di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
Con le Finals si è chiusa la stagione Atp 2024 e si è conclusa così come è iniziata, con Jannik Sinner che alza il trofeo. Vediamo le nostre pagelle del torneo dei maestri.
Sinner voto 10: come poteva essere diverso il giudizio? Annata clamorosa suggellata con la vittoria alle Finals come ciliegina sulla torta e chiusa con quasi 4000 punti di vantaggio sul secondo (nonostante i punti sottratti di Indian Wells). Primo giocatore a vincere il torneo dei “maestri” senza perdere set (non succedeva dal 1986) e lo fa senza concedere più di 4 games a set ai suoi avversari. Spaventano i progressi fatti negli ultimi 15/18 mesi e soprattutto il senso di impotenza incuneato nella mente del 99% dei propri avversari: aurea che potevano vantare solo pochi eletti in questo sport. Alzi la mano chi si aspettava un simile epilogo solo un anno e mezzo fa.
Fritz voto 9: ottimo torneo il suo, soltanto il numero 1 al mondo lo ha sconfitto questa settimana (2 volte). Sconfigge, da sfavorito, prima Medvedev (assicurandosi il passaggio del round robin) e poi Zverev (per la terza volta consecutiva dopo Wimbledon e New York): anche per lui i progressi sono ben visibili, specialmente con il rovescio lungo linea che era fino a poco tempo fa il suo tallone d’achille. Gioca molto bene la finale ma nulla può contro lo strapotere del numero 1 del mondo, ad oggi inavvicinabile. Chiude l’annata da numero 4 del mondo, ma un ulteriore step in avanti sembra davvero difficile…riuscirà ad entrare nella top three? Ai posteri l’ardua sentenza.
Zverev voto 6,5: croce e delizia il tedesco, domina il girone non lasciando nemmeno un set per strada ma quando tutti se lo aspettavano, in finale con Sinner, cade per la terza volta consecutiva con Fritz: tutti, o quasi, firmerebbero per una carriera come la sua ma sembra sempre un eterno incompiuto, considerando il talento naturale che possiede.Purtroppo per lui quando il gioco si fa duro, non regge la pressione.
Ruud voto 8: Qualificatosi last minute al torneo, sconfigge prima la controfigura di Alcaraz e poi Rublev, nonostante gli bastasse un solo set per qualificarsi: ottima prestazione anche con Zverev, nonostante la sconfitta in due set. Ok, viene sconfitto brutalmente da Sinner in semifinale ma alzi la mano chi si aspettava un torneo del genere dal buon Casper che aveva ottenuto poco più di 400 punti dal Roland Garros fino a settimana scorsa.
Medvedev voto 5: per il russo il voto è un mix tra tutto quello che si è visto in questa settimana: prestazione sconcertante con Fritz (che gli costa la qualificazione), ottima reazione (in parte inaspettata) con De Minaur e sconfitta dignitosa contro Sinner, dove ha dato tutto quello che aveva (che in questo momento non basta per far partita con il numero 1 al mondo). Rimandato al 2025, sperando riesca a ritrovare forma fisica e soprattutto voglia di combattere che quest’anno si è vista solo a tratti.
Alcaraz voto 4: tralasciando l’influenza che comunque in parte l’ha debilitato, un campione del suo calibro non può steccare più del 50% dei tornei in una stagione.Lo spagnolo sembra sempre seguire il canovaccio del “potrei ma non voglio”: Ferrero avrà molto da lavorare sulla psiche del numero 3 del mondo, visto che le qualità tennistiche sono quelle del predestinato.
De Minaur voto 5: meritava questa qualificazione per quanto fatto vedere soprattutto nella prima parte di stagione e sarebbe stato un peccato non vederlo a Torino, anche alla luce dell’infortunio patito a Wimbledon che l’ha tenuto lontano dai campi per quasi due mesi (in una fetta di stagione a lui congeniale). Chiedergli più di una qualificazione alle Atp Finals è pura utopia: molto probabilmente più di questo non può fare il buon Alex che comunque getta il cuore oltre l’ostacolo e non molla mai in campo, nonostante la cilindrata sembra davvero più bassa rispetto a quella dei suoi colleghi.
Rublev voto 4: Andrey, a dispetto del collega australiano, per quanto fatto vedere in questo 2024, meritava molto meno la qualificazione. Stagione in chiaro scuro per lui, in calo rispetto alle annate precedenti e questa settimana ha confermato il trend visto negli ultimi 11 mesi: 3 sconfitte su 3, l’unico ad aver perso pure contro il debilitato Alcaraz e sconfitto anche nel match “consolazione” contro Ruud (dopo il primo set che aveva sancito la qualificazione del norvegese).
Bolelli/Vavassori voto 6: le aspettative erano alte per i nostri portacolori ma il girone era davvero complicato alla vigilia e questa settimana si è avuta la conferma: Krawietz/Puetz ed Arevalo/Pavic, sono arrivati a giocarsi l’atto finale. Pochi rimpianti quindi per Simone ed Andrea che hanno perso con due coppie attualmente più forti: emblematici gli h2h con Arevalo e Pavic che in questa stagione li hanno battuti 4 volte su 4 (tra cui la finale del Roland Garros).
Livello del torneo voto 6,5: erano le Atp Finals con meno tornei dello Slam da tantissimo tempo a questa parte ma nonostante ciò si sono viste buone partite dal punto di vista qualitativo, considerando lo stato fisico con cui i giocatori arrivano solitamente a quest’appuntamento. Le note dolenti sono che soltanto 3 match su 15 sono finiti al set decisivo e che la finale è stata davvero troppo prevedibile.