TENNIS – AUSTRALIAN OPEN – DI FABRIZIO FIDECARO – L’Italia al maschile torna a vincere uno Slam dopo trentanove anni! Simone Bolelli e Fabio Fognini hanno fatto loro il torneo di doppio degli Australian Open, battendo in finale i francesi Pierre-Hugues Herbert e Nicolas Mahut con il punteggio di 64 64.
Trentanove anni. O addirittura cinquantacinque, limitandoci alla specialità. Da tanto tempo l’Italia al maschile non vinceva una prova dello Slam. Ce l’hanno fatta oggi Simone Bolelli e Fabio Fognini, che hanno trionfato negli Australian Open di doppio, battendo in una finale tra unseeded i francesi Pierre-Hugues Herbert e Nicolas Mahut con un doppio 64. L’ultimo azzurro ad alzare al cielo un trofeo Major era stato Adriano Panatta, che si aggiudicò il singolare al Roland Garros 1976, mentre nel doppio gli unici a fare altrettanto erano stati Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola, sempre a Parigi nel 1959.
Nella tarda serata di Melbourne li hanno emulati Simone e Fabio. I due hanno avuto un inizio match difficile: nel primo set si sono ritrovati sotto per 3-1, dopo che il ligure aveva ceduto il servizio. Immediato, però, è giunto il controbreak su Herbert, che ha nuovamente perso la battuta sul 4 pari, commettendo due doppi falli consecutivi (dal 15 pari) e altrettanti errori.
Il secondo parziale ha ricalcato fedelmente l’ordine dei turni di servizio, finché, ancora nel nono game, è stato Mahut a incassare il break decisivo. Bolelli ha poi servito al meglio nel game seguente, concludendo l’incontro con autorità e dando il la alla festa azzurra.
È vero che il doppio è specialità in grave crisi, e nessun nome di rilievo è caduto sotto i loro colpi. Com’è ovvio, però, resta sempre preferibile vincere piuttosto che perdere, e il tandem italico ha pienamente meritato il successo, il terzo di coppia dopo Umago 2011 e Buenos Aires 2013, di gran lunga il più importante.
La speranza è che anche in singolare i risultati – magari comprensibilmente non clamorosi fino a questo punto – possano arrivare. Bolelli è in un ottimo momento, e lo ha confermato down under, superando Juan Monaco e strappando un set a Roger Federer (seppure il fuoriclasse elvetico, come ha poi evidenziato Andreas Seppi, non fosse al top). Non così Fognini, che qui è uscito malamente al debutto per mano del colombiano Alejandro Gonzalez: per entrambi, a ogni modo, questa affermazione potrebbe costituire un punto di (ri)partenza verso traguardi di prestigio.
Il cammino di Bolelli/Fognini agli Australian Open 2015
+ Johnson/Querrey (USA) 57 64 63
+ (10) Klaasen/Paes (RSA/IND) 26 64 61
+ Marach/Venus (AUT/NZL) 64 62
+ Cuevas/Marrero (URU/ESP) 76(5) 76(5)
+ (6) Rojer/Tecau (NED/ROU) 64 36 63
+ Herbert/Mahut (FRA) 64 64
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