Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
29 Ago 2014 21:01 - US Open
Us Open: Federer, lo spauracchio Groth, gli Slam e il…calciomercato
di Luigi Ansaloni
TENNIS – US OPEN – DI LUIGI ANSALONI – Seguire Roger Federer negli ultimi anni è come seguire il calciomercato: una commistione continua di illusioni e paure, di speranze e amare verità, di abbacinamenti e imprecazioni. Purché la parola d’ordine sia crederci, sempre.
Negli ultimi tempi, anzi a dire il vero negli ultimi anni, avere a che fare con Roger Federer negli Slam è un po’ come avere a che fare con i mesi estivi di calciomercato. E’ tutta un’illusione che non sai mai se potrà trasformarsi in realtà. Nei primi turni poi si raggiungono connotazioni mistiche, anzi mitologiche. Il punto non è se possa vincere Wimbledon, il Roland Garros, lo Us Open o l’Australian Open, quello poi insomma, lo si scopre nel giro di qualche giorno, mica dopo QUATTRO mesi come nel mercato. La differenza è come si arriva al giorno della fatale verità. Sempre più spesso amara, amarissima ma spesso e volentieri col retrogusto dolce del “vabbè, mica è l’ultima volta questa”, tipico del tifoso vintage, di quello che ancora guarda i filmati Sampras-Federer 2001, il supporter “la speranza è l’ultima a morire”, insomma. Chi ama Federer, però, ci spera sempre. Come il colpo del calciomercato. Calciomercato che, come un torneo, ha anche le sue belle fasi. Di solito, si parte da Messi e si arriva a Borriello (ogni riferimento a squadra o persona è puramente casuale). Nel tennis si parte dalla vittoria e si arriva (quasi) sempre alla bestemmia. Blasfema. Amen.
Primo turno – (Avversario solitamente fascia medio/bassa)
Non ci saranno problemi. Oddio ho paura. Ma chi è questo? Ma ha mai vinto una partita? Sa giocare? Sarà una passeggiata? Spetta che guardo su Wikipedia. Ah però, quando aveva 4 mesi suo padre gli ha regalato un bastone di scopa, questo qui è cresciuto utilizzando un bastone come racchetta, immagina il controllo. La Classe. L’eleganza. Il totale padrone del rettangolo di giuoco. Sarà dura, me lo sento. Però, però…guarda come si muove Roger. Che colpo. Gran colpo. Supercolpo. Uppercutt. ShooooRyuken. Kamehamehaaaaaaa. Ma lo hai visto? Troppo in forma. Palla in rete. Non ne azzecca una. Dritto lento. Gran dritto. Che rovescio. Che stecca. Non c’è sulle gambe. Palla break. Niente. Set vinto. Bene. Andiamo. Vinciamo. Facciamo. Amiamo. Beviamo. Mangiamo. Andiamo al secondo turno. Ma non mi è piaciuto. Si mi è piaciuto. E’ un sogno. Il sogno sogna il sogno. Lo amo. Lo voglio. E’ mio. Ha tweettato la maglietta che si metteva quanto ha compiuto 9 anni e 3 giorni. Tenero. Falcao alla Juve.
Secondo turno – (Avversario solitamente fascia medio/bassa, anche questa volta)
Attenzione che questo è il più in forma di tutti. Ha battuto tizio che ha battuto caio che mi hanno detto aver battuto quello lì quando era quell’altro là e suo cuggggino è stato quello che ha detto al suo amico del baretto che Sampras sarebbe diventato qualcuno, quindi in famiglia ne capiscono. Mi hanno detto che durante un torneo a Ulan Bator ha servito a 323 km ma siccome era in altura e in mongolo i numeri sono al contrario perchè confinano con la Cina e li si sa fanno un pò come cavolo gli pare, non gliel’hanno convalidato. Però Mark Lenders che passava di lì è rimasto impressionato, giuro. Roger comunque nel turno precedente ha battuto quello lì che 5 mesi fa aveva battuto quello che la settimana prima aveva fatto fuori quell’altro quindi per la proprietà transitiva, la mia fidanzata è stata Marlene Dietrich…Ehh ma guarda che dritto. Rovescio. Servizio. Stecca. Tweener. Palo. Traversa. Tibia. Naso. Schiena. Gamba. Il migliore. Il peggiore. Grande. Mitico. Eccezionale. Ha sbagliato. Che pippa. E’ finito. E’ rinato. Betlemme. I Re Magi. Primo set. Secondo set. Tutto facile. Break. Controbreak. L’ha buttata. L’ha riacciuffata. L’ha ributtata. Se gioca così non ha dove andare. Se gioca così vince tutto, torna n.1, diventa Re del Mondo, diventa Super Sayan di quinto livello. Vamos. No, che ho detto! Non si dice! ha vinto! No non ha vinto! Sta vincendo! Match point! Ora sbaglia, ha sbagliato. Ha vinto. No. Ha perso. No ha vinto. Non ancora. Questo qui sembra Sampras. Borg. Becker. Edberg. Nadal. Falla. No Falla No. Ha vinto! Evvai! Fiiuu. Ma la Juve l’ha preso Falcao? No? Iturbe? Non era della Roma? Ah già.
Potrei andare avanti con i turni, ma ci fermiamo qui. Anche perché il torneo di Federer, per ora, è arrivato qui, al terzo turno. Tutto questo per dire che lo svizzero ha battuto l’australiano Groth in tre set (6-4 6-4 6-4) e forse i “timori” della vigilia erano un po’ esagerati. Giusto na punta, come direbbero a Roma. Ma insomma, se uno crede a Falcao alla Juventus, perché non dovrebbe credere alla sconfitta di Federer contro Groth. L’illusione, signori miei. Il potere di credere a qualsiasi cosa. Bella o brutta. Falcao alla Juve. In coppia con Messi. Per Pepe e De Ceglie. Bomba, pendolino, Maurizio Mosca. Ci manchi.