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16 Mag 2025 22:49 - ATP
ATP Roma. Sinner batte Paul in rimonta: è finale con Alcaraz!
di Fabrizio Fidecaro
La morale di uno sketch reso celebre da Gigi Proietti è che al Cavaliere Nero “non je devi rompe er ca**o”. Lo stesso può dirsi per Jannik Sinner, di scuro abbigliato nella fredda notte del Foro Italico. Tommy Paul ha osato disturbare il numero uno del mondo, strappandogli un set, il primo, e addirittura con il punteggio di 6-1, dopo essere salito in un lampo 5-0. Un peccato di lesa maestà pagato caro, con la bellezza di nove giochi consecutivi persi.
Il fuoriclasse altoatesino, novello Cavaliere Nero, ha reagito da par suo, infliggendo allo statunitense un tremendo cappotto e issandosi sul 3-0 nel terzo. Qui ha inopinatamente restituito il break, facendosi avvicinare sul 3-2, ma si è subito ripreso, riallungando sul 5-2 e chiudendo due giochi più tardi, dopo aver già avuto due chance per farlo sulla battuta del rivale.
A ben vedere, però, il punto di svolta è stato il terzo game del secondo set. Qui Sinner, finalmente rimessosi in carreggiata dopo un primo parziale troppo brutto per essere vero, serviva dopo aver appena brekkato l’avversario. Si è ritrovato, però, 15-40, con la prospettiva concreta di dilapidare il vantaggio appena acquisito con tanto sudore. E, al momento giusto, come per magia, ecco arrivare due ace, uno di seguito all’altro, seguiti, in breve, dall’allungo sul 3-0. È stato in quel momento che, dopo la paura iniziale, il match ha preso in maniera decisa la direzione azzurra.
L’epilogo, dopo i nove giochi di fila, si è rivelato un po’ faticoso, ma ci poteva stare che l’attuale numero 12 ATP, semifinalista a Roma già l’anno scorso, desse tutto per provare a rientrare in partita, specie dopo averla cominciata in modo davvero impressionante, oltre che sorprendente. Al contempo, Jannik ha un po’ rallentato il ritmo, mostrandosi leggermente affaticato in alcuni movimenti.
Nulla di grave, comunque, come ha spiegato lui stesso al termine: «Dal terzo turno ho una piccola vescica sotto al piede. In certi momenti non mi permette di muovermi bene. Oggi l’ho sentita più di ieri. Per quanto riguarda la gamba non sono preoccupato, era solo un po’ tesa, è normale. Devo prendermi cura di questa vescica, ma non ci sono scuse. Con l’adrenalina avrò molta energia e per domenica sono al 100% non preoccupato».
E così, in un modo inusuale, all’insegna della discontinuità all’indomani della prestazione-monstre contro Casper Ruud, Sinner si è qualificato per la sua prima finale degli Internazionali (la settima in un Master 1000), prevalendo con lo score di 1-6 6-0 6-3 in un’ora e quarantatré minuti.
Affronterà il rivale di sempre Carlos Alcaraz (impostosi nel pomeriggio su Lorenzo Musetti), contro il quale è sotto per sei a quattro nel bilancio degli head to head. Lo spagnolo è l’ultimo ad averlo sconfitto, lo scorso ottobre, al tie-break decisivo, nel match clou del “500” di Pechino. Dopo di allora, nel Tour maggiore, sono giunte ben ventisei vittorie consecutive (quattordici nel 2024 e dodici da inizio stagione).
Nel torneo del rientro, cui si era affacciato semplicemente in cerca di buone sensazioni dopo il lungo e forzato stop, Sinner è arrivato a giocarsi il titolo nella più nobile delle finali. Non ci resta che attendere.