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16 Ago 2025 03:45 - ATP
ATP Cincinnati: Zverev batte uno spento Shelton e raggiunge Alcaraz in semifinale
di Stefano Tardi
[2] C. Alcaraz b. [9] A. Rublev 6-3 4-6 7-5
[3] A. Zverev b. [5] B. Shelton 6-2 6-2
Sarà il dodicesimo confronto tra Carlos Alcaraz ed Alexander Zverev (le due più alte teste di serie della parte bassa del tabellone) a decidere la seconda semifinale del Cincinnati Open. E se il fuoriclasse di Murcia è stato costretto a fare gli straordinari per avere ragione di Andrey Rublev per la quarta volta in cinque confronti, decisamente più agevole è stata l’affermazione del tedesco nei confronti di Ben Shelton (superato per la quarta volta in altrettanti scontri diretti). Per la decima volta in stagione (slam esclusi), Alcaraz ha perso il secondo set dopo aver vinto il primo. Certamente non un caso, al di là dei meriti degli avversari di turno. “Si tratta semplicemente di accettare il momento, accettare che sto giocando un terzo set, accettare che sarà una battaglia davvero dura, e questo mi piace”, ha dichiarato nell’intervista post gara con chissà quanta convinzione. Ad ogni modo lo spagnolo, dopo i trionfi di Montecarlo e Roma, ha raggiunto la quindicesima vittoria consecutiva a livello di Master 1000, eguagliando il connazionale Carlos Moya a quota dodici semifinali in tornei di tale categoria. Dal canto suo, con il successo di oggi Zverev ha confermato il suo feeling con il cemento dell’Ohio, dove ha vinto sedici delle ultime diciotto partite (sconfitto sia nel 2023 che nel 2024 in semifinale solo dai futuri campioni, Djokovic e Sinner) ed arriva alla sfida con Carlitos in fiducia e forte dei precedenti (è avanti 6 a 5 avendo vinto cinque dei sette confronti giocati sul veloce), nonché forte di un servizio che fin qui lo ha visto concedere un solo break in nove set.
ALCARAZ – RUBLEV
Il moscovita classe ’97 che a Wimbledon aveva strappato un set allo spagnolo prima di subirne la rimonta, ha aperto le ostilità mettendo a segno il primo ace di giornata. Ma già nel terzo game, in un punto in cui il cinque volte campione slam ha esibito gran parte del repertorio, Andrey è stato costretto a concedere una chance in risposta (30-40), trasformata in break da Alcaraz con la consueta fantasia: palla corta per chiamare avanti il russo e chiusura a rete. E mentre Rublev impiegava qualche minuto per riportare i nervi sotto controllo (a causa di un contestato time violation), Carlitos andava via sul velluto (senza mai concedere più di due punti sui propri turni di servizio), chiudendo il set dopo aver strappato per la seconda volta la battuta al numero undici del mondo: 6-3 in 35 minuti. Nella seconda partita il finalista dell’edizione 2021 (che allo storico coach Fernando Vicente ha recentemente aggiunto nel team anche l’ex numero uno del mondo Marat Safin), è rientrato in campo determinato a restare aggrappato al match, riuscendo a mettere pressione allo spagnolo che (nel settimo game, sul tre pari) per la prima volta nel match ha concesso palla break con un doppio fallo (30-40), non trovando poi il campo con la variazione lungolinea cercata con il dritto inside in. Un break fatale, che ha permesso ad un Andrey finalmente centrato e solido sui propri turni (70% di prime nel parziale con l’88% di punti vinti con la prima in campo) di ristabilire la parità: 6-4 in 39 minuti.
Nel terzo e decisivo set, dopo una breve interruzione alla fine del primo game a causa di un malore che ha colpito uno spettatore presente sugli spalti, il ventiduenne originario di Murcia ha concluso con la volée uno splendido punto sul 30-30 del terzo gioco, evitando una situazione potenzialmente insidiosa. Nel game successivo è stato poi lo stesso Alcaraz, pur senza concretizzarle, a procurarsi le prime due (non consecutive) chance in risposta. L’equilibrio si è comunque spezzato nell’ottavo gioco, quando il russo è tornato a concedere palla break (15-40) ed il fuoriclasse spagnolo, approfittando di una seconda di servizio, ha affondato il colpo con un rovescio incrociato. Guadagnatosi la possibilità di servire per il match, sul 5-3 Carlitos non è però stato in grado di chiudere, subendo l’immediato contro break. Sul 6-5 (40-40), ad un passo da un tie-break che sarebbe probabilmente stato l’epilogo più giusto, la seconda testa di serie del tabellone ha indovinato una profondissima risposta che, non controllata da Andrey, è valsa il match point (40-A). Nel peggior modo possibile Rublev ha fatto calare il sipario sull’incontro con un letale doppio fallo che, dopo 2 ore e 17 minuti di intensa battaglia, ha consegnato il successo all’allievo di Juan Carlos Ferrero (seguito in Ohio dal vice allenatore Samuel Lopez, ex di Pablo Carreno Busta): 6-3 4-6 7-5.
ZVEREV – SHELTON
La partita si è aperta subito nel terzo gioco dove, partendo da un vantaggio di 40-0, Shelton è incappato in una serie di errori che gli sono costati il servizio alla seconda occasione concessa quando, dopo una palla tutt’altro che corta che ha consentito a Zverev di passarlo, non ha tenuto in campo la volée eseguita seguendo a rete una seconda di servizio. Andato in confusione, nel quinto game il classe 2002 originario di Atlanta ha ceduto nuovamente la battuta commettendo un sanguinoso doppio fallo (suo dodicesimo errore non forzato in appena venticinque minuti di partita). Nell’ottavo gioco Ben ha avuto la chance di allungare il set (30-40), ottimamente annullata dal campione dell’edizione 2021 del torneo che, con tre prime consecutive, ha fatto sua la prima partita: 6-2 in 40 minuti.
Visibilmente scarico, probabilmente provato dalle tante partite giocate nelle ultime settimane (semifinale a Washington, trionfo a Toronto), l’americano non è riuscito a mettere in campo l’energia necessaria per fronteggiare l’ex numero due del mondo e, come nel primo set, peccando di lucidità nelle scelte nel terzo game ha perso la battuta. Per quanto alle prese con difficoltà respiratorie e giramenti di testa (tanto da indurlo a chiamare medical time out), Sascha ha avuto gioco facile nell’approfittare della frustrazione di un rivale che (tenuto sostanzialmente in piedi solo dai 12 ace messi a referto) faticava a tenere la palla in campo. Ottenuto nel quinto gioco il doppio break di vantaggio che ha di fatto chiuso una partita in verità mai davvero iniziata, Zverev ha archiviato la pratica nell’ottavo game, al secondo match point a disposizione, con un rovescio in avanzamento dopo una gran prima di servizio: 6-2 6-2 in 1 ora e 17 minuti.