Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
07 Set 2014 21:43 - US Open
US Open: diciottesimo Slam per Serena Williams, battuta Wozniacki in una brutta finale
di Rossana Capobianco
TENNIS – US OPEN – Di ROSSANA CAPOBIANCO – Serena Williams vince il diciottesimo Slam della carriera (aggancia Navratilova ed Evert), il primo quest’anno, il sesto US Open: lo fa battendo nettamente Caroline Wozniacki 63 63, che ha giocato male e ha potuto ancora meno con una Williams in crescendo nel match. La danese tornerà comunque tra le prime dieci del mondo (numero 9).
Amiche fuori dal campo. Caroline è stata molto vicina a Serena ai tempi dell’embolia, Serena ha ricambiato tirandola su di morale dopo la rottura improvvisa con McIlroy, a Miami. Questo però in campo non importa. Non può importare. Non è importato.
Entrambe contratte per buona parte del primo set, si sono visti tanti errori: la Wozniacki però non è praticamente mai riuscita a fare vincenti. Merito di Serena che le ha sempre tolto il tempo e del suo servizio e dritto che l’hanno lasciata da sola contro una gran campionessa sull’Arthur Ashe.
Inquadrato, Andy Roddick seguiva le gesta della sua amica Serena, tra una capigliatura più folta del solito e degli occhiali scuri a nascondere un’espressione che immaginiamo non esattamente compiaciuta per lo spettacolo. I game della danese sono arrivati più per qualche errore di troppo in manovra della Williams, probabilmente tradita anche dal vento che in queste due settimane non ha mai abbandonato gli US Open.
La brutta notizia per la Wozniacki era appunto il livello non certo eccelso della sua avversaria, che vinceva dunque il parziale migliorando il proprio gioco ma con largo margine ancora. Occhi a papà Piotr, Caroline non poteva chiederne l’intervento in campo (negli Slam, a differenza degli altri tornei WTA, non è concesso) e cercava, a fatica, di non demoralizzarsi. E’ questo e l’orgoglio ad evitare il vero cappotto alla danese.
Non facile: sempre in affanno sui propri turni di servizio, sempre in ritardo sui servizio di Serena. Una partita mai iniziata che si conclude con la Williams che dopo i peana di questa stagione negli altri tornei dello Slam, trionfa a New York dove non lascia per strada alcun set e torna a mostrare il proprio dominio, da vera numero uno del mondo. Agli US Open ha ora vinto più che in qualunque altro torneo dello Slam, sei volte. Cinque a Wimbledon e in Australia, due a Parigi.
Inchiniamoci alla regina, ancora una volta.