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Australian Open: L'indifendibile Fognini è una delusione totale, brutta sconfitta con Gonzalez

TENNIS – MELBOURNE

Dal nostro inviato Luigi Ansaloni

Fabio Fognini è stato sconfitto al primo turno dell’Australian Open 2015, primo torneo slam della stagione, dal colombiano Aleajandro Gonzalez con il punteggio di 4-6 6-2 6-3 6-4 in 2 ore e 25 minuti.

L’avventura a Melbourne del ligure è servita a tutti noi per scoprire chi fosse in realtà, questo Gonzalez, perchè prima di questa mattina, francamente non ce ne preoccupavamo più di tanto. E probabilmente non ce ne saremmo occupati nemmeno oggi, se solo Fognini avesse fatto in maniera decente quello che gli riesce bene, ovvero giocare a tennis. Lo ha fatto, l’azzurro, per poco più di un set. Dopo, il black-out. Il solito black-out. Che ha costretto chi è presente in terra australiana non solo a dover scoprire in realtà chi diavolo fosse questo Gonzalez (per i meno attenti: non è quello cileno, non è certo “mano de pedra”), ma anche a dover interrompere le nostre faccende private: mangiare in tranquillità, occuparsi di altro in generale, guardare partite (sulla carta più incerte). Questo non perchè non ci interessasse di Fabio, al contrario, ma era per farvi capire quanto tutti noi dessimo per scontata questa vittoria. Anche se Fognini e scontato sono due cose che non esattamente vanno a braccetto. E invece…

Invece Fognini si è esibito in quello che ormai possiamo considerare un grande classico della sua carriera. Sembrava, nel magico 2013 e i primi mesi del 2014, che la tendenza fosse invertita, e invece no. Nemmeno per sogno. Tornando al discorso della “sicurezza” di noi addetti ai lavori in terra australe sulla vittoria di Fognini (“Grasso che cola se l’altro vince un set”, diceva un collega confermando ancora una volta la strettissima connessione tra sfiga e tennis) e con tutto il rispetto per Gonzalez (best ranking numero 70 al mondo a giugno 2014, miglior risultato fino ad oggi qui a Melbourne primo turno), Fognini questa partita l’ha veramente regalata non giocandola. Oltre a bestemmioni e spaccate di racchette varie, non ha giocato. Ha colpito la palla. Tanto che onestamente anche scrivere un qualcosa di tecnico è francamente irrilevante. Un’involuzione che preoccupa, quello di Fabio: questa vittoria, tra l’altro, lo farà scendere in classifica, e forse non di poco, visto che comunque difendeva un ottavo di finale, che in uno slam è tanta roba. Nel 2015 ha vinto con solo Isner, in esibizione in Thailandia. In Hopman Cup ha perso tre partite di fila, e a Sydney è uscito sconfitto da un Del Potro senza polsi o giù di lì. Difficile da difendere, insomma. E’ il miglior giocatore italiano, e su questo non ci piove, ma deve, dovrebbe fare qualcosa in più. Tipo, che so: giocare a tennis.

Luigi Ansaloni

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