di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
TORONTO. Due semifinali molto diverse: una più lunga e combattuta, l’altra più breve e meno incerta; una più coinvolgente ed emozionante, l’altra che ha vissuto di qualche timido sussulto solo verso la fine. Fattostà che alla fine le due finaliste del Premier5 di Toronto sono Serena Williams (la conferma) e Sorana Cirstea (la vera sorpresa del tabellone). Nella prima semifinale il risultato super della tennista rumena è giunto al termine di un match condotto magistralmente nel primo set e poi rincorso a lungo nel secondo, dove Na Li ha comunque avuto le sue opportunità.
Dopo aver subito un pesantissimo 61, infatti, la cinese ha reagito di cattiveria prendendosi subito un break di vantaggio. Sul 52 in suo favore però ha dovuto subire il prepotente ritorno della sua avversaria, che ha ritrovato smalto e potenza nei colpi da fondocampo ed ha alzato il pressing. Non ci sono stati set point da annullare, ed in una decina di minuti ha completato la rimonta creandosi anche l’opportunità di servire per il match. Sembrava tutto fatto, a maggior ragione sul 40-15, ma so è fatta riprendere e dal timore ha ceduto la battuta. Nel tie break è stata leggermente aiutata da un doppio fallo di Li sul 4-3 in suo favore e sul 6-5, al terzo match point, ha potuto chiudere l’incontro e tornare in finale dopo cinque anni di assenza, dal torneo di Tashenk nel 2008 (in quello che rimane l’unico titolo conquistato).
La seconda semifinale è stata invece molto più combattuta. Tra Serena Williams e Radwanska si era sempre assistito a sfide abbastanza nette, con un divario in favore della statunitense fin troppo evidente a causa soprattutto del fisico gracilino della polacca. Invece quest ultima è riuscita a rimanere in campo quasi due ore contro la n.1 del mondo, facendola soffrire tantissimo ed avendo anche concrete opportunità per conquistare almeno un set.
Il primo parziale è stato lottatissimo, con tanti errori che però lasciavano la qualità del tennis a livelli piuttosto bassi. Chi subiva maggiormente, strano a dirsi, era Serena, che realizzava tanti vincenti, ma allo stesso modo sbagliava moltissimo e non riusciva a staccarsi di dosso Radwanska. La statunitense ha pure chiamato il medico, probabilmente per un problema intestinale. Vinto il primo set al tie-break, è andata sotto di un break fino al 31 Radwanska. Qui però la partita ha iniziato a salire di livello. Gli scambi erano sempre più dispendiosi per entrambe e la supremazia che Serena avrebbe potuto avere in realtà veniva annullata dalla tenuta atletica della sua avversaria, che le permetteva di arrivare su tantissimi colpi e provare a svoltare lo scambio in suo favore. Da lì in avanti è stata partita vera, a viso aperto, con entrambe protagoniste di punti pregevoli.
Emblematico il cambio di campo sul 54 Williams, quando dopo aver salvato un punto che sembrava ormai chiuso in favore di Radwanska, ha tirato un pugno violento contro il proprio borsone, sintomo evidente della grande fatica che doveva fare per riuscire a vincere i vari punti.
Nel game successivo l’americana ha preso le redini del gioco e sul primo match point a disposizione ha disegnato bene il campo con il dritto prima di chiudere al volo e sfogare tutta la propria tensione, in vista della finale n.70 della sua carriera (record di 53-19).
Sarà la terza sfida tra le due finaliste, con un bilancio ovviamente tutto a favore di Serena, in grado di lasciare due giochi nel loro ultimo incontro al Roland Garros di quest anno (60 62) ed uno in più a Stanford lo scorso anno.