Resterà per sempre il primo italiano ad aver vinto un titolo slam, a Parigi, nel 1959. Successo che doppiò l’anno dopo. Ed il capitano della squadra che nel 1976 tornò dal Cile con la Coppa Davis, anche quella una prima volta. Nicola Pietrangeli se n’é andato a 92 anni e con lui si chiude una […]
Sono Germania, Austria, Francia e Argentina le prime 4 nazionali a staccare il pass per la Finals Eight di Bologna della Coppa Davis a cui quest’oggi si sono aggiunte Repubblica Ceca, Belgio e Spagna.
Vittoria netta sia per i tedeschi che per gli argentini, che domano, senza troppi patemi, il Giappone e l’Olanda.
La Germania ha dominato fin dal primo match, con la vittoria in 3 set di Struff contro Nishioka: molto più semplice quelle di Hanfmann in due set su Mochizuki e quella del doppio Krawietz/Puetz su Watanuki/Yuzuki.
Se per i tedeschi una vittoria netta sembrava quasi scontata, lo era molto meno per l’Argentina, in un tie che sembrava da monetina: i sudamericani, sulla superficie più ostica per loro, hanno espugnato nettamente il campo dell’Olanda, finalista lo scorso anno.
Etcheverry prima e Cerundolo poi non lasciano set a De Jong (titolare vista l’assenza di Griekspoor) e Van De Zandschulp: ci si aspetta una reazione in doppio dei tulipani, ma Molteni e Zeballos (campione degli ultimi Us Open di specialità) non battono ciglio e sconfiggono agevolmente Arends e Van De Zandschulp.
La Francia, in uno dei match più attesi di questo weekend, espugna il palazzetto di Osjek in Croazia (dove si giocava su terra battuta indoor) per 1-3: il primo match è quello più tirato, una vera e proprio battaglia da Davis tra Przmic e Moutet.
Vince 6-2 al terzo l’istrionico francese, dopo un secondo set tiratissimo vinto dal classe 2005 e durato 90 minuti: meno lotta nel secondo match, con Rinderknech che supera facilmente l’ostacolo Cilic.
Nel doppio i croati si fanno di nuovo sotto, grazie all’agile vittoria di Mektic/Pavic su Bonzi/Herbert ma Moutet però non trema e sconfigge Cilic per 2 set a 0, chiudendo definitivamente la pratica.
Il tie più tirato del weekend, finora, si è giocato a Debrecen: gli austriaci hanno la meglio degli ungheresi in un tie che si è complicato tantissimo dopo la prima giornata.
Rodionov e Neumayer vincono due match tiratissimi rispettivamente contro Marozsan e Fucsovics, il peggior di questo weekend.
Gli ungheresi, con Marozsan e Piros, vincono contro pronostico nel doppio, sconfiggendo Erler/Miedler coppia molto consolidata: Piros continua il suo weekend magico sconfiggendo anche Neumayer allungando la contesta al match decisivo ma Fucsovics è praticamente assente in campo e subisce un pesantissimo 6-2 6-1 da Rodionov che certifica la sconfitta dei padroni di casa.
I verdetti del sabato notte e della domenica sorprendono ancora di più: statunitensi sconfitti in casa dall’ottima Repubblica Ceca che, dopo essere stata sconfitta nel doppio ed essere stata ad un passo dalla sconfitta, ribalta il punteggio grazie alle vittorie di Lehecka (su Fritz in 3 set) e di Mensik (su Tiafoe in 2).
Gli Usa hanno pagato l’assenza di Shelton e Paul ma ci si aspettava molto di più da Fritz e soprattutto da Tiafoe (sconfitto 2-0 in entrambi i singolari).
I cechi, capitanati da Tomas Berdych, saranno nel lotto dei favoriti a Bologna, considerando che hanno 3 singolaristi (bravi a destreggiarsi anche in doppio) davvero eccellenti.
Ancora più clamoroso quanto succede a Sydney: il Belgio vince contro i più quotati avversari e vola a Bologna, con il brivido.
La prima giornata è terminata con il Belgio sopra 2-0, grazie alla superlativa vittoria di Collignon in tre set (con i crampi) su De Minaur e alla vittoria di Bergs in due set su uno spento Thompson. Quest’oggi l’Australia va vicino alla clamorosa rimonta, rimettendo in pareggio la sfida grazie alla vittoria in doppio di Hijikata/Thompson che recuperano un set di svantaggio a Gille/Vliegen e a De Minaur che si fa perdonare battendo Bergs per 6-2 7-5.
Purtroppo per gli australiani questa settimana nel Belgio c’è l’eroe Collignon, giocatore in formissima (allo Us Open ha superato anche Ruud), che batte Vukic 6-7 6-2 6-3 e porta i rossi a Bologna: insieme all’Austria, sono le sorprese di questa settimana.
Rimonta riuscita invece per la Spagna, in un altro tie spettacolare, che rimonta dopo le 2 sconfitte di ieri (patite da Munar contro Moller e Carreno Busta contro Rune).
Nel doppio i danesi Holmgren/Indgildsen partono bene, vincono il primo 6-1 ma cedono alla distanza contro i più esperti avversari Munar/Martinez: ed è proprio quest’ultimo a fare il miracolo poco dopo, sostituendo Munar particolarmente spento ieri, nel match contro Rune.
Parte bene il numero 67 del mondo che rifila un netto 6-1 al numero 11 del mondo, non pervenuto in campo nel primo set: dopo un altro break in apertura di secondo set per lo spagnolo, si sveglia il danese che infila un parziale di 4 giochi consecutivi dal 4-2 allungando la contesa al terzo.
In questo set, durato 90 minuti, c’è tutta l’assenza della Davis e del fattore campo che tanto mancava nel gironcino di 12 mesi fa: Rune accusa un problema muscolare a metà set ma nonostante ciò, ottiene un break pesantissimo che gli consente di andare a servire per il match e per portare la Danimarca ai quarti di Davis dopo 37 anni.
Si issa prima sul 30-0 e poi sul 40-30, con un match point al servizio: sprecato, commette un doppio fallo su palla break e consente allo spagnolo di rientrare nel match.
L’atmosfera diventa sempre più bollente, tra litigi con il pubblico, con l’arbitro (sia da parte di Rune che da parte di Martinez) e con la panchina avversaria.
Rune, sempre più sofferente, riesce ad allungare la contesa al tie break ma nulla può in questa fase: dopo 3 ore e 14 minuti è Martinez ad alzare le braccia al cielo e a firmare una delle vittorie più importanti della sua carriera, allungando questa sfida al match decisivo.
Il quinto ed ultimo match a Marbella è pura formalità, con l’esperto Carreno Busta che scarta il regalo fatto da Martinez (o da Rune, dipende dai punti di vista) e batte senza soffrire 6-2 6-3 Moller, che comunque il suo l’ha fatto questo weekend portando 1 punto a casa: ci si aspettava di più da parte del suo più titolato compagno che ancora una volta non è riuscito ad essere costante per portare a casa l’obiettivo.
Spagna che, nel caso fosse disponibile Alcaraz per le Finals di Torino, sarà la seconda favorita dopo l’Italia.