di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
20 Apr 2015 23:19 - WTA
Pillole da Stoccarda: Sharapova e la Fed Cup, il karaoke di Wozniacki e per Andrea Petkovic la vita è Guerra e Pace
di Redazione
Una giornata di lento inizio di torneo a Stoccarda. Malgrado ci sia il sole, all’interno del Porsche Arena piove, anzi grandinano i ritiro dell’ultimo e ultimissimo momento. Saluta, ancora prima di arrivare, Jelena Jankovic, poi è il turno di Svetlana Kuznetsova infortunatasi in Fed Cup. Infine il fulmine che scuote gli appassionati tedeschi, anche Andrea Petkovic si ritira anche lei per infortunio rimediato nel doppio perso contro la Russia. Oh se serve, vado in campo io. Anche perchè se continua così potrei anche vincere il torneo senza giocare una partita. Insomma, miete più vittime la Fed Cup che l’influenza di stagione. E certamente la simpatia verso l’ITF nel mondo WTA è oramai ai minimi storici.
A portare un poco di interesse, la conferenza stampa di Maria Sharapova, Carolina Wozniacki e Andrea Petkovic. La russa ha dovuto saltare la semifinale di Fed Cup a causa di un problema alla gamba sinistra rimediato nel suo match contro Gavrilova a Miami.
«Sto molto meglio. Ho iniziato a sentirmi meglio da non molto e ho cominciato gli allenarmi sei o sette giorni fa. Qui sono pronta». Un torneo dove prima di quattro anni fa non era mai venuta e dove ha subito vinto e poi rivinto e vinto ancora. «E’ sempre una bella sensazione tornare dove hai un bel record, dove hai giocato grandi partite, sono bei ricordi. Alcuni dei miei migliori match della mia carriera li ho giocati su questo campo. Comunque ogni volta che ritorni, si ricomincia da capo e questo quello che farò, cercando di difendere il mio titolo».
Quanto è importante per Maria vincere ancora questo titolo ? «Sarebbe molto importante. Sarebbe una bella tradizione vincere qui e anche un bel modo di inziare la stagione sulla terra battuta. Ma la strada è ancora lunga e non devi mai sottostimare le avversarie. Non vedo l’ora di andare in campo e giocare. Quando hai dei bei ricordi e vai in campo, in un certo senso è come se li tornassi a vivere. Spero di continuare a far bene»
In fondo, una volta che c’è posto per tre Porsche nel garage, vuoi che non si trova il modo per far posto alla quarta?
La Fed Cup è un trofeo che ancora manca nella bacheca delle russa. La giocherà la Sharapova? «Mancano ancora sei mesi! Parlerò con Anastasia (ndr: Myskina. il capitano di Fed Cup) dopo Wimbledon e faremo un piano. La finale è due settimane dopo Singapore. Sono quelle dove mi riposo. Il prossimo anno sarà importante con le Olimpiadi. Voglio arrivarci preparata al meglio e in salute. Se giocare dopo Singapore potrebbe essere rischioso per le mie condizioni fisiche, potrei non giocare.»
Come ai pit stop di un Gran Premio, (non per niente il nome ufficiale del torneo è Porsche Tennis Grand Prix), esce dai box Maria ed entra Carolina Wozniacki. Rilassata, sorridente e da ogni poro esprime sicurezza. La danese potrebbe essere lo spot vivente del detto “Quello che non ti uccide , ti fortifica. E sopratutto il miglior golf è quello che si indossa.”
La novità della Wozniacki è la presenza al suo fianco della ex-campionessa spagnola Arantxa Sanchez Vicario.
«Abbiamo lavorato insieme alcune settimane, quando ero a Miami. Le ultime stagioni sulla terra battuta non sono di certo stato le migliori per me. Così ho pensato che sarebbe stato perfetto consultarla ed avere alcuni consigli tattici. E’ stata un ottima esperienza e ha funzionato bene».
Carolina hai uno dei migliori giochi in difesa, perciò in quali aspetti del suo gioco sarà importante l’aiuto della Sanchez-Vicario?
«Più che altro nell’aspetto mentale del gioco. Devi giocare tante palle, devi correre e giocare tanti scambi e cambiare il ritmo di gioco. Il mio gioco, in realtà dovrebbe essere ottimo per la terra, ma non ho avuto i risultati che volevo. Così sto facendo del mio meglio per cambiare questa situazione. Quindi direi l’aiuto è l’aspetto mentale»
Per la stagione sul rosso le aspettative sono concentrate ovviamente su Roland Garros.
«Spero di poter giocare bene e vincere qualche bel match. Ovviamente Parigi è appena dietro l’angolo. E’ questo l’obiettivo principale. Ma prima ci sono delle partite difficili qui e spero di fare bene. Qui c’è sempre un tabellone difficilissimo. Sarà divertente».
Carolina a forza di frequentare l’amica Serena, ne sta prendendo anche i peggiori ‘vizi’. Come passa il tempo la sera per distrarsi? Ma con il karaoke! E giú una bella risata. Chissà come saranno contenti i suoi vicini di stanza in albergo. Per fortuna, non è il solo modo…e via con la risposta standard «Leggo libri, parlo con i miei amici, con la mia famiglia. Mi piace mangiare, c’è molto da mangiare andando in giro» Ma non mi dire!
Di karaoke non mi interessa molto, invece i libri mi incuriosiscono «Carolina, che libro mi suggerisci ?»
«Ho appena finito di leggere un libro, che si intitola…aspetta…ho fatto una foto del libro..» E io che pensavo che i libri si leggessero, mi devo essere persa qualche cosa. La danese tira fuori il suo Iphone e incomincia a cercare «Sono terribile con i nomi dei libri. Il titolo è…aspetta…» Ride, continua a muovere velocemente il dito sullo schermo. Fai con comodo, noi siamo qua…«Ah trovato! Ecco, allora il titolo è Starry Night» di Debbie Macomber. E molto bello. L’ho letto in 5 ore. Insomma vuol dire che è un buon libro. Oltre a questo, di solito leggo libri gialli. In genere preferisco quelli». Va bene, lo leggerò e ti farò sapere, teniamoci in contatto.
Andrea Petkovic, molto elegante con una giacca tre quarti e gonna corta, deve sedersi sulla poltroncina per la conferenza stampa. E spesso l’eleganza non va troppo d’accordo con la comodità. Dopo vari tentative per cercare di non mostrare troppo, trova una posizione mediamente soddisfacente, chiede »Ho una posa di classe?» Al cenno affermativa «Allora non mi sposto più!» Il fotografo, molto clemente, scatterà solo foto a mezzo busto.
La tedesca con la fortuna ha un conto in sospeso, ogni anno prima di questo torneo ha un problema fisico. «Il mio desiderio più grande è poter giocare questo qui a Stoccarda, almeno una volta nella vita in condizioni fisiche perfette! Per questo sposterei la Fed Cup dopo Wimbledon!». Quest’anno si deve ritirare per un risentimento alla coscia sinistra. Un dolore che ha sentito durante il doppio di Fed Cup. Probabilmente causato dalla stanchezza delle ultime settimane. Ho giocato in Fed Cup prendendo antidolorifici. L’infortunio non è grave, insomma non morirò» Andrea siamo d’accordo con te: da questo punto di vista è una buona notizia. «E’ un risentimento muscolare che dipende dal giocare sulla terra e dai gravi infortuni che ho subito al ginocchio. Quando scivolo tento di compensare con l’altra gamba per non mettere tutto il peso su ginocchio operato».
Dover rinunciare a Stoccarda dispiace molto, ha fatto tutto il possibile per poter giocare ma l’esperienza le ha insegnato anche a trovare gli aspetti positive «Questo mi ha fatto capire che il mio fisico non era in grado di giocare. Quando ero più giovane giocavo anche se non stavo bene. E’ un po’ la mentalità che ti viene giocando il tour. Hai paura di perdere denaro, di perdere punti punti e alla fine giochi anche infortunata e peggiori solo la situazione». Tre giorno di riposo assoluto e poi solo se non sentirà dolore, inzierà la preparazione per Madrid e Roma.
E alla fine si torna a parlare di libri, ma mentre per la Woznicki la lettura è relax, Petkovic ci trova quasi una filosovia di vita «Sto leggendo Guerra e Pace. E’ un libro che ti insegna che a volte nella vita, è meglio indietreggiare per poi vincere. E ora questa è la mia strategia».
Un libro iniziato per preparsi anche spiritualmente alla sfida contro la Russia «Ho ini
ziato a leggerlo prima di andare a Sochi. E’ un libro di 1300 pagine, nella traduzione tedesca, e sono arrivata a pagina 1200. Ho quasi finito. Mi sono lasciata Mosca alle spalle!».