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02 Giu 2025 19:51 - ATP
Roland Garros, Djokovic fa 100 a Parigi e trova Zverev. Bublik sorprende Draper
di Redazione
di Stefano Tardi
Roland Garros – Ottavi di Finale (Parte Alta)
[3] A. Zverev b. T. Griekspoor 6-4 3-0 ret.
[6] N. Djokovic b. C. Norrie 6-2 6-3 6-2
A. Bublik b. [5] J. Draper 5-7 6-3 6-2 6-4
È il 100 il numero ricorrente di questa fase dell’infinita carriera di Novak Djokovic. Dopo aver raggiunto pochi giorni fa la tripla cifra di titoli vinti con il trionfo di Ginevra (rientrando nel ristretto club prima composto solo da Jimmy Connors e Roger Federer), con la sesta affermazione in altrettanti confronti diretti su Cameron Norrie il serbo ha ottenuto la centesima vittoria al Roland Garros, secondo solo a Nadal (112 successi a fronte di sole 4 sconfitte nella capitale francese). Nella giornata dedicata agli ottavi di finale della parte alta del tabellone, il trentottenne di Belgrado pur senza sfoderare una prestazione indimenticabile ha controllato il match dall’inizio alla fine, ottenendo il massimo risultato con il minimo sforzo. Anche quando è stato sotto di un break ad inizio secondo set (dopo che sul 5 a 2 della prima frazione aveva richiesto un medical timeout per farsi trattare una vescica), Djokovic non è mai sembrato realmente in difficoltà.
Infastidito probabilmente più dal sole che dalle traiettorie del britannico, tradito a volte dallo smash (storicamente l’unico colpo del suo repertorio non meritevole di lode), Nole non ha lasciato scampo all’ex numero nove del mondo, dolorante ad una caviglia che ha avuto bisogno dell’intervento del fisioterapista dopo il settimo gioco della seconda partita. Il 24 volte campione slam è andato a match point con un vincente di dritto in lungolinea, prima di far calare il sipario sull’incontro che ha chiuso il programma diurno sul Philippe-Chatrier con un’ottima prima esterna da sinistra che dopo 2 ore e 14 minuti ha fissato il punteggio sul 6-2 6-3 6-2. Arrivato al suo diciannovesimo quarto di finale parigino (il sedicesimo consecutivo) senza lasciare un set per strada e con la consapevolezza di non aver sprecato energie, così come della necessità di dover da ora in poi necessariamente alzare il livello, Djokovic è atteso ora da Alexander Zverev, il cui ottavo di finale contro Griekspoor è durato meno di un’ora a causa del ritiro dell’olandese.
Intenzionato a cancellare dalla memoria la dolorosa sconfitta che dodici mesi fa lo aveva visto farsi recuperare dal tedesco due break di vantaggio nel quinto set, Griekspoor ha iniziato il suo primo ottavo slam della carriera come meglio non avrebbe potuto. Con quattro smorzate nel secondo game (il primo in risposta) ha subito messo in difficoltà Sascha strappandogli la battuta. Avanti 3 a 0, però, l’olandese ha iniziato a calare vistosamente (soprattutto al servizio) cercando soluzioni forzate per chiudere rapidamente il punto. Una situazione che ha consentito a Zverev, esonerato dalla necessità di dover fare qualcosa di speciale, di vincere cinque giochi consecutivi, prima di chiudere agevolmente il primo set sul proprio turno di servizio: 6-4.
Griekspoor ha provato a resistere, ma sotto 3 a 0 nella seconda partita (con doppio break di svantaggio) si è dovuto arrendere ad uno strappo addominale che l’ha costretto ad abbandonare il Suzanne-Lenglen e lasciare strada a Zverev, approdato ai quarti di finale dello slam parigino per la settima volta nelle ultime otto edizioni. Nei precedenti con Nole il serbo conduce 8 a 5, due a uno a livello slam (l’unico successo a livello major del ventottenne di Amburgo è avvenuto quest’anno per ritiro nella semifinale degli Australian Open). Uno a uno invece il report delle sfide (più datate) su terra rossa, con Sascha capace nel 2017 di imporsi nella finale di Roma e Nole di avere la meglio nel 2019 proprio in occasione di un quarto di finale qui a Parigi.
Non smette di stupire ed entusiasmare Alexander Bublik, approdato per la prima volta in carriera ai quarti di finale di uno slam grazie al successo in rimonta su Jack Draper. Il numero 5 del mondo che aveva vinto entrambi i lottatissimi precedenti, dopo aver spento la torcida brasiliana grazie al successo su Fonseca negli ottavi, non è però stato in grado di disinnescare i fuochi d’artificio che anche stavolta il russo di cittadinanza kazaka è stato in grado di accendere nell’ultimo match di giornata andato in scena sul Suzanne-Lenglen. Rispettando i pronostici della vigilia il britannico è stato inizialmente più concreto, riuscendo a capitalizzare sul cinque pari l’unica palla break del primo set grazie ad un doppio fallo di Alex e di chiudere la prima partita con un serve and volley perfettamente eseguito: 7-5.
Bublik è sembrato accusare il colpo, perdendo il servizio in apertura di secondo set. Poi, del tutto inaspettatamente, l’intensità di Draper è calata. Sfiancato forse dalle palle corte, annichilito dalla quantità industriale di vincenti scagliati dall’altra parte della rete, Jack non è stato più in grado di incidere con il dritto mancino, finendo per soffrire anche sulla diagonale sinistra (a lui teoricamente favorevole) contro il rovescio del kazako. Il secondo (6-3) ed il terzo (6-2) set sono così volati via rapidamente in favore di Alex, mentre nel finale del quarto è nuovamente successo di tutto. Sfruttando l’inerzia Bublik ha ottenuto il break in apertura ed il parziale ha seguito i turni di servizio fino al folle decimo game, quando Draper ha cercato l’ultima disperata reazione conquistando cinque palle break. Ma oggi non era il suo giorno: 5-7 6-3 6-2 6-4 in 2 ore e 34 minuti. “E’ il momento migliore della mia vita”, ha detto un commosso Alex a fine partita, travolto dagli applausi scroscianti del Lenglen. Rublev o molto più probabilmente il “not human” (come lo definì lui stesso dopo una sconfitta) Jannik Sinner al prossimo turno. Con la speranza che il tennis abbia definitivamente ritrovato un talento inspiegabilmente confinato alla posizione numero 62 del ranking ATP.