Resterà per sempre il primo italiano ad aver vinto un titolo slam, a Parigi, nel 1959. Successo che doppiò l’anno dopo. Ed il capitano della squadra che nel 1976 tornò dal Cile con la Coppa Davis, anche quella una prima volta. Nicola Pietrangeli se n’é andato a 92 anni e con lui si chiude una […]
[2] J. Sinner b. [3] A. Zverev 6-4 6-3
Terzo incontro in meno di un mese tra Sinner e Zverev e anche stavolta il tedesco ha dovuto alzare bandiera bianca contro il numero del mondo. Come a Vienna Zverev aveva provato a sorprendere Sinner proprio all’avvio, ma a differenza di Vienna Sinner è riuscito a salvare due palle break nel primo game e condurre un primo set sempre avanti. La partita è andata via veloce, almeno fino a quando Zverev è riuscito ad essere regolare in battuta, anche se si capiva che l’italiano a poco stava prendendo le misure in risposta. La partita è andata via senza sussulti fino al 5-4 quando Zverev ha evidentemente sentito la tensione giocando un game decisamente insufficiente, condito soprattutto da un errore esiziale, quello dell’ottavo punto, quando invece di raggiungere Sinner sul 5 pari ha deciso di tirare un rovescio in contropiede davvero maldestro, ed è stato relativamente semplice per Jannik tirare un passante che ha appena superato la rete, ingovernabile per uno come il tedesco. A questo Sinner ha aggiunto la capacità di neutralizzare il servizio in slice da destra e il dritto tornato ballerino di Zverev. Davvero troppo perché il set si prolungasse ulteriormente.
Sembrava che Sinner avesse risolto la pratica, anche perché Zverev sembrava sempre più alle prese con mille lamentele, quando invece, nel terzo game, arrivavano abbasta a sorpresa tre palle break consecutive. Ma come già in precedenza Sinner giocava solo delle prime, impedendo sostanzialmente a Zverev di giocarsele. Di nuovo sembrava un colpo pesante al traballante morale del tedesco e di nuovo invece Sinner si trovava a fronteggiare un’altra palla break nel quinto game. Quasi inutile dire che Sinner ha piazzato un ace anche in questa occasione. Nonostante queste occasioni per Zverev non è mai sembrato che Sinner potesse entrare in difficoltà e il break del sesto game, ottenuto con una palla corta finalmente efficace, non ha fatto che certificare quanto ormai si era abbondantemente compreso: per adesso tra il numero 2 e il numero 3 del mondo la differenza è decisamente ampia.
Sinner ha completato il compito grazie anche ad uno sconfortato Zverev, che si procurava ancora delle buone opportunità, e la solita palla break annullata con la prima, ma il match orma era una specie di allenamento agonistico, visto che in ogni caso difficilmente non vedremo Zverev in semifinale.
Dodicesima vittoria di fila per Jannik Sinner dunque, addirittura 14 nelle ultime 15 nelle finals, una media da far impallidire i grandi di questo gioco con la racchetta. E difficilmente Jannik si fermerà qui, visto lo spirito con cui giocherà Shelton, ormai matematicamente eliminato. A questo punto tocca sperare in un’impresa di Musetti, e pazienza se la finale contro la nemesi salterebbe, il numero 1 di fine anno varrà bene un piccolo prezzo no?