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14 Ago 2025 01:04 - ATP
ATP Cincinnati: Sinner soffre ma elimina Mannarino, ai quarti contro Auger-Aliassime
di Stefano Tardi
[1] J. Sinner b. A. Mannarino 6-4 7-6 (4)
[7] H. Rune b. [10] F. Tiafoe 6-4 3-1 rit.
“E’ stata una partita molto difficile, con un avversario diverso da tutti gli altri. Ho fatto fatica a chiudere la partita, ma così è lo sport. Sono contento ma dobbiamo cercare di alzare il livello”. Per la quarta volta in altrettanti confronti diretti, Jannik Sinner ha avuto ragione di Adrian Mannarino, superato per 6-4 7-6 (4). Un risultato che gli ha spalancato le porte dei quarti di finale (per la diciassettesima volta in carriera a livello di Master 1000, la nona consecutiva) del Cincinnati Open. Una prestazione comunque solida, quella del vincitore della passata edizione del torneo in corso di svolgimento nel Lindner Family Tennis Center di Mason, al cospetto della buona prova del trentasettenne francese reduce da una rimonta su Tommy Paul e tornato ad esprimersi ai suoi livelli di tennis dopo un inizio di stagione tanto disastroso da indurlo quasi ad abbandonare il circuito. Al prossimo turno il leader della classifica ATP affronterà la testa di serie numero 23 Felix Auger-Aliassime (che nel 2022 ebbe ragione dell’altoatesino sia a Madrid che proprio qui in Ohio) oppure Benjamin Bonzi, nei confronti del quale l’azzurro è avanti 3 a 0 nei precedenti.
Jannik ha vinto il sorteggio scegliendo di iniziare il match in risposta, andando subito a palla break dopo aver vinto un lungo duello spingendo con il rovescio sul dritto mancino del transalpino (30-40): bravo Mannarino a sventare la prima minaccia di giornata con un ace al centro da sinistra. Un sistema difensivo crollato però già nel terzo game quando, tradito ancora (più volte) dal dritto (0-40), l’ex numero 17 del mondo dopo essersi salvato in un altro paio di occasioni è stato costretto a cedere la battuta. Con un altro ace al centro, sempre da sinistra, nel settimo gioco il francese ha evitato il doppio break di svantaggio. Ma, con il pilota automatico ormai inserito e senza mai concedere più di due punti sui propri turni (nonostante avesse messo in campo appena il 44% di prime), la testa di serie numero uno del tabellone ha comunque chiuso in scioltezza la prima frazione: 6-4 in 43 minuti.
Nel secondo set, dopo quasi tre ore di interruzione a causa della pioggia con Sinner al servizio sul 40-30 (2 a 1 Mannarino), il numero uno del mondo è rientrato in campo servendo il settimo ace della sua partita e tenendo così la battuta (2-2). Pur continuando a gestire senza difficoltà i suoi turni, Jannik ha faticato a leggere le traiettorie e le variazioni al servizio del classe 1988 originario di Soisy-sous-Montmorency. Almeno fino all’undicesimo game, quando (sul cinque pari) approfittando di una seconda di Adrian, l’altoatesino è riuscito a far partire lo scambio, inchiodando nell’angolo sinistro il francese con il dritto inside out (15-40): con lo schema servizio e dritto Mannarino ha però annullato la prima palla break, salvando invece la seconda dopo aver comandato con il rovescio. Con l’aiuto di un nastro beffardo il numero 89 del mondo ha annullato una terza chance, prima di cadere al quarto tentativo quando, dopo una risposta corta di Sinner, ha affossato in rete il rovescio colpito in avanzamento. Avanti 6-5 il quattro volte campione slam non è però riuscito a chiudere i conti con il turno di servizio, pagando dazio all’unica palla break concessa nell’incontro quando Mannarino ha indovinato la risposta vincente incrociata di dritto. Al tie-break però, Jannik ha ritrovato la consueta lucidità e concretezza, approfittando dell’unico errore commesso dal francese che gli ha consegnato il punto del 5-3. Con un ace da sinistra è andato a match point (6-4), e con un altro ace esterno ha fatto calare il sipario su una lunga giornata: 6-4 7-6 (4) in 1 ora e 48 minuti.
In una recente intervista rilasciata in questi giorni a Cincinnati ai microfoni di ATP Media, Darren Cahill ha ricordato che una delle prime cose che disse a Jannik Sinner all’inizio della collaborazione avviatasi nel giugno del 2022 fu: “Il servizio deve migliorare. Sei alto un metro e novanta e sei un ragazzo forte. Devi essere in grado di fare più chilometri all’ora con quella prima di servizio, di avere una direzione migliore. Allora non solo inizi a vincere qualche punto gratis con la tua prima di servizio, ma anche il tuo Plus One diventa molto più efficace. Se gli altri riescono a neutralizzare il tuo servizio, devi impegnarti molto di più per ottenere i tuoi punti”. Non stupisce quindi che, dopo il rendimento tutt’altro che soddisfacente offerto con la battuta nel match di terzo turno pur vinto con Diallo, il numero uno al mondo abbia poi deciso di tornare immediatamente in campo per dedicare un lavoro specifico proprio al colpo di inizio gioco. Oggi la situazione è leggermente migliorata (12 ace a fronte di 2 soli doppi falli, 52% di prime in campo e 97% di punti vinti con la prima concedendo appena quattordici punti sui propri turni), ma con una risposta più incisiva di quella del francese la partita si sarebbe potuta ulteriormente complicare. Una situazione che Jan ed il suo team non mancheranno di continuare ad attenzionare, soprattutto in vista dei sempre più impegnativi prossimi appuntamenti.
In precedenza, il programma del P&G Center Court era stato aperto dal confronto tra Holger Rune e Frances Tiafoe. Quella che potenzialmente sarebbe potuta essere una riedizione della spettacolare sfida che dodici mesi fa aveva visto i due protagonisti sfidarsi in semifinale fino al tie-break del set decisivo (vinto dallo statunitense), si è invece trasformata dopo appena sette game in un calvario per il ventisettenne originario del Maryland, costretto poi sul 4-5 del primo set a chiedere l’intervento del fisioterapista per un problema al fianco e rimasto (su consiglio della sua panchina) in campo fino al 6-4 3-1 con cui il danese stava conducendo le danze di un match che ormai non poteva più avere nulla da raccontare. Un passaggio di turno che non può però soddisfare completamente il ventiduenne originario di Gentofte, seguito in Ohio anche dal nuovo preparatore atletico Marco Panichi oltreché da coach Lars Christensen, entrato mentalmente in partita solo dopo aver perso i primi tre game ed aver sfogato la sua frustrazione sulla racchetta. Nell’altro quarto della parte alta del tabellone, Rune affronterà la testa di serie numero quattro Taylor Fritz o il qualificato Terence Atmane.