Troicki davanti al Tas, e l'Itf potrebbe cambiare le regole antidoping

Victor Troicki ricorre al Tas di Losanna contro la squalifica inflittagli dall’Itf. Intanto Stuart Miller, responsabile dell’antidoping delle federazione internazionale, conferma che dal 2014 le regole per casi analoghi a quelli del serbo potrebbero cambiare.

Victor Troicki è pronto per comparire davanti al Tas di Losanna per il ricorso alla squalifica di 18 mesi inflittagli dall’Itf, dopo che si è rifiutato di effettuare un prelievo del sangue al torneo di Montecarlo. Il tennista serbo, che si professa innocente, si dice fiducioso in vista dell’udienza, fissata per il 9 ottobre. “Non ho fatto nulla di male – afferma l’ex numero 12 del mondo – sto soltando lottando per la verità e ci proverò con tutte le mie forze. Metto tutte le mie speranze nelle mani dei giudici. Spero che si prendano il loro tempo e che facciano uscire la verità. Non voglio nemmeno pensare ad un’altra ipotesi”.

In un comunicato stampa Corrado Tschabusching, manager del giocatore serbo, aveva riferito che l’ufficiale antidoping, davanti anche al coach Jack Reader, aveva controllato il giocatore e si era assicurato che poteva saltare il test senza conseguenze. Miro Bratoev, Atp tour manager, aveva poi aggiunto in una dichiarazione scritta di aver visto sia Victor che il suo coach separatamente appena dopo il testa, e che entrambi gli avevano fornito la stessa versione. Il serbo infatti sostiene di non aver consegnato il campione il giorno stesso del controllo perché influenzato, ma di averlo fatto il giorno dopo (con risultato negativo). Ma per l’Itf non si poteva accettare, era già troppo tardi.
Dalla parte di Troicki, durante il torneo di Montréal, si era schierato apertamente anche il connazionale e amico Novak Djokovic: “Ciò che gli sta capitando è ingiusto. Tutti noi diamo grande supporto a Victor, che è sicuramente innocente” aveva dichiarato.

Stando a quanto riferito dalla Cnn, ma ancora non c’è nessuna conferma, il numero 1 del mondo avrebbe firmato una petizione per chiedere il cambio delle regole anti doping.
Il caso di Troicki, non trovato positivo ad un controllo ma squalificato per non aver consegnato un campione di sangue, ha infatti suscitato preoccupazione nei giocatori. Lo conferma, sempre alla Cnn, Stuart Miller, responsabile dell’antidoping dell’Itf. “Credo che il caso di Troicki abbia messo in evidenza il problema. Per questo le regole antidoping del tennis potrebbero cambiare nel 2014. Quando un giocatore rifiuta o non riesce a fornire un campione (come è accaduto con Troicki), l’ufficiale del controllo antidoping deve cercare di offrire al giocatore l’opportunità di parlare al supervisor o al referee dell’evento, per confermare la propria responsabilità”.  
“I giocatori – ha poi aggiunto Troicki – vorrebbero che supervisor o referee del torneo venisse chiamato in causa nel caso in cui ci fossero problemi durante il controllo. Nessuno dovrebbe lasciare la stanza senza fornire campioni se nessuno di loro è stato chiamato. Gli altri giocatori sono preoccupati, ciò che è successo a me può capitare a chiunque”. 

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