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12 Feb 2015 12:00 - WTA
Esclusiva / Witthoeft: «Australian Open grandioso, ma devo voltare pagina. Il mio idolo? Sharapova»
di Diego Barbiani
TENNIS – Di Diego Barbiani
Il nome di Carina Witthoeft è balzato alla cronaca durante l’ultimo Australian Open, quando la diciannovenne di Amburgo ha raggiunto un sorprendente terzo turno ed è stata fermata dalla rumena Begu, anche lei al torneo Slam più importante della carriera.
Bionda e con colpi potenti da fondo campo, quante se ne sono viste passare nel circuito Wta solo negli ultimi anni? Lei però è decisa a ritagliarsi un suo spazio, aiutata anche da un percorso fatto di sole vittorie (o quasi) dalla scorsa estate nel circuito ITF. Un’escalation di grande interesse, che in breve l’ha proiettata per la prima volta in orbita top-100. In Australia deve aver ripensato a quando, circa un anno e mezzo fa, faceva il suo ingresso in campo a Wimbledon nel primo main draw di uno Slam. Rimase in campo un’ora scarsa di gioco nel primo turno di Wimbledon perdendo in due set da Kimiko Date Krumm, veterana per eccellenza del circuito. «Avevo diciotto anni, ero nervosissima! Non sono mai riuscita a fare quello che volevo». invece che scoraggiarsi, optò per una decisione da persona matura: fare due passi indietro, ritrovare la giusta confidenza e riprendere il percorso di maturazione.
Le sconfitte insegnano, alle volte anche più delle vittorie. Ed un 6-2 6-0 preso da un’atleta di 42 anni le fece capire che non basta avere la potenza, ma c’era bisogno di tanta intelligenza e lucidità mentale. «Guardando indietro è stata una sconfitta che mi ha aiutato tantissimo. Ora posso affrontare meglio quelle situazioni, sono molto più sicura dentro e fuori dal campo».
Carina, hai avuto un Australian Open eccellente, con in evidenza la grande vittoria su Carla Suarez Navarro. Ora la tua vita tennistica potrebbe cambiare, molte più persone potrebbero seguire i tuoi progressi, ti preoccupa?
«Bella domanda! Io vado in campo senza pensare a quello che succede, quindi ti direi di no. L’Australian Open è stato per me grandioso e sono molto felice per il risultato ed il grande supporto, ma non ho vinto ancora nulla e devo voltare pagina per tenere alta la concentrazione in vista dei prossimi tornei».
Quali erano i tuoi obiettivi ad inizio 2015? Sono rimasti quelli anche dopo lo Slam australiano?
«Non mi ero prefissata alcun obiettivo, sinceramente. Quello che davvero mi interessa in questa stagione è migliorare sempre più come giocatrice e come persona, poi certamente, se dovessi ripetere il risultato di Melbourne o addirittura migliorarlo non potrei che esserne felice. Cercherò di farmi trovare il più possibile preparata per i prossimi tornei».
In quali aspetti del gioco pensi di poter esprimere il tuo miglior gioco ed in quali, invece, sei convinta di dover migliorare maggiormente?
«Penso che abbia già un buon servizio, migliorabile ma comunque efficace, ed anche dei gran colpi da fondo campo. Sto lavorando tantissimo sulla parte fisica ed atletica, perché se proprio c’è un aspetto che devo migliorare per pensare a raggiungere il livello delle prime 10 è la mia resistenza ad un livello di gioco ancora più alto».
Hai qualche giocatrice a cui ti ispiri?
«Maria Sharapova. Per me è un vero idolo. Ammiro tantissimo la sua attitudine, la sua passione e la sua concentrazione».
Il tuo risultato in Australia è nato dalla grande striscia di risultati che dalla scorsa estate ti ha spinta sempre più in alto nel ranking. Quello che è accaduto dall’ITF di Hechingen (vicino a Stoccarda) è frutto di qualche cambiamento tecnico o di una maturazione mentale?
«Direi soprattutto il frutto del grande lavoro svolto da inizio anno. Dopo quel torneo ho continuato a giocare a livelli altissimi, ho vinto in tutto quattro tornei e disputato numerose finali. Tutte queste vittorie mi hanno dato grande fiducia, tutto poi è stato più semplice».
In Germania è un periodo davvero positivo per il tennis femminile, con tdiverse giocatrici tra le prime 100 e la finale di Fed Cup raggiunta lo scorso anno. Qual è il tuo rapporto con le compagne più rappresentative?
«Essere compresa tra le prime 100 del mondo ed in compagnia di connazionali così forti è un orgoglio. Ho spesso la fortuna di allenarmi in Germania assieme a Kerber, Petkovic e Lisicki, imparo tanto da loro. Anche in Australia abbiamo avuto un bel momento per stare tutte insieme, assieme al nostro capitano Barbara Rittner».
Al giorno d’oggi i social network sono diventati un capitolo sempre più importante, ne hai uno in particolare che ti piace usare?
«Uso indistintamente sia Facebook che Twitter che Instagram, anche se Twitter è il mio preferito perché ci sono tantissime interazioni, spesso anche tra le giocatrici. E’ veramente divertente dialogare tra di noi. Poi mi piace poi tenere informati i miei fan su tutto e mostrare loro diversi aspetti all’interno del mondo WTA».
Se dovessi creare un hashtag per i tuoi fan da usare durante le tue partite, quale ti piacerebbe che fosse?
«#TeamCarina. E’ divertente e lo trovo già scritto sotto diversi miei post, dunque perché no?».