ATP Cincinnati: Mensik si ritira dopo un set. Nardi agli ottavi con Alcaraz

Se “la sfortuna è l’incapacità dell’uomo a modificare la propria natura” (A. Bucci), “la fortuna è ciò che accade quando la preparazione incontra l’opportunità” (L. A. Seneca). Avere la capacità di meritarsi le proprie fortune è certamente una qualità di Luca Nardi che, approfittando del ritiro di Jakub Mensik sul punteggio di 6-2 2-1, si è qualificato per gli ottavi di finale del Cincinnati Open, dove affronterà quel Carlos Alcaraz già incontrato quest’anno sul cemento di Doha ed è uscito sconfitto (con tanto di congratulazioni da parte dello spagnolo per il livello di tennis espresso) solo al terzo set.

Partito con gli sfavori del pronostico al cospetto della testa di serie numero sedici del tabellone, da cui era stato sconfitto lo scorso anno nell’unico precedente disputato in occasione del primo turno di qualificazioni a Miami (6-4 6-2), l’azzurro è stato invece protagonista di un ottimo avvio. Dopo aver gestito con sapienza i primi due scambi, con una gran risposta si è ritrovato avanti 0-40, sfruttando alla terza occasione un errore di dritto del ceco per strappargli il servizio nel game inaugurale. Stupendo il punto con cui nel secondo gioco Luca ha salvato la palla del contro break, andando a segno con un vincente di dritto in avanzamento dopo che con un gran rovescio lungolinea in allungo aveva ribaltato l’inerzia dello scambio (2 a 0). Con la testa praticamente altrove, con un doppio fallo ed una volée che non ha trovato il campo, Mensik ha ceduto nuovamente la battuta nel settimo game, spedendo Nardi a servire per il set. Lucido e concentrato, il pesarese che lo scorso 6 agosto ha compiuto 22 anni non si è fatto pregare e, con un parziale di dodici punti a zero, in 27 minuti ha mandato in archivio la prima partita: 6-2.

Jakub ha provato ad approcciare il secondo set in maniera diversa: ha tenuto a quindici il primo turno di battuta e nel game successivo si è anche costruito una chance di break, ben sventata da Luca con la consueta fluidità e naturalezza nel disegnare tennis. Nel terzo gioco, però, dopo un pessimo avvicinamento alla palla culminato con un dritto in rete, il talento originario di Prostejov si è ritrovato sotto 15-40 e, dopo aver ceduto la battuta, ha capito che non era in grado di continuare, lasciando strada a Nardi dopo 42 minuti: 6-2 2-1 rit. Considerato che l’attuale teenager (unico nei top 50 della classifica Atp) compirà 20 anni il prossimo primo settembre nel corso degli US Open, vede fermarsi a 21 (come quelle di Andy Murray) la striscia di vittorie conquistate da under 20 a livello di Master 1000, settimo di sempre alle spalle di Nadal (53), Alcaraz (36), Andrei Medvedev (27), Roddick e Shapovalov (25), Djokovic (23). Numeri certamente importanti, ma che Mensik dovrà al più presto ricominciare a riscrivere visto che, dopo il successo di Miami, non è stato praticamente più in grado di ripetersi ad alto livello.

L’esperienza che per Nardi, dopo aver ceduto alle qualificazioni, non doveva neanche iniziare, si sta invece trasformando in un piccolo capolavoro, avendo fin qui eguagliato la sua miglior prestazione a livello mille insieme a quella che lo scorso anno ad Indian Wells (anche in quell’occasione da lucky loser), lo vide issarsi fino agli ottavi di finale dopo aver eliminato Djokovic al terzo turno. Dopo il successo su Denis Shapovalov (numero 30 del ranking ATP), la vittoria di oggi (la quattordicesima a livello di circuito maggiore) contro il numero diciassette del mondo Jakub Mensik diventa la seconda più prestigiosa della sua giovane carriera. Del resto, all’azzurro che nel 2017 vinceva il Les Petis As (storico e prestigioso torneo internazionale dedicato agli under 14) imponendosi in finale sulla testa di serie numero uno Holger Rune, il talento cristallino non è mai mancato. E se ancora non è esploso attestandosi con continuità a certi livelli, le cause (o mancanze) non vanno certo ricercate nel braccio con cui, come pochi, è capace di impugnare una racchetta.

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