Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
TENNIS – DI LORENZA PAOLUCCI – Flavia Pennetta ha concluso l’anno da n.13 del mondo e da n.1 italiana. Ha raggiunto due quarti di Slam e vinto un Premier Mantadory. Tra mille disavventure e trentadue primavere, Flavia è sempre presente.
Peccato per la finale persa a Sofia contro l’amica Andrea Petkovic, sarebbe stato il suo undicesimo titolo WTA, nel torneo (il cosìdetto master B), al quale in passato aveva dovuto sempre rinunciare per la concomitanza con le finali di Fed Cup. Flavia Pennetta può andarsene in vacanza felice e soddisfatta, da n.13 del mondo (a inizio stagione era n.29) e n.1 italiana, cinque anni dopo quello storico 2009 che la vide prima azzurra della storia tra le top ten.
E pensare che a gennaio scorso il polso aveva ricominciato rifare i capricci e Flavia si presentò ai nastri di partenza degli Australian Open senza partite nelle gambe. Da i quarti a Melbourne, dove si arrese solo alla futura vincitrice Li Na, non si è più fermata, fino a conquistare il Premier Mantadory di Indian Wells, il torneo più prestigioso dopo uno Slam.
Una vittoria così importante ne ha probabilmente e comprensibilmente appagato ambizioni e motivazioni e la top ten, che sembrava di nuovo ad un passo, è naufragata tra sconfitte nei primi turni e partite buttate all’aria. Agli Us Open, invece, dove difendeva una semifinale, ha saputo regge l’urto dei numerosi punti in uscita, fermandosi ai quarti di fronte a Serena Willams.
Il Master di Sofia le è sfuggito per un soffio: il primo set lo ha dominato, poi ha subito il ritorno dell’avversaria e la stanchezza ha preso il sopravvento, ad anagrafe invertita forse non sarebbe stata la tedesca a festeggiare. In bulgaria però Flavia si è fatta valere eccome, dopo lo scivolone con la Muguruza, si è riscattata alla grande, dando una lezione ad un’altra spagnola, la Suarez Navarro, cliente piuttosto scomoda.
E se i rilfettori del tennis italiano sono (giustamente) da tempo puntati sulla certezza di risultati di Sara Errani e sull’esplosione di Camila Giorgi, l’epigolo di questo 2014 ci dice che oltre i tanti infortuni, oltre i 33 anni che compirà il prossimo febbraio, oltre le critiche, Flavia è sempre presente. E pazienza se da quando è uscita allo scoperta la sua love story con Fabio Fognini, debba difendersi anche da i commenti sulla sua vita sentimentale, specie dopo ogni sconfitta. In molti la davano addirittura pronta a cadere nel vizio di aggiornare a suon di tweet le proprie faccende di cuore. Ostentare il suo privato però non sembra aver mai fatto parte del suo stile e a chi gli fa notare la curiostià che lei e Fabio suscitano agli amanti del gossip, risponde :” vorra’ dire che non ci faremo trovare“.
Sfuggire ai paparazzi però non è l’unico obiettivo, tornare in top ten significherebbe compiere una nuova impresa e Flavia ci sta facendo un pensierino: “sarebbe bello e gratificante tornarci, ma non deve diventare un assillo.” I progetti di famiglia per ora, quindi, sono ancora rimandati: “sicuro, mi rivedrete in giro anche l’anno prossimo“, poi chissà.
Il tennis italiano aspetta nuove protagoniste ma per ora Flavia è sempre li: n.1 d’Italia e 13 del mondo, a 32 anni. Impossibile chiederle di più.