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TENNIS – Di Federico Parodi
MIAMI. Kei Nishikori ha superato a sorpresa Roger Federer e si è qualificato per le semifinali del Master 1000 di Miami. Il giapponese ha battuto il n.5 del seeding per 3-6 7-5 6-4 accedendo così per la seconda volta in carriera in una semifinale di un torneo di questo livello, dopo quella del 2011 a Shanghai.
Per lui ora c’è Novak Djokovic, che in precedenza ha superato Andy Murray.
Lo svizzero ha dovuto fare i conti, per tutto l’arco del match, con percentuali di prime palle in campo ben al di sotto degli standard proposti nei turni precedenti. Tuttavia, dopo aver vinto facilmente il primo parziale, Federer ha avuto la partita in pugno, andando a servire prima sul 2 a 1 e poi sul 4 a 3 in vantaggio di un break. Il giapponese, forse memore della vittoria dello scorso anno a Madrid, è stato bravo a crederci fino alla fine. Una volta tornato nel match, Nishikori è riuscito impostare una partita di ritmo, comandando quasi sempre gli scambi da fondo a proprio piacimento. Federer è tornato a essere nervoso, commettendo diversi errori, quasi cancellando le buone prestazioni di questo inizio 2014 e tornando a essere la copia sbiadita di se stesso, a cui ormai ci eravamo abituati nella travagliata stagione 2013. Era dallo scorso torneo di Basilea che Federer non usciva prima della semifinale. Lo svizzero può comunque ritenersi soddisfatto per il livello di gioco mostrato in questa campagna americana.
La partita è molto divertente fin dai primi scambi. Federer tiene la battuta in apertura e si procura subito due chance di break nel game successivo. La prima vola via su un errore del basilese, la seconda è annullata magistralmente da Nishikori. Nei primi game lo svizzero, al contrario del suo avversario, non ha problemi a tenere il servizio (nonostante percentuali piuttosto basse). Il break arriva nel quarto gioco, con un’insidiosa risposta sottorete che manda fuorigiri il nipponico. A questo punto il set sembra incanalarsi facilmente nelle mani dell’ex numero uno, che in un lampo è già avanti 4-1. Lo svizzero deve però fare i conti con la reazione di Nishikori, che tiene senza patemi la battuta e breakka alla prima occasione, con una risposta sulla riga che costringe all’errore Federer. Per la prima volta nel torneo lo svizzero cede la battuta, ma è soltanto un piccolo passaggio a vuoto. La rimonta giapponese non si completa, Federer gioca un turno di risposta molto aggressivo e piazza l’immediato controbreak, che lo porta a servire per il set: con un paio di vincenti di rara bellezza lo svizzero chude il primo parziale 6-3, in 34 minuti.
Il secondo parziale si apre con lo stesso scintillante Federer ammirato in chiusura di primo set. Lo svizzero danza sul campo, trova gli angoli del campo con una certa facilità e costringe Nishikori a lunghe e improduttive corse nei pressi dei teloni di fondo campo. In particolare è il rovescio lungo linea a dare diversi punti in questa fase allo svizzero, il quale spesso e volentieri riesce a liberarsi dal braccio di ferro in diagonale, trovando proprio nel lungolinea un amico fidato. Il break arriva ancora una volta nel terzo gioco, ma questa volta al numero 5 del seeding non riesce la fuga. È infatti il servizio che tarda a ingranare, con percentuali di prime in campo a stento sopra il 40%, ben al di sotto degli standard dei giorni migliori. Il break viene quindi restituito prontamente con l’ennesima risposta sulla riga del giapponese. Non se la passa meglio Nishikori, che sul 3 pari annulla in qualche modo due palle break. Federer resta attaccato a ogni punto, se ne procura una terza con una risposta di dritto straordinaria e piazza il quarto break del match con un passante di dritto. Fuga decisiva? Neanche per sogno. Il servizio continua a latitare, Nishikori spinge, costringe Federer all’errore e pareggia sul 4 pari. Il giapponese mette il naso avanti, mentre lo svizzero appare ora in difficoltà negli scambi da fondo campo. Nel dodicesimo gioco, visibilmente contrariato per una prima che sembra perduta, concede due set point consecutivi. Il secondo è quello buono per il giapponese, che chiude 7-5 e pareggia i conti con il terzo break del set.
Federer esce dal campo per riordinare le idee, ma all’inizio del terzo e decisivo set continua a commettere gratuiti. Nishikori comincia a crederci, come sulla terra di Madrid lo scorso anno. Comanda gli scambi e si carica a ogni punto. Nel terzo gioco vince un game laborioso al servizio e continua a fare gioco di testa. Per Federer, sempre più falloso e passivo da fondo campo, tira una brutta aria. Nei turni di risposta, appena può, il giapponese attacca la seconda dell’elvetico: Federer, resiste, si carica a sua volta e annulla in maniera fortunosa due palle break. Il match continua a seguire l’andamento dei servizi fino al decimo gioco: Federer serve per rimanere nel match e va sotto 0-30. Con un errore di dritto concede 3 match point consecutivi, i primi due annullati, il terzo no. Nishikori spolvera la riga con un rovescio incrociato e accede meritatamente alla prima semifinale della carriera in un master 1000.