Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
TENNIS – Di Piero Vassallo
La galleria “Best of” del circuito WTA va oggi ad esaminare le 5 giocatrici che hanno fatto i maggiori progressi in classifica nell’ultimo anno. Non verranno menzionate le giocatrici più giovani, a cui domani dedicheremo un capitolo apposito, e neanche le “rinate” Wozniacki e Ivanovic che hanno scalato la classifica ma che non rappresentano delle novità assolute.
Simona Halep (Romania) da numero 11 WTA a numero 3 WTA
La crescita di Simona Halep continua ad essere impressionante. Nel 2013 partì dalla posizione 47 del ranking e chiuse in undicesima, vincendo la bellezza di sei titoli WTA. Quest’anno i miglioramenti sono stati ancora più notevoli, tanto da riuscire a raggiungere la seconda posizione in classifica e rendersi protagonista di una delle più belle finali Slam degli ultimi dieci anni. La rumena ha mostrato una continuità e una maturità da vera campionessa, è arrivata quasi sempre in fondo nei grandi appuntamenti (ha toppato solo a New York) e ha mostrato una grande capacità di adattamento ad ogni tipo di superficie. Non esprime una grande potenza, ma sopperisce alle lacune grazie alla sopraffina intelligenza tattica ed è chirurgica nel trovare sempre gli angoli del campo. Virginia Ruzici, storica campionessa rumena e allo stesso tempo suo manager, l’ha incoronata sua erede e l’investitura non sembra per niente fuori luogo.
Karolina Pliskova (Repubblica Ceca) da numero 67 WTA a numero 23 WTA
Con i suoi 22 anni Karolina Pliskova avrebbe potuto trovare spazio nel “Best of” dedicato alle migliori giovani dell’anno, invece eccola nella cerchia delle più progredite nel ranking di fine anno. Già nella scorsa stagione la ragazza ceca aveva fatto passi da gigante, vincendo il primo titolo della carriera a Kuala Lumpur nonostante una posizione in classifica ben al di sotto delle top 100. Quella del 2014 invece si è rivelata un’annata straordinaria per una delle due gemelle di Louny (la sorella Krystina non è ancora sbocciata come ci si aspettava), ricca di belle vittorie contro giocatrici quali Ivanovic, Petkovic e Kerber, ma soprattutto segnata da cinque finali di cui due vinte, a Seoul e Linz. Giocatrice con buoni fondamentali, fa la differenza grazie a un servizio potente e preciso, non a caso è giunta al secondo posto nella classifica degli ace stagionali: 435 in tutto, seconda soltanto alla solita Serena Williams. Il prossimo anno punterà all’ingresso nella top 20, magari facendosi strada in uno degli Slam, tornei dove quest’anno non ha brillato particolarmente.
Casey Dellacqua (Australia) da numero 130 WTA a numero 29 WTA
Casey Dellacqua è stata una delle migliori giocatrici di doppio nel 2013, specialità in cui ha giocato una finale in ogni torneo dello Slam, senza mai uscirne vincitrice: la prima a Parigi, nel 2008, in coppia con Francesca Schiavone e le altre proprio nella sua annata migliore insieme alla giovanissima connazionale Ashleigh Barty. Il 2014 invece le ha riservato le migliori gioie nel singolare, dove a sorpresa è riuscita a sfondare il muro delle top 30. La svolta è arrivata nella sua Australia: a Melbourne ha steso nell’ordine Zvonareva (6-2 6-2), Flipkens (6-3 6-0) e Zheng (6-2 6-4), arrendendosi agli ottavi a Genie Bouchard dopo aver lottato e vinto il primo set al tie break. Si è ripetuta a Flushing Meadows con le vittorie su Mayr, Wang e Pliskova per poi perdere contro la nostra Flavia Pennetta. Ad impreziosire la stagione anche la semifinale a Birmingham e i quarti a Indian Wells.
Camila Giorgi (Italia) da numero 93 WTA a numero 34 WTA
Anche se la distanza dalle migliori è ancora tanta, bisogna ammettere che la stagione di Camila Giorgi è stata confortante sul piano della crescita. Il copione tattico non cambia: Camila colpisce a tutta ogni palla, il suo gioco ad altissimo rischio rimane un’arma a doppio taglio che anche quest’anno le è costata delle sconfitte brucianti come ad esempio contro Gabriela Dabrowski a Bastad e la più clamorosa contro Anastasia Rodionova allo Us Open. Meglio guardare il bicchiere mezzo pieno e segnalare l’ascesa in classifica, finalmente buona dopo due anni fra la settantesima e novantesima posizione, e i risultati positivi come gli ottavi a Indian Wells e le due finali, le prime della carriera, a Linz e Katowice. Partite entrambe perse contro due buone giocatrici come Cornet e Pliskova e dopo aver lottato duramente per tre set. La prossima stagione sarà decisiva per capire le vere potenzialità della Giorgi, ci si aspettano ulteriori miglioramenti, altrimenti è destinata a rimanere nel limbo delle giocatrici inespresse.
Coco Vandeweghe (Stati Uniti) da numero 110 WTA a numero 39 WTA
Campionessa a livello juniores agli US Open del 2008, Coco Vandeweghe rappresentava una delle grandi speranze del tennis femminile a stelle e strisce, sempre a caccia di degne eredi per le non più giovani sorelle Williams. Proprio il forfait delle due campionesse americane costrinse Mary Joe Fernandez a convocare una diciottenne Vandeweghe per la finale di Fed Cup del 2010 contro l’Italia. La giovanissima Coco racimolò nove game nei due match contro Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, e non andò meglio negli anni successivi, avari di soddisfazioni eccezion fatta per la finale persa a Stanford nel 2012. Quest’anno il salto di qualità: prima gli ottavi a Miami dopo aver superato le qualificazioni, qualche mese dopo ecco il primo titolo WTA a Hertogenbosch e a Montreal il doppio exploit con le vittorie sulle top 10 Ivanovic e Jankovic.