di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
31 Mar 2015 03:33 - WTA
Miami: Errani e Pennetta eliminate. Ok le Williams e Djokovic. Raonic rischia ma passa, male Dimitrov
di Redazione
TENNIS – MIAMI – Comincia la seconda ed ultima settimana di Miami. Venus soffre solo nel secondo set contro la danese, mentre la polacca, vinto il primo, è sparita contro Carla Suarez Navarro. Serena domina la Kuznetsova. Dolgopolov annulla 4 set point a Bellucci e vince in due. Facile vittoria per Nishikori.
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Nulla ha potuto la nostra Sara Errani contro “bum bum” Sabine Lisicki. La tedesca ha dominato dal primo all’ultimo punto, con una Errani che non sapeva più che fare per contenere le bordate da fondo dell’avversaria, tanto che si è messa a fare sistematicamente serve & volley o addirittura chip & charge. Tutto inutile, perché dall’altra parte c’era un martello implacabile: saranno 36 i vincenti totali della Lisicki, che ha anche chiuso il match con un ace.
Neppure Flavia Pennetta è riuscita nell’approdo ai quarti di finale. Impegnata nell’ultimo match della serata sul campo centrale contro Simona Halep, artefice ieri della sconfitta di Camila Giorgi, la brindisina ha rimediato la prima sconfitta in carriera dopo tre successi contro di lei. Non era semplice, c’è un po’ di rimpianto per un secondo set condotto fino al 5-3, ma nel complesso la n.3 del mondo si è mostrata, come contro la marchigiana, davvero in palla e pronta a giocarsi le sue carte fino alla fine del torneo per cercare l’accoppiata Indian Wells-Miami.
Se in sei precedenti Venus Williams aveva perso un solo set contro Caroline Wozniacki, il sorriso d’incastri tecnico-tattici a illuminare Venere era piuttosto palese. Se si aggiunge un’ottima forma della statunitense e un inizio di 2015 opaco della danese, quasi a rifiatare dopo la grande volata iniziata nell’estate americana 2014, ecco spiegato un match che ha marchiato il settimo sigillo della Williams. Troppo più tonica e ispirata Venus, troppo passiva Caroline, che ha faticato enormemente a entrare nel vivo dello scambio perché l’americana ha costantemente cercato il vincente a inizio gioco, a costo di sbagliare qualcosa. Ecco quindi che in tutto il primo set la Wozniacki ha tenuto solo una volta il servizio (il 6-3 finale è attutito da un’iniziale difficoltà generale al servizio anche da parte di Venus, con cinque break nei primi cinque giochi) e anche quando l’inerzia è girata, nel secondo set, l’impressione era che dipendesse sempre dalla Williams, che infatti non ha avuto difficoltà a strappare il servizio alla Wozniacki nelle due occasioni in cui quest’ultima ha servito per il set, vincendo poi un tie-break a senso unico grazie anche agli errori di una danese ormai rassegnata.
Ora per la veterana del circuito ci sarà Carla Suarez Navarro, che ha superato per la prima volta in carriera Agnieszka Radwanska. Una partita totalmente cambiata dopo il primo set, vinto dalla polacca dopo aver recuperato un break e servito per due volte per il parziale. A quel punto gli ormai cronici fantasmi della polacca sono riaffiorati, tanto da concederle la miseria di 9 punti nell’intero secondo set e portandola a un passo dal doppio break anche nel terzo. Otto game di fila che hanno dato un vantaggio che la Suarez Navarro, che il doppio break l’ha raggiunto nel quinto gioco, doveva solo amministrare. Compito che la spagnola ha portato a termine, seppur con qualche patema: avanti 4-1 e 5-2, ha tremato per qualche game, ma non ha rischiato nel decimo gioco, vinto a 15.
Non si affrontavano dal quarto del Roland Garros 2013, quando nel terzo si odorò l’impresa. Era lecito quindi quantomeno sperare in una sfida interessante e combattuta, ma Serena Williams non è stata della stessa idea, perfettamente conscia che prendere sottogamba una due volte campionessa Slam come Svetlana Kuznetsova sarebbe stata una leggerezza pericolosissima. Così è stata una partita senza guizzi ed emozioni, se non nel fatto che la prima a raggiungere (due) palle break è stata la russa, nel terzo gioco. Recuperato il game e strappato il servizio alla Kuznetsova in quello immediatamente successivo, Serena non si è più voltata e ora aspetta la vincente di Errani-Lisicki.
Karolina Pliskova (n.14) scrive la parola fine sulla cavalcata della sorpresa Daria Gavrilova, che da wild card ha eliminato Maria Sharapova fino ad arrivare agli ottavi. Oggi però la ceca è stata implacabile, lasciandole solo cinque giochi. La Pliskova ora affronterà Andrea Petkovic, che si è imposta in due set su Ekaterina Makarova (8). La tedesca ha dominato il primo set vincendolo per 61. Nel secondo la russa è cresciuta sul piano del gioco e il match è diventato un equilibrio… break. Già, perché le due si sono scambiate più volte il “favore” fino al 5 pari, quando la Petkovic ha strappato per l’ennesima volta il servizio avversario e finalmente ha tenuto la battuta chiudendo 7-5.
RISULTATI
(16) V.Williams b. (4) C.Wozniacki 63 76(1)
(12) C.Suarez Navarro b. (7) A.Radwanska 57 60 64
(1) S.Williams b. (24) S.Kuznetsova 62 63
(3) Halep b. (15) Pennetta 63 75
(14) Pliskova b. (WC) Gavrilova 63 62
(10) Petkovic b. (8) Makarova 61 75
(27) Lisicki b. (11) Errani 61 62
Stephens b. Bencic 64 76(5)
ATP
Ancora una prova solidissima di Kei Nishikori, che dopo aver strapazzato Youzhny ha lasciato quattro game al sicario di Simone Bolelli, Troicki: 62 62. Il giapponese aspetta ora David Goffin, che con la vittoria su Janowicz raggiunge per la prima volta in carriera gli ottavi a Miami (e Masters 1000 tout court).
5-4 40-0. Thomaz Bellucci aveva già avuto un set point nel game precedente, su servizio di Alexandr Dolgopolov, ma ora il parziale è quasi cosa fatta. Già, quasi. Perché a quel punto l’ucraino non solo ha annullato tutti i set point, non solo ha attuato il controbreak, ma ha piazzato sette game di fila (dal 3-5), issandosi fino al 75 30. A quel punto, nonostante il controbreak immediato del brasiliano, la gara era segnata, con il break decisivo arrivato nel decimo gioco. Ora Dolgopolov, che difende i quarti 2014, aspetta Novak Djokovic che come nella gara contro Martin Klizan rifila un prepotente 60 nel primo set al suo avversario, questa volta Steve Darcis, e poi strappa il servizio al belga quando questo serviva per portare la sfida al terzo prima di un nuovo break operato al dodicesimo ed ultimo game che ha chiuso la partita 60 75.
Se l’è vista brutta Milos Raonic, ma alla fine esce vincitore dalla sfida con Jeremy Chardy ed approda agli ottavi. Il canadese, dopo aver vinto agevolmente il primo parziale per 61, è andato a servire per il match sul 5-4, ma ha ceduto tre giochi consecutivi ed il set per 7-5. Nel set decisivo l’allievo di Piatti ha dovuto annullare due palle break sul 3-4, che avrebbero mandato il francese a servire per il match. Scampato il pericolo, si è arrivati al tie-break, che il canadese si è aggiudicato per 7 punti a 3. Se la vedrà con John Isner, che ha superato un po’ a sorpresa Grigor Dimitrov per 76(2) 62.
RISULTATI
(1) Djokovic b. Darcis 60 75
(4) K.Nishikori b. (32) V.Troicki 62 62
(22) Isner b. (9) Dimitrov 76(2) 62
A.Dolgopolov b. T.Bellucci 75 64
(18) D.Goffin b. J.Janowicz 64 63
(12) Simon b. Falla 63 54
(6) Ferrer b. Rosol 64 75
(5) Raonic b. (31) Chardy 61 57 76(3)