Bravo Darderi, troppo Alcaraz per Bellucci, fuori Rune

Giornata non banale allo US Open, che ha perso tre giocatori che in teoria dovrebbero rappresentare in futuro le più valide alternative al duopolio che si è instaurato al vertice dell’ATP. Ci sarà tempo evidentemente, ma la concomitanza sembra fatta apposta per far sorgere qualche dubbio sulla reale consistenza dei tre. Ha cominciato – male, molto male – Fonseca, che non è stato in partita un solo set contro Machac ma dopo aver sprecato un set point, ha perso al tiebreak ed è sostanzialmente crollato racimolando cinque game nei due set successivi. Non bisogna esagerare, Machac è un giocatore solido, e Joao ha appena compiuto 19 anni ed è vicino alla top40, però speravamo fosse più avanti.
Anche dal vincitore di Miami ci si aspettava qualcosa di più in quest’estate nordamericana. Ma Jakob Mensik è stato superato da Ugo Blanchet al tiebreak del quinto set, dopo una partita che sembrava aver risolto alla fine del terzo set. Invece il francese si è aggrappato al servizio, ha approfittato di un passaggio a vuoto alla fine del quarto set e al quinto ha finito col vincere grazie ad un tiebreak scellerato di un Mensik in chiaro difficoltà fisica. Vale un po’ quanto detto per Fonseca: Mensik ha un anno in più che pesa, la speranza è che l’anno prossimo continui la crescita.
Infine c’è Holger Rune, che da troppo tempo sembra alla ricerca di un qualcosa di indefinibile in grado di farlo uscire dal limbo dorato in cui naviga da un paio d’anni. A differenza dei due citati, Rune alla loro età era già top10 ed è stato persino numero 4 ad appena 20 anni, ma da allora invece di progredire si è un po’ fermato. Quest’anno sembrava quello buono, soprattutto dopo la vittoria contro Alcaraz a Barcellona, ma dopo la sconfitta contro Musetti nei quarti a Parigi si è di nuovo un po’ perso. Struff sarà anche l’avversario peggiore da incontrare quando non si è tranquilli ma visto che continua a paragonarsi a Sinner e Alcaraz sarà meglio che Rune la smetta quanto meno di cambiare allenatori.

Detto che ha perso anche il finalista di tre anni fa – e che non si sorprende nessuno, le re finali slam di Ruud sono uno degli indicatori dello stato del tennis di inizio anni ’20 – e che Draper si è ritirato, in campo c’erano anche due italiani. Darderi è stato bravissimo sia a partire molto forte contro Spizzirri, che magari non diventerà mai chissà cosa ma poteva avere delle velleità, sia poi a resistere al ritorno del 23enne di Stamford. Per lui adesso l’ostacolo Alcaraz, che ha trattato male Bellucci, speriamo riesca a fare partita.

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