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25 Ago 2014 16:47 - US Open
Us Open: talento e carattere, riecco il Kyrgios di Wimbledon
di Salvatore De Simone
TENNIS – US OPEN – DI SALVATORE DE SIMONE – Nick Kyrgios riscatta la brutta prestazione di Cincinnati superando in quattro lottati set Michael Youzhny con il punteggio di 75 76(4) 26 76(1). E dando nuovamente dimostrazione di avere un’arma in più rispetto agli altri giovani: il carattere.
Nick Kyrgios è uno dei tennisti di cui si parla di più negli ultimi tempi. Il suo exploit a Wimbledon, dove è arrivato ai quarti dopo aver battuto Rafael Nadal, ha suscitato sensazione e fiumi di inchiostro. Ma la brutta figura rimediata contro Murray a Cincinnati ha fatto sorgere qualche dubbio: qualcuno avrà pensato che il giovane aussie non fosse ancora pronto per essere un protagonista e che a Londra fosse stato aiutato anche da un po’ di fortuna; il nervosismo dimostrato dall’australiano a Cincinnati, con tanto di racchette scagliate a terra, ha probabilmente allarmato coloro che aspettano disperatamente un cambio generazionale e hanno visto nel giovane Nick il tennista capace di personificare il cambiamento, se non immediato almeno nei prossimi tempi, nel mondo delle racchette.
C’era dunque molta curiosità nell’assistere all’esordio di Kyrgios agli Us Open, come si è visto anche per gli spalti piuttosto gremiti del campo 17; e a quanto pare pure entusiasmo, dato che il pubblico era quasi tutto dalla sua parte. L’interesse era dovuto anche al fatto che dall’altra parte della rete c’era un avversario tutt’altro che banale, Michael Youzhny, un giocatore di talento che quando vuole sa rivelarsi un osso duro per chiunque, soprattutto sul cemento e specialmente a New York, dove qualche anno fa raggiunse la semifinale, tuttora il suo miglior risultato in uno Slam. Nei primi due set del match, a parte un momento di sbandamento nel secondo parziale quando si è fatto recuperare il break di vantaggio, Kyrgios ha giocato in maniera pressoché perfetta sul suo servizio, come dimostrano le (poche) palle break annullate e i due servizi vincenti sul 5-4 del tie-break che gli hanno permesso di incamerare il parziale, dopo che nel primo gli era bastato strappare una volta la battuta al russo sul 5 pari.
Ma improvvisamente nel terzo set l’australiano ha spento la luce e Youzhny, che è pur sempre il numero 23 del ranking, ne ha subito approfittato non solo per vincere abbastanza facilmente la terza trance, ma anche per andare subito in vantaggio di un break nel quarto set. C’è però un aspetto di Kyrgios che, almeno per il momento, lo differenzia dai suoi coetanei, forse anche più del servizio e del diritto devastanti: il carattere. L’australiano, infatti, quando Youzhny ha servito per il quarto set, improvvisamente si è trasformato, uscendo dal letargo che lo aveva segnato per un set e mezzo e ha iniziato a sciorinare colpi vincenti da ogni dove, scombussolando il russo, il quale comunque c’ha messo anche del suo commettendo qualche errore di troppo; la partita si è trascinata al tie-break, dominato da Kyrgios, ormai esaltato dall’aver recuperato il break di svantaggio tanto da lasciare un solo punto all’avversario frastornato dal ritorno preponderante dell’australiano: Youzhny non è proprio un campione di continuità. Oggi ha pure palesato qualche problema fisico, chiamando il medical out all’inizio del quarto parziale; ma è un tennista che va battuto, perché il russo è comunque un giocatore talentuoso e pieno di risorse. Kyrgios è riuscito a sconfiggerlo, entusiasmando il pubblico soprattutto nella parte finale del match.
Oggi ha vinto una bella battaglia ma dovrà migliorare qualche colpo – soprattutto la risposta alla seconda di servizio – con cui troppo spesso sbaglia il punto e calmare un po’ i suoi nervi che a volte gli giocano brutti scherzi, come il doppio warning datogli dall’arbitro per delle imprecazioni che gli hanno fatto perdere un game importante nel terzo set. Ma ha tutte le carte in regola per far bene nello Slam americano. Ora lo aspetta Seppi. Non sarà facile per un giocatore dalla regolarità di Andreas tenere a bada la giovane furia australiana.