Resterà per sempre il primo italiano ad aver vinto un titolo slam, a Parigi, nel 1959. Successo che doppiò l’anno dopo. Ed il capitano della squadra che nel 1976 tornò dal Cile con la Coppa Davis, anche quella una prima volta. Nicola Pietrangeli se n’é andato a 92 anni e con lui si chiude una […]
Il tennis sta diventando uno sport sempre più trendy ed è così che col trascorrere degli anni e man mano che Sinner e Alcaraz ereditano il timone di Federer e Nadal, l’attenzione mediatica per questo movimento sta aumentando a dismisura. Tant’è che da un po’ di tempo, i guadagni di alcuni dei tennisti più celebri oltre a quelli delle federazioni, arrivano più dagli sponsor che dai premi per le vittorie nei tornei. Ad esempio, lo sapevi che il solo Federer in carriera ha fatturato circa 1 miliardo di euro?
Sponsorizzazioni per tornei e campi di gioco
Nel 2025 il fatturato italiano delle sponsorizzazioni nel tennis sfiorerà i 115 milioni. Stiamo parlando addirittura del +21% sul 2024 e del +51% sul 2023. Numeri pazzeschi se si pensa che il movimento tennistico agli inizi degli anni 2000 aveva incontrato una fase di crisi, sia in termini di seguito che di introiti. Ad oggi possiamo tranquillamente affermare di essere di fronte a quello che è senza dubbio lo sport più ricco dopo il calcio, questo grazie a tutti gli sponsor che girano sia attorno ai singoli atleti che ai singoli tornei.
Basti pensare che nel 2024 sono stati sufficienti gli Internazionali di Roma e delle Atp Finals di Torino per portare ben 47 milioni di euro nelle casse della Federazione Italiana Tennis. Il boom però è assolutamente globale! Da qualche anno infatti, l’ATP ha regolamentato e consentito gli sponsor per i tornei Challenge, 250 e 500 e molti operatori hanno già dato il proprio nome ad alcuni tornei in America e in Nord Europa, come ad esempio quello di Halle. In italia non sono ancora stati raggiunti accordi di questo tipo, ma non è da escludere che in futuro le cose possano cambiare. D’altronde tutti i casinò online legali in Italia hanno la possibilità di usufruire di questa occasione. Proprio in quest’ottica, la seguente lista dei casinò con licenza ADM rappresenta una risorsa importante per individuare gli operatori che potrebbero scegliere di investire e diventare sponsor principali dei tornei italiani. Il che vorrebbe dire poter alzare il valore dell’offerta di fronte alla crescita della domanda di sponsor per lo sport sicuramente più cool dell’ultimo decennio.
Sponsor storici dei tennisti
Quello tra Nadal e Nike ha avuto tutte le sembianze di un matrimonio, al costo di 10 milioni di dollari a stagione, ha compreso anche l’academy dello spagnolo. Diverso il percorso di Federer! Ad un certo punto aveva fatto discutere la sua improvvisa separazione proprio da Nike (contratto anche in quel caso da 10 milioni all’anno) per passare a Uniqlo. Poi, di fronte alle cifre – 30 milioni a stagione con accordo decennale e clausola valevole anche dopo il ritiro – sono rimasti in pochi i tifosi capaci di fiatare e discutere la scelta dello svizzero.
A dirla tutta però, per diverso tempo, continuò a far discutere la diatriba poi divenuta battaglia legale tra Federer e la Nike per i diritti del marchio “RF”, registrato dallo sponsor, ma inventato dalla moglie del tennista. Uniqlo prima di contribuire a quello che è stato probabilmente il più celebre divorzio tra un tennista e il suo marchio più rappresentativo, aveva già fatto il suo ingresso nel mondo dei tennisti internazionali, vestendo nientepopodimeno che Djokovic nel suo miglior quinquennio agonistico.
Sponsor di Sinner dagli inizi della carriera fino ad oggi
Intanto torniamo ai confini italici, soffermandoci su l’exploit dei fatturati che gira attorno al movimento. A contribuire a questa impennata è stata la spinta mediatica di cui continua a godere l’esplosione dei talenti azzurri! A proposito, nel 2025 il gruppo italiano composto da Sinner, Musetti, Paolini e Berrettini dovrebbe incassare circa 52 milioni (+30% sul 2024) e solo dagli sponsor appunto!
In particolare, il rapporto di Sinner con la Nike è diventato quasi iconico: accordo decennale da 15 milioni di dollari all’anno per un totale di 150. Anche se a dirla tutta, l’alto-altesino è diventato un fenomeno così mediatico, che ad oggi, è necessario consultare un elenco per non perdersi con la lista dei suoi sponsor: Lavazza, De Cecco, La Roche-Posay, Enervit e Fastweb. Fatto sta che, facendo da eco ad un nostro articolo del 2017 intitolato “Ai giovani tennisti mancano i sentimenti, ma non gli sponsor”, ora bisogna stare attenti a far sì che non sia il business a portare passione nei nostri ragazzi, piuttosto che viceversa.
I giovani di oggi sono formati, ma da formare sono quelli di domani. Proprio quelli appena entrati nelle academy. Ed è di loro che dobbiamo occuparci, creando una cultura del tennis consapevole e attenta ai valori madre.