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Australian Open: la Giorgi vince il derby con la Pennetta, è un passaggio di consegne?

TENNIS – Di Gianluca Atlante

MELBOURNE. Il nuovo che avanza, si prende la scena tricolore. Squarciando, è proprio il caso di dirlo, il cielo grigio di Melbourne, a suon di pallate. Quelle di un terzo set che è storia di oggi.

Di un derby, anche se il paragone con le stracittadine pallonare potrebbe risultare blasfemo per gli incalliti del “cuoio”, che il campo numero sei di Melbourne Park, dove noi dello “Stivale” siamo di casa, ha servito su di un piatto d’argento in questa seconda giornata dell’Open d’Australia. Il nuovo che avanza, alias Camila Giorgi, si è preso la scena. Trovando modo e tempo per domare la resistenza del vecchio prodotto, alias Flavia Pennetta, che il main draw al femminile titolava, da queste parti, come 12esima testa di serie, ma che oggi, dopo il 6/4 e 2-2 iniziale, è sembrato un po’ appannato, quasi incelofanato dall’umido locale. Proprio qui la graziosa Camila, alla quale la mamma ha cucito, per l’occasione, un completino stile pillola gastroprotettore, tutto verde e molto aderente, ha saputo innescare la marcia giusta. Spingendo al massimo e finendo con il prendere a pallate la sua illustre collega.

Del resto, Camila sa giocare solo in questo modo e quando lo fa con una certa continuità, son dolori per chiunque. Li ha sentiti sulla schiena anche Flavia Pennetta, costretta ad un ruolo di comprimaria. A raccogliere, con l’aiuto dei raccattapalle, le incolpevoli “gialle”, impoverite di pelo dallo spingere forsennato della “figlia del mondo”. Molleggiata come il Celentano di un tempo, padrona del campo e sin troppo spavalda nel far fare il tergicristallo alla Flavia nazionale. Senza rispetto alcuno. Senza sconti alcuni. Senza pensare che di lì a poco il successo le avrebbe arriso, ma senza thrilling finale. Tanto lei, le pallate, continue a tirarle anche in doccia. E così, da quel 6/4 2-2, che sembrava confezionare a dovere un pomeriggio tranquillo per la Pennetta, si è passati in un amen al 5-1 al terzo per la Giorgi, con uno schiaffo a piena mano pronto a far più male di qualsiasi altra cosa. Il tempo di scollegarsi per due giochi e ritrovare la via maestra, al quinto matchpoint, di un lunghissimo e straziante nono gioco del terzo, dopo un’ora e cinquantacinque minuti di sano agonismo: 4/6 6/2 6/3 per Camila Giorgi. Un passaggio di consegne? Sarà il percorso di Melbourne Park, e non solo, a dirlo. Crediamo…
    

Gianluca Atlante

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