ISTANBUL Era la sfida più interessante della giornata, quella che vedeva di fronte due tenniste di grande talento e per certi versi incompiute come la polacca Radwanska e la ceca Kvitova. Alla fine quest ultima ha avuto la meglio, chiudendo il match con un doppio 6-4.
Entrambe sono sempre state definite le tenniste dal bagaglio tecnico assortito: più potente la ceca mentre molto più versatile la polacca, e dal grande potenziale ma spesso fragili ed incapaci di completare la loro maturazione.
Kvitova ha vinto un Wimbledon nel 2011 e sembrava lanciata verso un grande avvenire, Rawanska l’ha sfiorato ed ha ceduto solo alla straripante Serena, ma poi non sono riuscite più a ripetere quel grande exploit. I loro destini avrebbero potuto incrociarsi quest’anno proprio a Londra, in una finale che per le due giocatrici era ampiamente alla portata, soprattutto tra quelle rimaste nel tabellone ai quarti. Invece il destino e la fragilità psicologica di queste due grandi giocatrici le ha viste uscire mestamente prima, rispettivamente ai quarti la ceca ed in semifinale la polacca. Oggi il duello ha avuto luogo nella cornice dei WTA Championship ed è stato equilibrato come ci si aspettava. Sebbene l’inizio facesse presupporre un dominio ceco, vista l’ottima partenza della Kvitova che ha poi deciso le sorti del primo set.
E’ stato quello infatti a sancire la differenza fra le due: i primi due game del match. Radwanska fallosa ed imprecisa subisce il break, la ceca non da me che si ritrova sotto 0-40, salvo poi svegliarsi e recuperare con 5 punti consecutivi e portarsi avanti 2-0. Da qui il set prosegue stabile e senza più sussulti di palle break o quant’altro e la Kvitova è brava con il servizio a mantenersi davanti e chiudere la prima frazione: 6-4.
La differenza l’ha fatta la voglia di osare della Kvitova, alla ricerca sempre del punto e lo dimostrano i 15 vincenti ed i 16 errori commessi, a fronte della difesa della Radwanska che ha commesso pochissimi errori ma anche pochissimi vincenti, concludendo con un saldo perfetto: 4 su 4.
Nel secondo set l’andamento resta identico, Kvitova fa la partita mentre la leggerezza dei colpi della Radwanska è inutile contro la prepotenza della rivale. Sotto di un break, la polacca recupera grazie al solito passaggio a vuoto che la ceca concede nei suoi match, ma l’inerzia non cambia e si riprende di nuovo il break di vantaggio e lo conferma subito dopo: 3-1. Rischia il tracollo con la palla break nel settimo game del secondo set, ma un sussulto d’orgoglio la salva grazie ad una buona prima ed un contropiede con il dritto.
Kvitova sa bene di essere però superiore e di avere l’inerzia del match, l’unica preoccupazione poteva riguardare un calo mentale che la ceca rischia di regalare proprio quando si è trovata a servire per il match. Concede quattro palle break, tutte annullate, e spreca due match point, di cui uno con il doppio fallo. La ceca è però croce e delizia, perché si conquista il terzo match point con uno strepitoso rovescio lungo linea e conclude dopo 1 ora e ventiquattro minuti, con un errore della polacca durante un duro scambio.
Kvitova potrebbe essere lei la sorpresa di questi WTA Championship, per il gioco espresso e la forza dei suoi colpi. Sempre che la mente non le faccia brutti scherzi.
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