TENNIS – Di Diego Barbiani
Laura Robson è la tennista più sfortunata di questi primi mesi del 2014. La giovane britannica, assente dai campi dall’Australian Open, ha annunciato che dovrà operarsi al polso sinistro a causa della tendinite che la affligge da Dicembre.
Per lei che lo scorso anno raggiunse gli ottavi a Wimbledon, non si prospetta un intervento simile a quello di Juan Martin Del Potro. La stessa giocatrice ha informato che si tratta di un “intervento minore”.
In questa prima parte di stagione ha disputato solo due partite: la prima ad Hobart dove fu costretta al ritiro contro Yanina Wickmayer e successivamente a Melbourne, dove fu nettamente sconfitta da un’altra belga, Kristen Fliplkens. Al termine di quest ultimo match iniziarono a girare foto in cui si vedeva lei con il polso coperto da un tutore, in difficoltà anche ad aprire una bottiglietta d’acqua.
Iniziarono i primi forfait, che si susseguirono in breve uno dopo l’altro. All’inizio di Marzo diede l’annuncio sui social network che aveva ripreso la racchetta in mano e che sperava di essere pronta per il Wta Premier Mandatory di Miami. Purtroppo per lei non c’è stato verso e l’assenza dai campi si è protratta sempre più. Negli ultimi giorni si era cancellata da tutti i tornei precedenti a quello di Roma ma è di poco fa l’annuncio che ha deciso di essere operata dal dottor Richard Berger, il quale le avrebbe assicurato che potrà tornare in campo tra non molto tempo e senza dolore.
Doveva essere una stagione molto importante per lei, dove poter trovare continuità e risultati sempre più importanti. A causa del polso, invece, perderà almeno i primi sei mesi dell’anno e quando ricomincerà a giocare potrebbe trovarsi ben oltre la centesima posizione nel ranking. Nulla però è compromesso, soprattutto perché il talento della giovane atleta è fuori discussione e l’età è un forte punto a suo vantaggio.
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