Australian Open: Nadal, quanta sofferenza! Quattro ore per superare un generoso Smyczek

TENNIS – Di Diego Barbiani

MELBOURNE. Se l’è vista brutta, tra una condizione rivedibile ed un’influenza che l’ha utlteriormente debilitato, ma alla fine Rafael Nadal è al terzo turno dell’Australian Open. Un applauso, però, Tim Smyczek lo merita tutto, capace di lottare oltre quattro ore e cedere solo 6-2 3-6 6-7(3) 6-3 7-5.

Qualche segnale l’aveva dato già contro Mikhail Youzhny: questo Rafael Nadal ha bisogno ancora di tempo per ritornare a dominare in campo avversari di livello inferiore. Intanto, però, anche il secondo turno è superato. Tra mille patemi dovuti ad un generosissimo Tim Smyczek e qualche difficoltà fisica per un’influenza che lo ha debilitato per larga parte dell’incontro.

Se già contro il russo la velocità e la violenza dei colpi era un po’ al di sotto dei suoi standard, oggi la situazione era ancora più difficile con servizi sui 180km/h ed enormi problemi nello spostarsi, nel cercare il vincente e nel tenere a debita distanza un avversario qualitativamente inferiore. L’americano appartiene alla infinita cerchia dei tanti giocatori che a livello junior hanno fatto intravedere buone qualità ma che per vari problemi non hanno saputo riproporsi poi nel passaggio al professionismo, costretti a portarsi addosso la fastidiosa croce del giudizio affrettato degli addetti ai lavori.

Oggi era la sua occasione per uscire davvero dall’anonimato, ha fatto il massimo, ma non è bastato. Nadal influenzato e già di per sé non al meglio ha comunque margine per riemergere. Un vantaggio che parte dal carisma, dal fatto che sul 4-4, 5-5 al quinto sai di dover fare i conti con un giocatore che anche con una gamba in meno porta una pressione psicologica fuori dal normale per chi non è abituato a gestire momenti così importanti.

I problemi per lo spagnolo sono cominciati dopo un primo set dominato nel punteggio ma ancora non nel gioco. Smyczek rispondeva, alternava colpi piatti di rovescio a soluzioni più lavorate. Un parziale di cinque giochi consecutivi lo ha spinto sul 6-3 2-0. In mezzo, Nadal avrebbe anche vomitato negli spogliatoi di Melbourne Park. Presa una pasticca antibiotica, ha mancato l’opportunità di chiudere il parziale ed al tie-break è stato travolto dal gioco leggero ed efficace dell’avversario. Giunti al quinto, Smyczek non ha mai avuto una concreta opportunità di salire avanti di un break. E’ rimasto sempre avanti, giocando alla pari con il n.3 del mondo. Era la prima volta che gli capitava, lui che in carriera ha girovagato per lo più nei circuiti inferiori e portava la sua borsa carica di sogni adolescenziali in giro in località lontane dal grande tennis. Proprio la mancanza di esperienza lo ha condannato, sul 5-5, con due gravi errori che hanno portato Nadal al break.

Alla fine lo spagnolo si è lasciato andare ad un’esultanza come se avesse vinto il titolo, inginocchiatosi e lasciandosi andare a qualche lacrima. Ha sofferto in un test che all’apparenza sembrava pura routine, si è salvato. Ciò che non uccide fortifica, dicono. Tra due giorni, contro Dudi Sela, quale sarà il Nadal che andremo ad osservare?

 

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