Atp Madrid: il sogno di Nishikori spezzato dalla schiena, Nadal si salva

TENNIS – Di Diego Barbiani

MADRID. Rafael Nadal ha vinto per il secondo anno di fila, la quinta in carriera, l’edizione del torneo Atp Master 1000 di Madrid.

Kei Nishikori si è arreso ad un infortunio quando era a pochi passi dalla realizzazione del suo sogno, ma la schiena malandata ha avuto la meglio ed è dovuto ritirarsi sul 2-6 6-4 3-0  in favore del suo avversario.

Il tennis, troppe volte, è uno sport crudele. Dà tanto, ma toglie tanto. E Nishikori è solo l’ultimo di una lista infinita. Per raggiungere il n.9 del mondo ha dovuto lottare fin dal primo anno di professionismo con un fisico che a ritmi troppo ravvicinati gli crea problemi. Quest anno gli era già stato impedito di scendere in campo a Miami contro Djokovic in semifinale a causa dei dolori alla parte bassa della schiena, ieri sera nell’ultimo game contro Ferrer i dolori si sono fatti tremendi ed oggi, probabilmente con un precedente trattamento di antidolorifi, sapeva di avere un autonomia limitata.

Ha spinto fin dall’inizio, giocando un tennis sublime. Ha ammutolito la Caja Magica, già pronta a cantare le lodi del suo campione e che invece nel giro di mezz’ora leggeva sul tabellone luminoso “Nadal-Nishikori 1-5”. Il giapponese era perfetto, con il rovescio toglieva il tempo allo spagnolo e con il dritto apriva il campo per muovere sempre più un Nadal sorpreso, e forse anche per questo così brutto da vedere. In tutto il primo set ha commesso quattordici errori non forzati, alcuni dei quali a tratti incredibili per dimensioni e costanza nell’errore.

Il 6-2 con cui si è chiuso il primo parziale era quantomai corretto. Una partita che doveva avere un solo padrone stava confermando le attese, ma al contrario era Nishikori quello che dominava ogni scambio. Per fare un punto lo spagnolo trovava qualche accelerazione estemporanea, frutto anche del momento piuttosto che il risultato di uno schema tattico.

Nel secondo set un nuovo immediato scatto del giapponese lo ha subito portato un break avanti. Nadal non riusciva a scuotersi e neppure una situazione seguente di 0-40 lo ha visto uscire vincente. Due risposte di dritto sbagliate ed un servizio vincente riportavano l’equilibrio, mentre lo spagnolo prendeva a pugni la sua racchetta. Avanti 3-2, però, le energie iniziavano a scarseggiare ed il dolore alla schiena iniziava a fare capolino. E’ entrato per la prima volta il fisioterapista, ma la disfatta era dietro l’angolo. Come se non bastasse questo suo continuo peggioramento, evidenziabile da un atteggiamento molto più remissivo in risposta, sul 4-3 15-30 viene colto in contropiede da Nadal ed un movimento brusco rovina del tutto il suo stato fisico. Non servirà annullare le due palle break, perché sulla terza il nastro spagnolo manda lungo il suo dritto.

Nadal ha urlato tutta la sua gioia, trascinato da un pubblico a tratti fin troppo esagitato. Da quel momento la partita è finita. Nishikori ha subito un peggioramento drastico ed in breve faceva fatica a spostarsi. Il pubblico ha iniziato a beccarlo per lo scarso impegno in campo ed alla fine Kei ha gettato la spugna.

A due settimane dall’inizio del Roland Garros è arrivato il primo sigillo sulla terra di Nadal. Ha destato comunque preoccupazione come in un torneo che dopo gli importanti forfait della vigilia potveva essere suo a mani basse abbia faticato tremendamente per aggiudicarselo, giocando spesso a fasi alterne e mostrando grandi difficoltà nell’imporre la propria forza. La prossima tappa sarà Roma, dove dal 2005 ad oggi ha mancato il sigillo solo nel 2008 e nel 2011. Sarà un nuovo banco di prova importante per questo Nadal così balbettante.

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