di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
Per fare un albero ci vuole un fiore…per fare il tabellone del Wta Championships 2013 ci vogliono 30 secondi: Gruppo Rosso Serena Williams, Aga Radwanska, Petra Kivtova, Angelique Kerber; Gruppo Bianco Vika Azarenka, Li Na, Sara Errani e Jelena Jankovic.Ma questi 30 secondi sono stati preceduti e seguiti da bei momenti. Vi porto per mano se mi volete seguire (vi avverto a vostro rischio e pericolo…)
Questo anno la cerimonia è al albergo ufficiale delle giocatrici. Be’ la Turchia non ha avuto le Olimpiadi perciò bambole non c’è una lira (turca) da spendere. Più o meno.
Comunque le 8 ragazze quest’anno non hanno dovuto sottostare al diktat dello stilista casalingo che sceglieva i vestiti per loro. Lo possiamo dire? E diciamolo, molto meglio questa volta! Come sempre si deve fare una classifica dei vestiti, sì perché anche se sono giocatrici professioniste e sono qui per il torneo, questa sera si deve essere alla moda. Anche questo anno l’abbigliamento richiesto per le donne è vestito da cocktail.
Mancando Maria Sharapova, che questa gara la vince sempre e a mani basse, il risultato è aperto. Mia personalissima graduatoria: Petra Kvitova e Sara Errani. Eleganza nella semplicità. Poi Li Na con un bianco di linea tradizionale cinese e Serena in rosso. Le altre troppo nero, troppo serie, troppo signore. Oddio Jelena ha una minigonna ascellare ma resta nella seconda parta della classifica. Radwanska prova il sexy delle trasparenze, non male ma non convince. Azarenka in lungo a metà frail vestito della nonna al matrimonio della nipote e un sacco di patate. Kerber in pantaloni… forse per lei è meglio se scegli lo stilista turco.
Se parliamo di eleganza al maschile, il coach di Petra Kvitova dimostra che sa indossare un bene il suo completo scuro, è il primo ad arrivare poi. Vicino a lui, ma non troppo, c’è e Chip, uno dei cagnolini di Serena. E non pensate male, intendo proprio l’animale a quattro zampe, portato in braccio dalla fisioterapista, della Willams non del cane.
In realtà il cagnolino potrebbe stare in una tasca ma anche se di piccole dimensioni il quadrupede sa di essere il cane di Serena e ha lo stesso sguardo fiero.
Il marito di Li Na, la mia adorata sora Lina, si becca un cartellino giallo: niente giacca a cravatta per lui ma jeans e una maglietta nera con un aquila stampata sul petto. Ecco lasci libero tuo marito per qualche minuto e guarda cosa ti combina. E Li Na si vendica sul palco quando intervista su Istanbul risponde : Mi piace la città e mi diverto, ma mi divertirei di più se mio marito non fosse qui!”.
Le altre ragazze non dicono nulla di speciale, non è colpa loro, solite domande su quanto sono contente di essere ad Istanbul al Wta Championships, e quindi solite risposte: sono tanto contente di essere qui ad Istanbul.
Poi tutte sedute, una accanto all’ altra ascoltano i discorsi delle autorità, tutte rigorosamente in turco. Solo Vika prende la cuffia per ascoltare la traduzione e si conquista un primo piano, lei sorride mentre Serena fatica nel trattenere una risata, perché anche lei dovrebbe. Ma diciamo la verità non le può importar di meno. Così a parte per Vika, ciò che è stato detto dal tizio della federazione e da quello dello sponsor, rimarrà un mistero che nessuna ha intenzione di scoprire.
Prende la parola Stacey Allaster, la ceo della Wta snocciola una lista di ringraziamenti lunga quanto un quaresima, forse dimentica di citare i raccattapalle ma state certi che tutti gli altri ci sono. C’è da capirla, l’ultimo anno in terra turca e per lei è stata una scommessa vinta, nei primi due anni il numero di spettatori è stata superiore a qualsiasi aspettativa. Che sia soddisfatta è scontato (se poi pensa ai dollari per i prossimi 5 anni di Singapore chi può toglierle il sorriso?)
Finita la parte formale e le foto di rito ci si sposta nella sala delle feste. Un gruppo locale, ma deve essere di quelli famosi visto che ci sono le guardie del corpo, ci delizia (tradotto: spacca i timpani) con una serie di canzoni che vanno da Dancing in the rain …con tanto di coreografia con ombrelli aperti (qui non saranno superstizioni) a Skyfall di Adele. Cercano anche a convince Serena a dare prova delle sue qualità canore. L’americana, forte delle suo allenamento al karaoke, non si fa certo pregare. Ma il suo sorriso si trasforma in incredulità quando le propongono di cantare una canzone turca ! Le uniche parole che canterà sono ‘Oh Istanbul’ e mai come questa volta abbiamo provato una sincera compassione per Serena. Poi scende dal palco ridendo e se ne va.
E allora visto che loro, il gruppo di star turche, riprendono a cantare, noi mangiamo. Le giocatrici con tacchi altissimi smangiucchiano qualcosa velocemente e poi se ne tornano in stanza. Tutte tranne Jelena Jankovic e Nadia Petrova ( la russa è qui per il doppio) le due saranno le star della serata sulla pista da ballo anche se ancora la Allaster riuscirà a rubarle la scena con la sua perfomace in YMCA.
Jelena con le sue scarpe Christian Louboutin con tacco a spillo con cui terrorizza ogni formica turca, dimostra le sue indubbie qualità extra-tennistiche. Nadia Petrova prima ride, scuote la testa come a dire no, no non vengo lì e un momento dopo anche lei accanto a Jelena a ballare. Cerca di coinvolgere anche il fratello che invece si tiene a debita distanza. E allora la serba gli dà le preziose scarpe e torna a ballare a piedi nudi. Se ha ripreso ad allenarsi con la stessa intensità con cui danza, signori attenti al ritorno di Jelena Jankovic!