TENNIS – US OPEN – DI DIEGO BARBIANI – Ha vinto Zarina Diyas, ma gli applausi sono stati tutti per la ragazzina prodigio Cici Bellis. La kazaka ha ottenuto il successo con il punteggio finale di 63 06 62 ed è approdata al terzo turno dello US Open dove affronterà Ekaterina Makarova, ma per oltre due set ha rischiato di essere travolta da un uragano che sprigionava tantissima potenza.
Dopo il successo sorprendente su Dominika Cibulkova, gli Stati Uniti erano curiosi di scoprire la loro giovanissima giocatrice di casa. Si era creata un’attenzione spasmodica in tutta la nazione ed erano tantissimi quelli accalcati sulle tribune del campo 17. Bellis, che fino ad una settimana fa era abituata a giocare in tornei con un numero infinitamente più piccolo di spettatori, nel giro di un paio di giorni aveva gli occhi di tutta la nazione puntati addosso. La ESPN, addirittura, aveva privato i telespettatori di Andy Murray per trasmettere le sue gesta.
Questa attesa unita alla tensione potevano mandarla in cortocircuito, invece è stata fenomenale nel trascinare subito il pubblico dalla sua parte mostrando un carattere molto positivo. Tra tutti, solo una persona non poteva muovere una ciglia: il padre. CiCi infatti ha chiesto al genitore di non assumere alcun tipo di espressione durante le sue partite, pena il divieto di vederla nelle partite seguenti.
Qualche difficoltà ad inizio match le impediva di mantenere la battuta, ma una volta scioltasi è diventata inarrestabile. Fa impressione il gioco di gambe, un movimento rapidissimo che le permette di arrivare quasi sempre con gli appoggi perfetti sulla palla e di esplodere un dritto che viaggia già a velocità considerevoli. Non appena avrà messo un po’ di massa muscolare in quelle braccia piuttosto esili, per le avversarie potrebbe diventare tutto ancora più complicato. Intanto Diyas era costretta a subire, soffrire e cercare il più possibile di muovere l’avversaria, ma quando nel secondo parziale ha perso tre giochi consecutivi di oltre otto minuti è entrata nella tempesta.
Quello è stato il momento di maggiore luminosità da parte di Bellis, che attaccava ogni palla con ferocia ma mostrando sempre vividi segni di lucidità. Erano scambi molto incentrati sul ritmo, dove più che la tattica si cercava il centro del campo più profondo per poi prendere il comando e tentare il colpo di chiusura. Quando la statunitense ha messo a segno il punto del 6-0, è scoppiata una standing ovation da brividi e tutti sugli spalti sembravano in festa. La piccola Bellis era già una di loro, non più un oggetto misterioso da analizzare. Anzi, forse l’idea di un’analisi era già stata accantonata.
L’atmosfera era da brividi e lei stessa, un po’ emozionata, sorrideva e scuoteva leggermente la testa al ritmo del coro che era partito spontaneo da tutte le tribune. A “fregarla” è stato un leggero calo di tensione dopo aver ottenuto il primo game nel parziale decisivo. La kazaka ha ritrovato coraggio ed è salita piano piano in cattedra.
Alla fine ha trionfato grazie ad un po’ di esperienza in più, come ha dichiarato nell’intervista a bordo campo, ma quando Bellis si dedicherà interamente al mondo del tennis professionistico sarà durissima per tutte quante. Intanto, per quest ultima, si conclude la favola che l’ha fatta conoscere a livello mondiale. Gli studi la chiamano, ma il tennis (e questo caloroso pubblico) sarà pronto a riaccoglierla a braccia aperte.
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