di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
TENNIS – US OPEN – DI GIANLUCA ATLANTE – Flavia Pennetta ha raggiunto Sara Errani nei quarti degli US Open. La brindisina ha sconfitto l’australiana Casey Dellacqua con il punteggio di 75 62 e si appresta a giocare la sfida impossibile con Serena Williams.
Il sesto quarto di finale in una prova dello Slam (eguagliata Sara Errani, la Schiavone resta a sette) è maturato per Flavia Pennetta nel catino umido dell’Arthur Ashe. Giocava da favorita oggi, la nostra Flavia, contro la doppista australiana Casey Dellacqua e, all’inizio del match, ha pagato dazio. Contratta, con una prima di servizio che non ne voleva sapere di entrare, l’azzurra è stata costretta suo malgrado a fare match pari e, sul 4-5 0-15, a tremare un pochino, contro la “cangura”, specialista in finali di Slam in doppio (le ha ottenute in tutti e quattro i major), scopertasi, come la più brava delle “formichine”, anche singolarista.
Poi, vinto il primo set, il braccio è cominciato ad andare come nei giorni migliori e così anche il caldo umido ha finito per fare meno presa sul completino griffato della nostra numero uno, capace dopo i due break iniziali del secondo parziale, di volare libera verso il suo sesto quarto di finale dove ci sarà ad attenderla Sua Maestà Serena, la Williams numero uno del mondo (cinque vittorie su altrettanti match contro l’azzurra). Analizzando attentamente il match odierno, bisogna dire che Flavia Pennetta è entrata in campo sin troppo contratta, consapevole oltremodo dell’occasione propizia, ma in un certo senso succube anche della stessa. Male con la prima di servizio, ma nonostante questo, ben lontana dal farsi completamente sovrastare dal nervosismo di dover, per forza di cose, vincere questo match da favorita. Anche e soprattutto, come dicevamo, quando sul 4-5 e 0-15, il suo braccino delicato, avrebbe potuto tremare.
E così, soltanto nel finale di primo set, la Pennetta riusciva a liberarsi di una, possiamo dirlo, comprensibile tensione e dal 5-4 per la sua avversaria, metteva insieme dieci punti a due, portando a casa, in 50′, il primo set con il punteggio di 7/5.
Scrollatasi di dosso la tensione, per Flavia è diventato tutto più semplice. Anche e soprattutto, ritrovare i suoi colpi, pronti ad abbandonare il piatto corde, ora, con più naturalezza. Un break iniziale, poi un altro ancora e via di corsa sul 4-0. In un amen, come se nulla, soltanto qualche istante prima, fosse successo. Parente povero del successivo 62. Come in un bel sogno, seguito ad un piccolo incubo. Diventato realtà sull’Arthur Ashe, spoglio dell’abituale pubblico pomeridiano e notturno, ma più che mai fedele alla nostra tennista: 75 62 Pennetta in un’ora e venti minuti.
Morale della favola, che a noi piace molto, è dal 2008 che piazziamo una nostra giocatrice nei quarti di finale, due come lo scorso anno (Pennetta e Vinci, con il derby ad appannaggio di Flavia) e come due anni fa, quando il derby dei quarti di finale premiò Sara Errani ancora su Roberta Vinci. A Flushing Meadows i nostri “gonnellini” trovano sempre terreno fertile. “Oggi è stato molto complicato giocare, ero molto nervosa all’inizio. Il servizio non funzionava, ma non ho mai mollato la presa e alla fine sono riuscita a portare a casa il match. Anche perchè mi diverto ancora molto a giocare, amo questo sport e poii non è un problema viaggiare e stare lontano da casa”. E il doppio con Martina? “E’ fantastico giocare con lei. E’ semplicemente meravigliosa ed è un piacere infinito far coppia con lei”. Queste le parole di Flavia Pennetta, a fine match, a Mary Jo Fernandez.