Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
In un periodo in cui il tennis sta vivendo luci ed ombre a causa di accuse di doping, o presunte tali, il web riporta oggi un nuovo avvenimento che pone una serie di domande per il momento senza risposte. I media spagnoli hanno infatti affermato che la tennista Nuria Llagostera Vives è risultata positiva alla metanfetamina.
Il prologo della storia racconta la spagnola era riapparsa in occasione del torneo di Standford, dopo quattro mesi di assenza per infortunio, torneo a cui però non ha potuto prendere parte a causa di un problema intercorso alla sua compagna di doppio. Nonostante questo però, la Llagostera Vives è risultata positiva ad un controllo antidoping, senza però essere sospesa, visto che ha poi proseguito la stagione sul cemento americano (Carlsbad, Toronto, Cincinnati, New Haven e US Open) senza assenza ferire.
La federazione spagnola, tramite un comunicato ufficiale, ha fatto sapere di non aver ricevuto alcuna notifica in merito a casi di doping, né per la Llagostera Vives, né per alcuna altra giocatrice: “La federazione non ha ricevuto nessuna notifica di doping – ha affermato il vicepresidente della RFTE Fernando Fernández – anche perché il nostro obiettivo è la tolleranza zero verso il doping”.
Ora il dubbio lecito è comprendere se ci sia stato un errore di comunicazione (e di azione) e a quale livello. Tra le ipotesi al vaglio, c’è anche quella che la giocatrice, proprio per la lesione precedente sia stata autorizzata ad un certo tipo di trattamento e che quindi non sia passibile di alcun procedimento.
Per ora purtroppo non ci sono certezze e in attesa di conferme, sia dalla federazione internazionale, sia da quella spagnola, il tennis si macchia ancora di un caso dubbio, come lo è stato di recente per Troicki o anche Cilic.
Tra la necessità di trasparenza e quella di riservatezza, il tennis scopre il suo lato debole su cui deve ancora lavorare per evitare situazioni spiacevoli.
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