Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
Le Wta Finals di Singapore cominciano ad entrare nel vivo. Il Sabato prima dell’ inizio del torneo è dedicato al sorteggio del tabellone per definire come saranno composti i due gironi che in onore della bandiera della Repubblica di Singapore sono stati chiamati Girone Rosso e girone Bianco. Quando la fantasia dei nomi regna sovrana.
Lo diciamo subito, i due gruppi sono: Gruppo Rosso per Williams, Halep, Bouchard, Ivanovic; Gruppo Bianco per Sharapova, Kvitova, Radwanska, Wozniacki. Quindi con la lettura di questo lungo resoconto potete anche fermarvi qui. Se proseguite, oh non prendetevela con me, io vi avevo avvertito.
Oramai è una cerimonia pari ad una sfilata sul red carpet per le otto tenniste qualificate per le Wta Finals di Singapore.
Il sorteggio di solito veniva fatto in sale di alberghi, con invitati vippissimi. Quest’anno invece hanno deciso di portarlo in mezzo ai fans. E quale luogo migliore se non il centro commerciale all’interno dell’ albergo ufficiale del torneo?
Su quella che di solito è la pista del ghiaccio, oggi è stato posizionato un palco, un podio per i discorsi, due mega schermi e sedie per i vippissimi e i meno vip. Mentre i fan e chi passa di lì per fare shopping possono godersi lo spettacolo da bordo pista o dai piani superiori.
E caso mai ad una giocatrice venisse fame durante il sorteggio, proprio accanto ci sono vari posti per mangiare: cucina asiatica, pizza, hamburger. Nell’ aria aleggiano vari odori di cibi fritti. Sì, quest anno il torneo vuole essere vicino ai fans e alle patate fritte.
Qui a Singapore hanno quasi una idiosincrasia per la sporcizia. gettare cartacce per terra può costarti 1000 dollari Singaporiani, le gomme da masticare sono bandite (attenzione a non tirare fuori un pacchetto di gomme che avete in borsa da due mesi, potreste scatenare scene di isteria collettiva, roba da contrabbando) e quasi se sulla Coppa Billie Jean King c’ è una sola impronta. Il tizio addetto a mettere il trofeo sul piedistallo la maneggia con i guanti, la lucida appena gli pare di vedere un mezzo alone e fulmina con sguardo chiunque osi avvicinarsi a meno di 50 cm dalla superficie lucida della coppa. Qui ognuno prende molto seriamente il proprio lavoro.
Finalmente incominciano ad arrivare i vari partecipanti all’ evento.
Le giovani tenniste che partecipano alle Rising Star: Monica Puig, Shelby Rogers, Zheng Saisai, Zarina Diyas. Truccate e vestite da quarantenni. Ma perché! Ma chi le veste, chi le trucca? Fuori il colpevole!
Per le Leggende c’è Marion Bartoli, sembra essere quella che si diverte di più, sorride, fa foto, insomma le piace essere qui. Una seconda Leggenda Iva Majoli. Ora possiamo rivedere il criteri con cui queste leggende vengono selezionate. No, così, tanto per sapere. Io per esempio ho vinto per ben tre anni di seguito il torneo del mio circolo (evito di dirvi il numero di partecipanti e il livello di gioco) ma insomma nel mio piccolo sono anche io una leggenda del tennis, va bene del mio piccolo club, ma questi sono dettagli.
Coach Sharapova, è il primo ad arrivare. Sven Groeneveld è in maglietta nera e jeans. Molto sportivo, molto piacione. Il secondo è il coach di Serena Williams. Mourotoglou parla al cellulare, giacca nera camicia bianca sembra più un business man che un coach. Oddio forse ha ragione lui, allenare Serena…è stato un vero affare.
Poi quasi in fila indiana l’allenatore della Kvitova, quello dello Halep, il Bel Tenebroso (ovvero Tomasz Wiktorowski, perché Agnieska Radwanska i coach li sa scegliere, diciamolo!) e poi via via gli altri.
Ed infine ecco arrivare una sorridente Orance Williams. Mamma Williams è veramente di ottimo umore, infatti non ha i suoi famosi occhiali da sole, quelli che indossa quando vuole dormire ma è costretta a presenziare, sia che si tratti di un match della figlia sia che si tratti di un evento mondano. Orance Williams quando è annoiata, infila gli occhialoni e l’unico mondo che vuole conoscere è quello dei sogni.
Parlando ancora di genitori, ultimo ad arrivare quando già tutti sono seduti è la direttrice del torneo sta già sul palco per fare il discorso introduttivo, e il papà di Carolina Wozniacki. Sarà un caso, ma da quando la figlia è tornata single a lui e tornato il sorriso. Arriva, stringe la mano con calore ad un giornalista danese, pacca sulle spalle al coach di Kvitova, saluta con la mano il team Sharapova. Sarà certamente un caso ma da quando Carolina non gioca più a golf, suo padre sembra aver trovato la serenità.
Mi fa simpatia Piotr. Se non fosse per la sua giacca decisamente originale. Se da lontano sembra una giacca nera, da vicino si notano disegni in evidenza. Una cosa molto asiatica. Sarà un omaggio al posto, ma spiega anche molto sul gusto…assente… di questo uomo.
Prima di far salire sul palco il ceo della Wta Stacey Allaster, un addetto si premura di mettere un rialzo dietro il podio degli oratori. La grande capo Wta la prende bene, scoppia a ridere e aggiunge: «Ma non potevate darmene uno anche quando ho fatto la foto ufficiale con le ragazze?». Tornata nel suo ruolo istituzione ringrazia gli organizzatori dicendo: «Il tennis femminile è in cima al mondo a Singapore». E dice una grande verità. Non fosse altro che tutte le campionesse presenti qui, adorano stare a mollo nella piscina di questo albergo, il Marina Bay Sands. La piscina più larga e la più alta al mondo, si trova al 57esimo piano di questo albergo. Si hai ragione Stacey, più alto di così non è facile essere.
E finalmente le nostre campionesse vengono chiamate sul palco, in ordine di classifica inverso, dalla numero otto alla numero uno.
Wozniacki vestito nero, sembra più grande della sua età, Ivanovic con un mini abito blu fa alzare il livello di testosterone degli uomini presente nel mall. Bouchard cammina verso il palco con l’andatura di chi si chiede “Ma io qui, cosa ci faccio?” Ma forse è solo poco abituata ai tacchi alti. La Radwanska entra e viene allertata la ‘Fashion Police’ ma chi è che le ha detto: «Ma come stai bene vestita così!» andrebbe arrestato subito. Poi pensi alla giacca del padre di Wozniacki, realizzi che sono entrambi polacchi e capisci molte cose. Arriva poi la Halep con un vestito a fiorellini che starebbe bene solo in un campo di grano. Ci sarà un motivo se non ci sono stilisti famosi provenienti dall’ est europa, no?
La Halep ha anche un’altra caratteristica: quando risponde alle domande, l’espressione del volto e il tono della voce sono completamente fuori sincro con le parole che pronuncia: «Felicissima di essere a Singapore, un sogno che si realizza essere alle Wta Finals, quando ha vinto il torneo di Sofia (il master B) mi sono detta voglio giocare a Singapore il prossimo anno». La combinazione voce espressione sono però più i
n stile: «Ho perso le chiavi di casa, la porta è blindata ed era l’unico mazzo di chiavi che avevo e adesso dove lo trovo il fabbro? Mi è morto il gatto e anche io non mi sento molto bene. Potrebbe andare peggio però, potrebbe piovere…» e a Singapore i temporali ci sono tutti i giorni.
La presenza sul palco della Kvitova passa completamente inosservata. Ma non per colpa sua! Per sua sfortuna subito dopo di lei tocca a Maria Sharapova, così fotografi, pubblico dei vippissimi e soprattutto i fan hanno occhi solo per lei. Conoscendo Petra non crediamo la cosa le sia dispiaciuta.
Quando entra Maria Sharapova, gli applausi e le urla di giubilo riempiono questa parte del centro commerciale. Una signora esce dal negozio di Prada, quello di fronte a Cartier, con uno sguardo sorpreso di una che si chiede: oddio cosa è successo? Hanno messo in svendita le borse da Gucci?
La Sharapova che non è star per caso, arriva sul palco e fa il gesto più ovvio e più semplice, ma nessuna prima di lei ci aveva pensato: saluta con la mano i suoi ammiratori. Altro urlo di giubilo. Ci tengo a tranquillizzare la signora di prima: No, Louis Vuitton non sta effettuando i saldi.
L’ultima ad essere chiamata è Serena. In un abito giallo canarino da gran serata. E qui applausi e fischi di ammirazione fanno a gara con quelli ricevuti da Maria. Anche su questo aspetto la battaglia fra la Williams e la Sharapova è aperta!
Per il sorteggio vero e proprio bastano meno di due minuti. Poi solo foto delle otto campionesse con il trofeo, con la direttrice del torneo, con la grande capo Wta, con gli organizzatori, con le giovanissime ragazzine che stanno partecipano al torneo under 12 e 14 qui a Singapore. E il loro sorriso diciamo la verità, proprio quel sorriso, solo perché sono accanto ai loro idoli, è quello più splendente e più sincero.
Finiti gli obblighi istituzionali le giocatrici si dileguano alla velocità della luce, mentre tutti gli altri chiacchierano e si scambiano opinioni sui due gruppi. Nessuno si sbilancia troppo. Solo papà Wozniacki ha un sorriso a 32 denti e non è perché gli hanno fatto i complimenti per la giacca. Anzi la prossima giacca la comprerà bianca. E se la figlia si qualifica, manderà pure un biglietto di ringraziamenti ad un certo giocatore di golf.