Resterà per sempre il primo italiano ad aver vinto un titolo slam, a Parigi, nel 1959. Successo che doppiò l’anno dopo. Ed il capitano della squadra che nel 1976 tornò dal Cile con la Coppa Davis, anche quella una prima volta. Nicola Pietrangeli se n’é andato a 92 anni e con lui si chiude una […]
18 Ago 2025 23:06 - ATP
Sinner scende in campo per onor di firma, Alcaraz è il nuovo campione di Cincinnati
di Stefano Tardi
[2] C. Alcaraz b. [1] J. Sinner 5-0 rit.
“Sorry Jannik”. Con queste parole scritte sulla telecamera in seguito al forfait di Jannik Sinner arrivato dopo appena ventitré minuti, Carlos Alcaraz ha espresso tutto il suo dispiacere per una finale che, a causa del malessere accusato da parte del numero uno del mondo (entrato in campo solo per onorare il torneo e non deludere il pubblico), non ha potuto rispettare le elevatissime aspettative che l’avevano preceduta. La quarta consecutiva dopo Roma, Parigi e Londra che, passando dalla terra all’erba e da quest’ultima al cemento aveva ulteriormente ampliato la distanza tra loro e gli altri contendenti. Non ha potuto quindi l’altoatesino difendere il titolo conquistato un anno fa, per provare ad eguagliare un’impresa che nell’era Open era riuscita solo a Mats Wilander (1983-1984), Michael Chang (1993-1994), Andre Agassi (1995-1996) e Roger Federer (2009-2010, 2014-2015). Per Carlitos, giunto alla settima finale consecutiva in stagione (successo a Montecarlo, sconfitta a Barcellona, vittoria a Roma, vittoria a Parigi, vittoria al Queen’s, sconfitta a Wimbledon), si tratta del ventiduesimo titolo in carriera, il sesto in stagione (aveva conquistato anche Rotterdam). Il Cincinnati Open è inoltre l’ottavo Master 1000 a finire nella bacheca del ventiduenne murciano; una categoria in cui, con nove finali disputate a 22 anni e 3 mesi, alla sua età è dietro solo a Djokovic e Nadal.
Il numero uno del mondo ha vinto il sorteggio scegliendo di iniziare il match dal servizio, messo però subito in difficoltà dalla profondità del rovescio del fuoriclasse spagnolo. Con un’ottima risposta di dritto Carlitos si è conquistato le prime chance in risposta (0-40), strappando a zero la battuta all’altoatesino dopo aver vinto un braccio di ferro sul lato destro. Un duro colpo in avvio che Jannik è sembrato essere in grado di assorbire costringendo lo spagnolo ai vantaggi nel game successivo, salvo poi cedere di nuovo. Nel terzo gioco, approfittando dell’ottavo gratuito in pochi minuti di Sinner (volée in rete dopo una serie di incredibili difese da parte di Alcaraz), il fuoriclasse di Murcia è tornato ad insidiare il servizio del detentore del titolo, ottenendo il secondo break ancora grazie ad un’ottima risposta. Poco reattivo in uscita dal servizio ed in evidente difficoltà negli spostamenti, l’azzurro non ha neanche tentato di intervenire sulla splendida palla corta messa a segno da Carlitos nel quinto gioco (15-40), finendo per cedere di nuovo la battuta con un doppio fallo: 0 a 5. L’azzurro ha richiesto l’intervento del medical time out, prima di constatare che, dopo appena 23 minuti, non era in grado di proseguire. Dopo qualche minuto di smarrimento tra i protagonisti in campo ed i presenti sugli spalti, durante la premiazione Jan si è rivolto al pubblico dichiarando: “Da ieri non mi sentivo benissimo. Pensavo di migliorare durante la serata, ma è andata peggio. Ho provato a scendere in campo, ho cercato di fare almeno un piccolo incontro, ma non ce l’ho fatta, quindi mi dispiace molto. Congratulazioni Carlos, anche se non è il modo in cui avresti voluto vincere”. Affranto anche Carlitos: “Non è questo il modo in cui voglio vincere trofei, devo solo chiedere scusa, capisco come ti senti ora. Come ho detto molte volte, sei un vero campione e sono sicuro che da queste situazioni tornerai ancora più forte, come fai sempre. È quello che fanno i veri campioni”.
Un successo comunque meritato per lo spagnolo, capace di vincere la gara di estrema resistenza fisica a cui gli atleti sono stati sottoposti in Ohio per via delle elevate temperature che già prima dell’ultimo atto tanto avevano tolto allo spettacolo. Perché il ventiduenne murciano è stato subito in grado di cancellare la delusione vissuta all’All England Club e di presentarsi determinato a riguadagnare terreno. Un trionfo allo stesso tempo importante, per quanto arrivato nel modo meno atteso, per il quale non dovrebbero però essere previsti particolari festeggiamenti. Perché domenica (24/08) scattano gli US Open, ed entrambi i fenomeni sono consapevoli che la conquista dell’ultimo slam stagionale porterà in dote anche la vetta della classifica Atp: una spinta in più per Carlitos per provare a riprendersi lo scettro, una motivazione altrettanto forte per Jannik per cercare di allungare un regno arrivato ormai a 63 settimane consecutive. Un duopolio al momento inavvicinabile per chiunque, nonostante la volontà degli addetti ai lavori di designare un terzo incomodo che ad oggi, ruotando ad ogni cambio di stagione e superficie, non c’è e non sembra destinato a presentarsi nei prossimi mesi. Arriverà (e forse non sarà uno solo), ma per ora questa rivalità che è già un pezzo importante nella storia di questo sport è capace da sola di generare una bellezza di tale livello da essere in grado di tenere alto l’interesse verso il circuito. A New York, si tornerà pertanto a sperare di vederli ancora un’altra volta in una finale, che sarebbe la quinta consecutiva in assoluto (la terza a livello slam), per riscattare quella che oggi non si è potuta di fatto giocare. E perché no, anche se non da soli, magari i due potrebbero ritrovarsi a condividere il campo già tra pochi giorni (qualora Jannik fosse in grado di recuperare a tempo di record).
Perché prima della portata principale, il menù di Flushing Meadows ha previsto un antipasto di lusso, ovverosia l’assegnazione del titolo di doppio misto che (oltre agli specialisti, nonché detentori del titolo Sara Errani ed Andrea Vavassori) vedrà scendere in campo i principali protagonisti del circuito femminile e maschile. E se da un lato è stata confermata la partecipazione di quella che si annuncia essere la coppia più mediatica tra le partecipanti (ovvero quella formata da Emma Raducanu e Carlos Alcaraz), nell’altra metà di tabellone Sinner, una volta preso coscienza della rinuncia della compagna inizialmente designata – quella Emma Navarro che ha invece preferito volare in Messico per accettare la wild card del WTA 500 di Monterrey) ha chiamato al suo fianco Katerina Siniakova. Numero due del mondo in doppio, la ventinovenne ceca nella specialità è stata campionessa olimpica, oltre ad aver conquistato ben dieci prove del grande slam, e vanta anche nel misto il trionfo ottenuto quest’anno a Wimbledon ed una medaglia d’oro (conquistata a Parigi nel 2024). Una coppia potenzialmente molto interessante, sperando davvero di poterla vedere in campo tra poche ore.