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Il sogno di una finale tutta azzurra agli Internazionali sfuma già nel pomeriggio capitolino. Lorenzo Musetti non ripete le eccellenti prestazioni fornite dinanzi a Medvedev e Zverev, arrendendosi a Carlos Alcaraz con il punteggio di 6-3 7-6(4).
Non era facile continuare a esprimersi sul livello dei giorni scorsi, per di più contro un avversario che rappresentava un ulteriore step in avanti quanto a difficoltà. Il toscano, numero 8 del seeding, era evidentemente teso per l’importanza della posta in palio, tanto da non riuscire, a tratti, a contenere le proprie emozioni, beccandosi, fra l’altro, anche un warning per “abuso di racchetta”. Pur lottando, non ha saputo mettere alle strette fino in fondo un Alcaraz in grado di adattarsi meglio al forte vento che soffiava sul centrale, apparso però un po’ in calo rispetto all’ottima impressione suscitata nel quarto con Draper.
È stato un incontro tutt’altro che legato ai turni di battuta. Di break se ne sono visti parecchi fin dall’inizio, con lo spagnolo che ha strappato il servizio all’azzurro in apertura e si è ripetuto nel quinto game, portandosi sul 4-1 “pesante”. Musetti ha recuperato uno dei due break, risalendo sul 3-4, ma di nuovo Carlitos ha allungato fino al 6-3.
Ancora più fortuna per il giocatore alla risposta si è riscontrata in avvio di secondo parziale, con tre break di fila, che, in questo caso, hanno portato avanti Lorenzo. Il quale ha mantenuto lo scarto acquisito fino al 4-2, facendosi però riagganciare due giochi più tardi.
Sotto 6-5, ha annullato un match point con un’accelerazione di diritto, arrampicandosi al tie-break. Qui, però, è sempre stato costretto a inseguire: 0-2, 1-4, 2-5 con due servizi a seguire per Alcaraz. La reazione è giunta in extremis, con Musetti che ha recuperato entrambi i minibreak risalendo sul 4-5, ma un drop-shot malriuscito ha regalato altri due match point all’iberico. Che stavolta non si è fatto pregare, chiudendo con un imperioso diritto inside-out.
Alcaraz ha così ottenuto la quinta affermazione in sei confronti diretti (la sesta su sette se consideriamo anche quella colta cinque anni or sono nel Challenger di Trieste), nonché la quinta consecutiva, visto che aveva perso il primo head to head nel circuito maggiore, la finale del “500” di Amburgo 2022.
Il murciano, già certo di tornare numero 2 ATP da lunedì, ha così raggiunto la sua prima finale al Foro Italico, l’ottava in un “1000”. Se la vedrà con il vincente della sfida serale tra Jannik Sinner e lo statunitense Tommy Paul.
Peccato per Musetti, perché l’Alcaraz visto oggi non dava l’idea di essere imbattibile. Resta il magnifico percorso del carrarino nei Master 1000 sul rosso, cominciato con la finale a Monte-Carlo (perduta proprio con Alcaraz) e proseguito con le semi di Madrid e Roma. Fra tre giorni Lorenzo si isserà a un nuovo career high in ottava posizione, che gli varrà una testa di serie dal peso notevole al Roland Garros. Dove merita senz’altro un posto al ristretto tavolo dei favoriti.