di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
TENNIS – US OPEN – di GIANLUCA ATLANTE – Karin Knapp è stata battuta per 64 63 dalla bulgara Tsvetana Pironkova al primo turno degli US Open. Camila Giorgi è stata invece rimontata dalla Rodionova 16 75 63 dopo aver servito per il match sul 61 54. Perderà diverse posizioni in classifica visti gli ottavi dello scorso anno.
Pironkova b. Knapp 64 63
Pensava e sperava di poter far di più. Per carità, la “campagna” americana le aveva restituito un po’ di fiducia, ma senza picchi di popolarità eccessiva che, tradotta in termini pratici, significa senza vittorie di peso. Oggi, dunque, Karin Knapp sperava di poter bagnare il proprio Us Open, provando a dare scacco matto ad una giocatrice sempre di difficile interpretazione, ma pur sempre valida, la bulgara Pironkova. Ed invece, dopo un inizio di primo set combattuto ed quilibrato (sino al 3-3), la Knapp ha un po’ arretrato il proprio baricentro tennistico, finendo nella morsa di una tennista che, nel momento in cui sente di poter mordere e afferrare la preda, non la molla più. Così è stato, perchè dal 3-3 del primo set, la bulgara ha preso fiducia, levandola di dosso alla Knapp che ha tenuto bene il campo lo stesso, ma senza più dar modo alla sua avversaria di preoccuparsi del fatto di poter giocare un match, quantomeno alla pari. E così, in un’ora e diciassette minuti, la tennista altoatesina, ma laziale di adozione tennistica, ha dovuto dire subito addio, almeno in singolare, a questo Open degli Stati Uniti. Questa volta, insomma, le cene a “Via della Pace” dall’amico Giovanni Bartocci sulla 48 e 7th, non hanno sortito l’effetto sperato. Peccato, perchè l’inizio del match di oggi, sul ribollente campo numero 15, aveva comunque messo in mostra una Knapp propensa alla lotta e, dunque, a vender cara la pelle.
Rodionova b. Giorgi 1-6 7-5 6-3
Voleva andare di fretta Camila, come suo solito, ma si è fermata sul più bello. La semifinale della settimana scorsa a New Haven, come ulteriore iniezione di fiducia. O almeno così doveva essere. Ecco, appunto: doveva essere… A maggior ragione, poi, vista la classifica (oggi è numero 31, suo best ranking) davvero interessante, che inizialmente sembrava aiutare la palla a viaggiare ancor più veloce di prima. La Giorgi, che un anno fa di questi tempi si issava sino agli ottavi di finale dell’Open degli Stati Uniti partendo dalle qualificazioni, perdendo poi con la Vinci in due set un derby sin troppo sentito, oggi è naufragata sul più bello, contro l’australiana Rodionova. Contro una giocatrice che sembrava vittima sacrificale sul suo altare e che, invece, grazie ai regali, sin troppo gratuiti e confezionati a regola d’arte come la più brava delle commesse della Fifth Avenue. Come in quel decimo gioco del secondo set, con la Giorgi al servizio per portare a casa il match, donato su di un piatto d’argento a zero, o come nell’ottavo del terzo set, interminabile, ma alla fine consegnato alla “cangura” adottiva, brava a portarlo a casa e a dire grazie. Per aver vinto una partita che sul 6/1 5-4 sembrava finita, ma che invece si è protratta per due ore e dieci minuti: 1/6 7/5 6/3 il punteggio finale per la Rodionova. Ed ora, la cambiale dello scorso anno, peserà ancora di più per a nostra Camila.