «Vincere Parigi? Non è impossibile»

TENNIS – ROMA – DI FABRIZIO FIDECARO – Esordio positivo per Andy Murray agli Internazionali BNL d’Italia: il britannico, pur stanco per il tour de force tra Monaco e Madrid, ha sconfitto il francese Jeremy Chardy per 64 63.

Andy Murray è stanco. Lo ha dichiarato lui stesso ieri in conferenza stampa, quindi non scopriamo nulla di nuovo. Ha motivo di esserlo, dato che viene da un paio di settimane assai intense, che l’hanno visto imporsi, in rapida successione, a Monaco e a Madrid, cogliendo i primi due titoli in carriera sulla terra. Logico, quindi, che al Foro Italico cerchi, anche a livello inconscio, di risparmiare energie: d’altronde era stato persino in dubbio se partecipare o meno al torneo. Oggi è sceso in campo a mezzogiorno per il match d’apertura sul centrale, nella terribile calura romana di questi giorni. All’inizio era un po’ imballato, lo sguardo sofferente, l’andatura a tratti caracollante. Di fronte aveva Jeremy Chardy, numero 38 Atp, uno che sui campi degli Internazionali si trova bene: nel 2013 vi ha battuto Lopez e Nishikori, l’anno scorso si è spinto fino ai quarti eliminando niente meno che Roger Federer.

Insomma, il britannico ha stentato a carburare, e il francese è sembrato più in palla per buona parte della frazione d’avvio. Nel sesto game, cercando di prendere l’iniziativa fin dalla risposta, Jeremy si è procurato due palle break consecutive e ha sciupato malamente la prima, quando, dopo essersi costruito ottimamente il punto, ha tirato il diritto a campo aperto proprio dov’era rimasto Murray, che lo ha passato con il rovescio incrociato. Andy, sornione, ha salvato la baracca e nel game seguente è stato lui a strappare il servizio all’avversario, al termine di un bello scambio concluso con la volée di diritto. Il vantaggio acquisito è stato difeso con attenzione fino al 64.

Via via il numero 3 del mondo è parso sempre più a suo agio e senza alcuna sorpresa ha piazzato il break sul 2 pari del secondo parziale, mettendo a segno anche punti di pregio come un magnifico cross vincente di diritto in recupero. Il 28enne di Pau, che all’esordio aveva battuto il ceco Lukas Rosol, non ha potuto che prendere atto dell’andazzo e, pur seguitando a lottare, ha ceduto nuovamente la battuta nel nono game, che dopo un’ora e ventiquattro minuti ha sancito il punteggio conclusivo di 64 63.

Tutto sommato un buon esordio per Murray, solido, attento e concentrato dinanzi a una soddisfatta Amelie Mauresmo. Deve però far riflettere un dato statistico: Andy è stato nettamente superiore all’avversario negli scambi conclusi in meno di cinque colpi (36 a 23), ma quando il punto si è prolungato è divenuto meno efficace, aggiudicandosene 21 contro i 25 di Chardy. Insomma, è chiaro che lo scozzese non mente quando sostiene di essere affaticato. Staremo a vedere come andrà al prossimo turno, contro David Goffin o Jo-Wilfried Tsonga.

«Sentivo le gambe un po’ stanche all’inizio», ha ammesso Murray. «Ho cominciato a stare meglio dopo qualche game. Credo di aver giocato un buon match, ho servito e mi sono mosso sempre bene. Se il mio corpo è pronto per giocare di nuovo cinque match in cinque giorni? Non lo so, cerco di riposarmi quanto possibile, vedremo. Ovviamente scendere in campo a mezzogiorno è ben diverso da quello che mi è successo a Madrid, dove ho giocato ogni incontro fra le sette di sera e l’una di notte».

«Vincere il Roland Garros? Non è impossibile», ha proseguito Andy. «Forse quest’anno sarà diverso dagli scorsi, penserò di avere una chance, ma di certo non me lo aspettavo… Se gioco bene posso andare avanti nel torneo, lo vedremo tra qualche settimana».

 

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