TENNIS – AUSTRALIAN OPEN – DI PIERO VASSALLO – Maria Sharapova inizia il suo cammino a Melbourne battendo con lo score di 64 61 la croata Petra Martic, proveniente dalle qualificazioni.
Maria Sharapova batte Petra Martic 6-4 6-1 e inizia nel migliore dei modi il suo dodicesimo Australian Open. La ventisettenne russa ha impiegato poco più di un’ora e venti per piegare la resistenza della qualificata croata, battuta per la seconda volta in carriera in altrettanti incontri. Esordio morbido per la numero 2 del mondo che ha perso il servizio solo una volta in tutto il match e ha concesso molto poco alla sua avversaria. La Martic esprime un gioco anche gradevole, fatto di variazioni e buone soluzioni a rete, ma non è in grado di reggere il ritmo imposto da una giocatrice di alta classifica e presenta gravi lacune negli spostamenti e dalla parte del rovescio. Nel primo set è rimasta aggrappata al match grazie alla prima di servizio, è stata brava a recuperare un break di svantaggio ma una volta calata l’efficacia della battuta ha dovuto cedere allo strapotere della russa e nel secondo parziale si è vista in campo una sola giocatrice.
MaSha conferma l’ottima condizione fisica mostrata già al torneo d’esordio di Brisbane, vinto lasciando per strada solo un set in finale contro Ivanovic. L’obbiettivo è prendersi il sesto Slam in carriera, bissando il successo australiano del 2008, fin qui l’unico. Da allora il primo Major stagionale le ha regalato più delusioni che gioie: assente per infortunio nel 2009, fuori al primo turno l’anno successivo, ottavi nel 2011 e due severe lezioni da Azarenka (finale 2012) e Li (semifinale 2013) prima della rimonta a sorpresa subita al quarto turno da Cibulkova lo scorso anno. Il tabellone non le offre particolari insidie fino ai quarti: il secondo turno contro la connazionale e qualificata Alexandra Panova dovrebbe essere pura formalità, più complicato un eventuale terzo turno con la kazaka Zarina Diyas che però non sembra ancora pronta per un exploit del genere; agli ottavi troverebbe probabilmente una tra Monica Puig e Shuai Peng, ma lo sguardo va già a quelle potrebbero essere le sfide successive, ai quarti contro Eugenie Bouchard e in semifinale contro Simona Halep, nel ricordo dei due splendidi match giocati sul Philippe Chatrier un anno fa. Una corsa al titolo che si lega a quella per la vetta del Ranking WTA: la russa potrebbe tornare numero 1 del mondo già dopo questo torneo, ma per farlo dovrà sollevare il trofeo e sperare che Serena Williams non raggiunga l’ultimo atto. In alternativa potrebbe bastarle arrivare in finale, a patto che Serena non vada oltre i quarti e Kvitova non vinca il torneo. Anche la ceca e la Halep infatti sono in corsa per la prima piazza, quest’ultima però può ambire alla prima posizione solo in caso di successo Slam con contemporanea sconfitta di Serena prima dei quarti di finale.
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