di LUIGI ANSALONI
Chiariamo una cosa: le indagini sono una cosa, le condanne un’altra. Come abbiamo già visto succedere con il calcio, molti nomi altisonanti della prima ora, sparati in prima pagina ad uso e consumo del lettore, sono poi usciti puliti e immacolati dall’inchiesta.
Dunque, ora che lo tsunami (perchè di tsunami si tratta) ha travolto in pieno il tennis italiano, è giusto spiegare questa differenza: nessuno è colpevole finchè non c’è una condanna. Detto ciò, passiamo ai fatti. Fatti scritti nero su bianco in pagine e pagine di intercettazioni. E da queste pagine viene fuori un libro nero, nerissimo, del tennis italiano. Un colpo che, qualora fossero accertate le responsabilità, sarebbe micidiale. Perchè i nomi e i cognomi che sono usciti fuori in queste ore rappresentano e hanno rappresentato la racchetta azzurra nel mondo. In un modo o nell’altro, è stata tirata in ballo praticamente l’intera nazionale di Coppa Davis. Si parla di partite vendute, set persi, compravendita di giocatori da “assoldare” in questa o quella scuderia, di telefonata Skype o messaggi sul cellulare.
Come successe il 6 dicembre del 2007, quando Manlio Bruni parla con tale Enrico Sganzerla. «Abbiamo acquistato Potito». Sganzerla: «Meno male una buona notizia»; B.: «Dice che lo vuole fare. Lunedì torniamo apposta per parlare con lui. Devo portargli tre telefoni e tre schede. Anche uno per Mara». I due poi parlano di altri tennisti italiani. B.: «Bolell è difficile. Pistolesi (il coach, ndr) non vuole. Unico problema è che Mara è ancora mezza rotta. E Poto è a rischio squalifica. Speriamo solo una multa. Comunque ho convinto Braccio a fare quali a Chennai, non si sa mai». Anche Massimo Erodiani, gestore di un’agenzia di scommesse indagato della prima ora, parla di Starace con tale Corradino. Siamo a poche ore dalla finale del torneo di Casablanca 2011 che Starace gioca (e perde in 2 set) contro Andujar, fin lì sempre battuto. «Starace ha fatto un assegno in garanzia?». «Sì. Ho visto i due assegni loro . Mi hanno detto muovi il max perché è fatta, vince ansimar (poi si corregge: Andujar, ndr). Ieri l’hanno fatto con Montanes (sconfitto in semifinale, ndr). Hanno vinto 1,5 milioni di euro, sul live altrettanti» .
Più passano i minuti e più vengono fuori ulteriori dettagli sull’inchiesta: oltre ai due giocatori già citati ci sarebbero dubbi e voci riguardanti altri tennisti azzurri. Nella prima conversazione tra Bracciali e Bruni, quest ultimo dopo aver provato ancora ad esortare il toscano a vincere il primo set si è visto rispondere: “Oggi Volandri e Luzzi hanno di sicuro fatto così”. Purtroppo dunque la lista dei tennisti coinvolti potrebbe non essere limitata solo a due nomi e viene tirato in ballo anche il compianto Federico Luzzi.
Goretti (la persona che si faceva chiamare “Goret”) e Bruni volevano, a quanto pare, creare un numeroso giro di tennisti per il loro scopo. Ecco una nuova intercettazione: “Il 7 Ottobre 2007, Braccio fa il campionato italiano e cerchiamo di acquistare Bolelli, il suo nick su Skype è bolesimo o simobole”. Questo è Goret che parla con Bruni, a cui scriverà più avanti: “Bracciali sarà in Francia lunedì, on sa ancora chi sono i suoi compagni ma oggi inizia il lavoro”. Bruni: “Con Bole?”. Goret: “Vuole provare lui e Seppi”. Bruni: “Importante è vedersi prima della fine dell’anno con Poto (Potito, ndr) per tranquillizzarlo se nessuno se ne accorgerà”. Con Starace a quanto pare l’aggancio riesce. Braccio78: “Parlato con Poto, tutto ok”. Bruni: “Grandeeeeeeeeeeeee” Braccio78: “Anche lui squalifica dal 1 Gennaio, quindi abbiamo tempo”…
La situazione è quindi molto più complessa di quello che si prestava all’inizio, tra persone coinvolte più direttamente come Bracciali e Starace, facilmente rintracciabili da Goretti perché si allenavano vicino ad Arezzo. Poi c’è la figura di Simone Bolelli che, a quanto si ricava da altre conversazioni, pare fosse “gasatissimo” all’idea di truccare i match. Il fatto poi che Bracciali nominasse spesso Andreas Seppi e Filippo Volandri rende il tutto ancora più inquietante.
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