Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
In palio c’era una stagione, non solo la finale dei WTA Championship di doppio. Una stagione che era partita sotto grandi presagi e che si è rivelata invece un po’ deludente, se escludiamo lo straordinario Australian Open conquistato ad inizio stagione, battendo ai quarti le sorelle Williams. Il proseguo è stato al di sotto delle vere aspettative, con la finale del Roland Garros persa proprio dal duo Makarova e Vesnina, le avversarie di quest’oggi.
Doveva esserci il riscatto ed invece alle nostre restano ancora indigeste il duo russo che riesce a vincere una partita assurda, soprattutto per come si era compromessa la loro situazione che le aveva viste sotto di un set e 4-2 nel secondo.
Aumentano i rimpianti per la federazione russa, perché non potrà schierare Makarova e Vesnina contro il nostro doppio, visto il forfait di entrambe per la finale. La sconfitta del duo azzurro risulta assurda, sia per i modi di come è avvenuta, sia perchè è sembrata sfuggirgli di mano per superficialità quando sembrava già tutto fatto. Aver cantato vittoria troppo presto è stato deleterio e soprattutto un comportamento da ingenue, non da coppia numero uno del mondo.
Il primo set ha dato l’idea di come le nostre fossero ben incentrate nel match ed hanno subito approfittato della debolezza del servizio della russa Vesnina, portandosi avanti di un break di vantaggio. Purtroppo le russe riescono a recuperare subito ed il set prosegue sul sostanziale equilibrio fino allo strappo decisivo: nel nono gioco e sempre al servizio Elena Vesnina. Le due italiane sono aggressive fin da subito e conquistano un break che sa molto di set point. Infatti il set si conclude per 6-4 in favore delle nostre azzurre.
Le russe sono frastornate ma il secondo set le rimetterà in gioco, nonostante più volte siano andate vicine al tracollo. Prima subiscono il break nel secondo gioco, lo recuperano subito dopo salvo poi farsi brekkare nuovamente e finire sotto 4-2. In quel momento le nostre sembrano già con un piede in finale anche perché le russe da 40-0, vengono rimontate 40-40 ma restano in scia.
Il ribaltamento di fronte avviene qui, perché le russe danno il tutto per tutto ed aggrediscono le nostre, finendo per controbreakkare il duo italiano, nonostante due opportunità per salire 5-3. In particolare Roberta Vinci sembra in affanno e nell’undicesimo gioco le azzurre crollano: concedono il set point che sarà decisivo e non solo per la perdita di questo set. Vinci sbaglia e le russe chiudono 7-5.
Si gioca il supertiebreak fino al 10 e si vede subito come oramai le russe siano galvanizzate, mentre le nostre siano scorate e timide. Partono sotto 4-0 e proseguono con la stessa andatura debole e fiacca. Una partita buttata via stranamente dalle nostre, quando era stata dominata totalmente fino all’ottavo gioco del secondo set. Il supertiebreak finisce presto con un pesante ma giusto 10-3.
Il tracollo è inspiegabile ma bisogna dare atto che le russe non hanno mai mollato ed hanno meritato ampiamente la finale. Risultato finale: Makarova/Vesnina battono Errani/Vinci 4-6, 7-5 e 10-3.
Il nostro duo deve fare mea culpa per aver riaperto un match che sembrava chiuso con il lucchetto. E’ rimasta la Fed Cup per riscattare una stagione in doppio magra di successi e per loro fortuna non avranno di fronte il duo Makarova/Vesnina.