ATP Finals: Sinner, Torino è ancora tua! Battuto Alcaraz, l’azzurro si conferma Maestro

Jannik Sinner è ancora il maestro dei maestri. Nella finalissima delle Finals di Torino ha sconfitto la sua nemesi, Carlos Alcaraz,  in due set (7-6 (5) 7-5 in due ore e 15 minuti ) dimostrando che almeno sul cemento indoor il più forte è ancora lui. Dopotutto i numeri del tennis al chiuso dicono questo, di Sinner, e sono incontestabili: venti set vinti consecutivi alle Finals, 31 match vinti di fila, due Finals conquistate senza nemmeno perdere un set, come solo Ivan Lendl nella storia era riuscito a fare.  Per Jannik è il torneo numero 24 vinti in carriera, come Alcaraz, e il 21esimo tra cemento e indoor. Alla Inalpi Arena non è stata la partita più bella tra i due, “colpa” di troppa tensione e di un Alcaraz non al meglio (ha giocato per tutto il match con una vistosa fasciatura alla coscia destra), certamente lontanissima dai livelli di loro scontri al Roland Garros e di Wimbledon, ma comunque qualcosa di alieno rispetto agli altri giocatori del mondo.

E’ stata una partita dove c’è stata parità, in tutto, ed è una strana sensazione quando la parità è di così alto livello. Le parti migliori del film che va in onda strappano applausi, ma si esauriscono su se stessi, non si traducono nello scatto avanti di uno o nella fuga dell’altro. Sinner è stato bravo a cogliere quegli attimi che in una pellicola sarebbero stati dei colpi di scena, ma la verità è che, semplicemente, Jannik è riuscito a sfruttare quelle occasioni che non si dovevano sbagliare. Una partita volata via in equilibrio, insomma, ma Sinner ha dimostrato, come spesso accade, di avere un po’ più di testa. Non ci sono stati gli “Alcaraz moment”, quei minuti dove lo spagnolo si eleva a divinità terrena: Jannik stavolta non gliel’ha permesso, e questa è stata la differenza più grande. Alla fine questa era una partita pesantissima, molto più per Jannik che per lo spagnolo, che si era preso già il n.1 al mondo di fine anno (ora ha 550 punti di vantaggio) e che giocava sulla superficie da lui più odiata. In più il fenomeno murciano era avanti 4-1 negli scontri diretti quest’anno, e un 5-1, per di più a casa dell’avversario, sarebbe stato devastante. Sinner non gliel’ha permesso, e ora siamo 10-6 in totale: Alcaraz è ancora avanti, ma il gap è ancora gestibile, recuperabile.

Jannik è stato straordinario a sfruttare le uniche due palle break del match: la prima, nel secondo set, un break sotto, anche grazie a un provvidenziale colpo di fortuna, la seconda, pesantissima, sul match point che ha deciso la partita. Alcaraz è andato a strappi, come spesso gli accade, e solitamente gli basta il più delle volte: stavolta, invece, no. Per quanto non a livello delle sfide tra i due, il match è stato comunque di alta fattura fin dai primi minuti del match, una roba vietata agli altri.  Alcaraz mette in campo un ottimo livello al servizio, Jannik non è da meno e a comandare è la battuta. Nel corso del quarto game, sul 40-40 c’è un’interruzione: il match si ferma per un undici minuti per un malore in tribuna, l’ennesimo di questo torneo. Dopo l’intervento medico, l’uomo si riprende ed esce dal campo scortato dai sanitari e accompagnato da un grande applauso del pubblico. Si riparte in situazione di equilibrio e Jannik conquista il secondo game. Il match è tirato e gli scambi si allungano, ma nessuno cede il turno di battuta e si resta on serve fino al 6-6. Il dodicesimo game è proprio quello più complicato per Sinner, che si ritrova a dover annullare un set point, chiudendo il game con un gran dritto all’angolo e un servizio al corpo. Si arriva così al tie-break, giocato in maniera divina dal fuoriclasse azzurro e chiuso sul 7-4 (da incorniciare il pallonetto del 6-4).

Il secondo set parte male per Sinner e Alcaraz trova il break sfruttando un passaggio a vuoto dell’azzurro (due doppi falli, un errore sul dritto). Jannik però rialza subito la testa e nel sesto game trova il controbreak. Da qui, tornano a comandare i servizi e i numeri 2 del ranking non concedono più nulla fino al dodicesimo game. Qui si arriva sul 40-40 e Jannik decide di fare lo scatto decisivo. Lo scambio si allunga e Alcaraz decide di affrontare Sinner a rete, senza risultato. L’azzurro ha il primo match point e non lo sbaglia, confermandosi campione a Torino. Con un boato della Inalpi Arena e l’abbraccio e un bacio della fidanzata Laila Hasanovic, che lo ha sostenuto al suo angolo per tutto il torneo. Il 2025 non poteva finire meglio ed è stato giusto che si sia concluso con in campo i due tennisti indiscutibilmente migliori al mondo. Si rivedranno nel 2026, Sinner e Alcaraz, col numero uno ancora in palio. Non vediamo l’ora. 

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