TENNIS – Di Diego Barbiani
INDIAN WELLS. Flavia Pennetta ha battuto Na Li e si è conquistata l’accesso all’ultimo atto del torneo Wta Premier Mandatory di Indian Wells. Straordinaria la prova di forza dell’azzurra che in un’ora e mezza di gioco ha battuto la n.2 del mondo, nonché ultima trionfatrice all’Australian Open, Na Li per 7-6(5) 6-3.
Per la prima volta in assoluto un’italiana giocherà per un titolo di questa importanza e la sua sfidante è la testa di serie n.2 del torneo, Agnieszka Radwanska, che ha superato 6-3 6-4 Simona Halep.
Nonostante il 6-2 6-2 di Melbourne fosse ancora troppo fresco, le due giocatrici sembrano lontane una vita da quella prestazione. Pennetta è solida, cinica, precisa; Li invece è in un vortice negativo da ormai qualche partita e la discontinuità la porterà a commettere in tutto oltre cinquanta errori gratuiti. Già contro Cibulkova, nella riedizione della finale dell’Australian Open, per lei c’era stato qualche rischio eccessivo ed il terzo set poteva anche terminare in un modo diverso. L’aveva detto nei giorni scorsi, per lei non era facile affrontare un torneo di questo livello da n.1 del seeding perché la pressione dei media e delle persone è diversa, come se essere la prima favorita del seeding la debba automaticamente portare a distruggere le proprie avversarie.
Le difficoltà di Na Li erano soprattutto con il dritto. Pennetta, saggiamente, cercava spesso quel lato per mandarla fuori giri. Nel primo set, comunque, era difficile trovare chi tra le due avrebbe potuto prendere il largo. Ci sono stati otto break consecutivi dal 2-2 al 6-6, con la cinese che sul 4-4 ha commesso ben quattro doppi falli dei suoi nove totali, di cui un altro nel momento cruciale del tie-break. Sul 6-4, Pennetta ha mancato il primo set point, ma sul secondo è arrivato ancora un doppio errore alla battuta di Li e l’azzurra portava a casa un parziale dove comunque aveva sempre mantenuto il comando nel punteggio.
Li ha provato a cambiare tattica ad inizio del secondo set. Accorciava gli scambi ed era più aggressiva, con il punteggio che la stava premiando. Un piccolo break di vantaggio poteva preludere a ben altro canovaccio, ma la brindisina, passato il momento di appannamento, ha ripreso la strada giusta ed ha ritrovato la parità. Dal 3 pari, infine, l’allungo decisivo. La chiusura con il rovescio lungolinea è stata una liberazione.
Rideva Flavia, non riusciva a smettere di farlo. In California, a Los Angeles nel 2009, ha colto per la prima volta la top-10 con una cavalcata fatta di scalpi eccellenti e giunse in finale. In California, ora, si riavvicina sensibilimente alla top-10 (dovesse vincere diventerebbe n.12) e coglie un risultato straordinario. Che va ad aggiungersi ai tanti che si sono susseguiti da quel torneo di Wimbledon dello scorso anno, dove il computer la vedeva al n.166 del mondo.
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