Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
Prima di dire il nome ufficiale del torneo, bisogna fare un bel respiro profondo e poi dire: TEB BNP PARIBAS WTA Championships Istanbul 2012. Chi riesca a dirlo tutto di un fiato non vince nulla ma ha la certezza di avere due polmoni notevoli.
Le giocatrici si alternano fra i loro doveri con la stampa nella conferenze della mattina per poi nel pomeriggio andare allo stadio Sinan Erdem per gli allenamenti.
Le giocatrici arrivano una alla volta, per loro è un impegno obbligatorio. Ma vogliamo anche mettere l’impegno dei media nel seguire 8 conferenze una di seguito all’altra? Si comincia con Azarenka alle 10 e si conclude con Sharapova alle 14.30.
Se per la cerimonai del sorteggio del tabellone, erano tutte in abito lungo tranne la Sharpova. Oggi sono tutte vestite in modo sportivo e casual ( e con Serena in abito corto) tranne la Sharapova ovviamnete. Lei unica elegante, in un completo con pantalone.
Serena Williams ama essere la Star. A qualsiasi tipo di domanda, lei ci pensa, risponde, altra breve pausa, gira la testa leggermente di lato, sfodera un sorriso e fa una battuta. Tutto curato nei particolari. Esempi pratico: domanda “Hai vinto molti tornei quest’anno e ha anche guadagnato molto, come spenderai i tuoi soldi?” Breve silenzio. Serena inizia “Come spendero i miei soldi… uhm…bella domanda…forse dovrei fare più beneficenza, ho alcuni eventi di beneficenza inportanti che seguo”, si gira legermente di profilo stile Lilli Gruber dei tempi passati, “Ma sai…non sono una spendacciona” E giù una grossa risata.
Vika Azarenka ha una sostenitrice: Serena Williams sempre lei. Le domandano, dato che è la giocatrice più anziana delle otto, mentre in famiglia è sempre stata la più piccola, chi vorrebbe come sorella delle altre 7 questa settimana. A sorpresa Serena sta al gioco : “ Mi piace molto Victoria, mi piaciono tutte le giocatrici che sono qui. Ma amo l’attegiamento di Vika. Ho molto rispetto per lei. Credo che questa settimana potrebbe essere la mia sorellina”.
Sembra un battuta. Mi ricredo un po’ quando le porte dell’ascensore si aprono e dentro c’è Vika che ride alla grande con il manager di Serena, scherzando proprio sull’americana.
Sharapova, a differenza di Serena non fa la Star a tutti i costi, non ne ha bisogno. Lei è sempre in totale controllo della conversazione. Le chiedono “Ma ieri che avevi tanto da ridere e scherzare con Serena?” E lei “Non lo vuoi sapere. Era una conversazione vietata ai minori di 13 anni! Stavamo solo scherzando, ma non parlavamo di tennis! Sai ,eravmo lì sedute da oltre 20 minuti, ascoltando tutti quei discorsi, senza capire nulla di quello che dicevano, perchè parlavano turco. Non sarà stato educato, anzi forse decisamente maleducato, ma dopo un pò avevamo bisogno di scherzarci su”. La scena di Serena e Maria che ridacchiano come liceali sui banchi di scuola mentre il prof. spiega rimarrà nella mente di tutti i presenti.
Li Na ha detto più volte che quando si ritirerà, fara’ la lacasalinga. Nessuno le crede. Lei insiste ‘Ma sì, mi prenderò cura di mio marito e dei mie figli”. Più ch ecome un desiderio, suona come una minaccia per il marito. Di certo, con tutti i soldi giadagnati, non sarà una casalinga disperata.
Di Sara Errani ho scritto nel altro articolo. E le altre?
Angelique Kerber, teutonica nelle se risposte; ovvero scontate. È una brava ragazza ma la fantasia non è una delle qualità dei Made in Germany.
Radwanska … Ah ma c’ea anche lei? Risposte brevi. Scivolano via come a qua sul vetro.
Kvitova ogni volta che l’ascolto mi fa tenerezza e mi vien voglia di adottata. Lei ci prova a darti la sua opinione su chi merita di essere la ‘Giocatrice dell’Anno’ e spiega che sono in tre a poter esserlo: Azarenka, Sharapova e Serena. Ma i giornalisti americani vogliono un nome e, anche se non lo dico direttamente, possibilmente che sia quello d Serena. Lei vorrebbe accontentarli, ma insomma proprio cedere no, così scegli la va diplomatica “Chi vincerà qui sarà la giocatrice dell’anno”.
Azarenka? Lei ci prova ad essere come Serena o Maria. Si impegna veramente. E adesso ha anche il coach che l’ha aiutata per le interviste. Un giornalista inglese cp cui ha ‘studiato’. Anche qui lui gli pone domande e poi la controlla come si comporta, con le altre risposte. Veramente Vika ci si mette di impegno. Con la racchetta è sul livello delle altre due, ma in public relations sta ancora più di un passo indietro. Lo sa anche lei, e non è perciò un caso che nel suo team sia arrivato anche Benito Perez Barbadilo, ovvero il Pr di Rafa Nadal.
Nel frattempo ad alcuni chilometri di distanza, all’interno dello stadio…
Un folto gruppo di uomini lavora attorno al campo, controllando sistemando e organizzando ogni singolo elemento dello stadio.
Ad un certo punto, intorno alla sedia del arbitro ci sono 18 uomini, comandati e coordianta da un doppio italiano. Già, perchè ci sono 2 doppi n.1 italiani nel mondo della Wta. Uno è quello che si vede in campo: Errani Vinci. L’altro è quello fuori dal campo e ha il compito di gestire che tutta la competizione si svolga come si deve. Sono il supervisor del torneo, la romana Laura Ceccarelli e la sua vice, per questo evento, Giulia Orlandi anche lei romana. Poi dici Roma Caput Mundi, mica per sbaglio. Sì questo volero sottolineare da parte mia, è una botta di romanità bella e buona, ovviamente non casuale, io sono la terza romana
L’attenzione delle due si concentra sul ‘trespolo’ del arbitro. Cecarelli, riprova la sensazioni di sedersi lì sopra, prima di essere supervisor è stata uno dei migliori arbitri del circuito. E la sua sentenza è definitiva: il trespolo o seggiolone che dir si voglia, non è alto abbastanza.
Viene portata una piattaforma. E la sedia viene messa sopra. Adesso è troppo alto. Allafine viete trovata una soluzioni di compromesso. Ma non è finita, viene spostato un po’ piu’ a destra, un pò più a sinistra, indietro, avanti. Per circa un’ora, l’attenzione è tutta su un elemento del campo che non riceverà mai molta attenzione da chi guarda le partite ma non da chi lavora dietro le quinte.
Poco dopo arriva il team dei 3 arbitri del torneo: Eva asderaki Kader Nouni e la croata Marija Cicak. Il test finale spetta a loro. Altre prove, altri sali e scendi, verifica la posizione del microfono, del computerino per il punteggio, del macchina del net. xFinalemente dopo oltre un ora, gli arbitri danno l’ok e il seggiolone è libero dall’accerchiamento.
Giusto in tempo per lasciare tutto lo spazio e il campo per l’allenamento di Serena Williams. Smesso il sorriso da diva, indossa il ghigno da campionessa. Incomincia a martellare di diritto e di rovescio sotto lo sguardo del coach Patrick Mouratoglu. All’inizio l’america colpisce la palla e sembrano delle fucilate quelle che partono dalla sua racchetta. Poi, mentre avanza l’allenamento, incomincia abagliare un colpo, poi un altro in rete e l’umore di Serena cambia da determinata ad stizzita per poi proseguire con arrabbiata con se stessa. Una breve sosta per smaltire la frustrazione e seduta accanto a lei, mamma Orance le mette una mano sulla spalla ed inizia a parlare, il coach se ne sta a debita distanza. Sì, perché sarà anche il coach, avrà forse conquistato il cuore di Serena ma sa che quando madre parla, figlia ascolta e nessuno osi intervenire.
Pensiero cattivo:
Oggi la manager di Serena, in tuta, saliva e scendeva in ascensori. La incontravi praticamente sempre. Su, giù, su, giù. Dubbi: forse crede di che quello sia fare un pò di movimento?