Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
TENNIS – US OPEN – DI SALVATORE DE SIMONE – Gael Monfils batte in tre set Grigor Dimitrov con il punteggio di 75 76(6) 75 Una prestazione eccellente del francese, che è stato più bravo di Dimitrov nei momenti importanti. Il bulgaro non ha giocato male, ma è stato sprecone nel secondo set e non è riuscito a tenere a bada l’esplosività del transalpino.
Ci si aspettava una partita bella e combattuta, dato che gli sfidanti sono due tra i tennisti più talentuosi del circuito, i quali entrambi sono arrivati a questo match vincendo e convincendo; da una parte le variazioni e la tecnica di Dimitrov, dall’altra le accelerazioni e la “follia” di Monfils. E la partita per larghi tratti è stata bella e anche combattuta, nonostante il risultato di tre set a zero a favore di Monfils potrebbe far pensare il contrario. Ma non sono mancati la lotta e i bei punti.
Però il tennista francese, strano a dirsi, è stato tra i due contendenti quello che è riuscito a rimanere più concentrato nei momenti delicati del match, mentre il bulgaro non ha saputo mantenere il suo gioco a un alto livello per tutta la durata del match. In realtà, oltre alla forza mentale, Monfils possiede qualcosa in più nei colpi rispetto a Dimitrov; un momento a inizio terzo set può aiutare a capire quello che qui si intende: il transalpino a un certo punto ha iniziato a soffrire il caldo torrido di New York e tra una palla e l’altra si è accasciato ansimando come se non ce la facesse più. Ebbene, in quel turno di battuta è riuscito comunque a incamerare il game, giocando praticamente da fermo, grazie a bordate e servizi vincenti. Oggi con la battuta Monfils è stato quasi perfetto; Dimitrov alla risposta non è Djokovic e questo alla fine ha fatto la differenza, dato che il bulgaro non è riuscito a servire bene nei momenti importanti; il doppio fallo che ha consegnato il match al francese ne è la prova.
Dimitrov comunque ha molto da recriminare contro se stesso per come ha perso il secondo set: nel tie-break del secondo parziale, infatti, il bulgaro è stato in vantaggio prima di un minibreak che si è fatto recuperare con un’errata valutazione su un passante dell’avversario che è rimasto in campo (il gioco al volo è ancora importante, sarebbe ora che i giovani tennisti lo comprendessero), poi ha sprecato due set point, finendo per perdere il gioco decisivo. A tratti è sembrato di rivedere il Dimitorv pre-Wimbledon, il tennista che invece di essere un possibile erede di Federer, ne era la caricatura, incapace di giocare come si deve nei momenti importanti e nei tornei che contano davvero, riuscendo a giocare bene solo a sprazzi e con qualche punto da incorniciare, come quello del decimo gioco del terzo set chiuso da un passante di diritto in uno scambio straordinario.
Questa sconfitta forse ridimensionerà il bulgaro agli occhi di chi aveva sperato che il giovane Grigor potesse dire la sua in questo Us Open. Non è uno scandalo perdere da un Monfils in fiducia, ma Dimitrov deve ancora imparare a gestire certe situazioni se vuole essere davvero un protagonista in futuro. Monfils dal canto suo ha giocato in modo strepitoso e a volte ad ammirarlo provoca quasi rabbia, dato che con il suo tennis scoppiettante avrebbe davvero potuto vincere molto di più, se solo fosse stato più continuo; comunque, a New York sta disputando finora un torneo superlativo e adesso nei quarti affronterà Federer, in un match che potrebbe essere una festa per gli occhi. Non male per uno che pochi mesi fa aveva palesato il desiderio di prendersi una pausa dalle racchette. Per fortuna ha deciso il contrario.